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A Palazzo Pigorini la mostra fotografica di Ivano Bolondi: scintille di colore (dentro) per riflettere

Inaugurata sabato 17 novembre a Palazzo Pigorini la mostra fotografica ‘Il colore..dentro’ di  Ivano Bolondi in presenza dell’artista, dell’assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra, di Arnaldo Amadasi del Centro Sociale Universitario, Massimo Mussini docente universitario e Paolo Andrei Rettore dell’Ateneo di Parma.

 

“Una mostra dedicata a un maestro della fotografia che usa il colore come espressione di uno stato d’animo, in perfetto dialogo con due altre esposizioni inaugurate recentemente in città: gli espressionisti tedeschi e la loro evoluzione di Palazzo del Governatore e la rivisitazione in chiave contemporanea di un grande artista parmigiano che ha fatto del segno e del colore la sua ricerca privata di un’umanità perduta come Vincenzo Gardoni in san Ludovico. Gesti istantanei mai esasperati che comunicano la potenza espressiva di attimo di verità oltre la realtà” spiega Michele Guerra durante l’inaugurazione.

 

Ivano Bolondi classe ‘41 da Montecchio nell’Emilia inizia la sua carriera di fotografo osservando e riproducendo paesaggi che gli appartengono “ma l’incontro con le opere di Luigi Ghirri aggiunge la componente poetica al suo lavoro: tutto è fotografabile ma passa attraverso il pensiero-dice Massimo Mussini docente di Storia dell’Arte- scintille di colore che suggeriscono e mai impongono una delle possibili verità nascoste”

Amante dei viaggi Bolondi fotografa il mondo che vede attraverso le emozioni, ruba attimi di pura realtà e li trasforma in racconto poetico usando il colore che da materia si trasforma in segno indelebile di intima percezione.

Le tecniche fotografiche come i riflessi, lo sfuocato o la trasparenza diventano così protagonisti dell’interpretazione dell’artista e svelano suggerimenti personali che raggiungono il pubblico come riflessioni oltre la realtà in un dialogo a tre con l’autore, la perfezione della tecnica come filtro narrativo e l’oggetto fotografato che perde il suo significato e diventa strumento di racconto alternativo fuori dalla banalità. Possibile, mai assoluto.

 

Nel corso dell’inaugurazione il rettore dell’Università di Parma ha annunciato che alcune delle fotografie in mostra faranno parte del nuovo calendario prodotto dall’Ateneo.

 

L’esposizione è suddivisa in due sezioni: al primo piano sono esposte le opere fotografiche di Ivano Bolondi, mentre il secondo piano racconta, attraverso lo sguardo di altri fotografi che hanno seguito i workshop dell’artista(“Bolondi & Friends”), l’evoluzione della sua fotografia.

 

La mostra che resterà aperta al pubblico, ad ingresso gratuito, fino al 23 dicembre è organizzata dal CSU-Centro Sociale Universitario con il patrocinio e la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma e il patrocinio dell’Università di Parma.

 

BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Ivano Bolondi vive a Montecchio Emilia (Reggio Emilia) dove è nato. Fotografa dagli inizi degli anni settanta e dai primi anni ottanta ottiene importanti riconoscimenti in Italia e all’estero. Nel 1992 gli è stata conferita dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) l’Onorificenza AFI (Artista Fotografo Italiano). È stato designato dalla FIAF Autore dell’anno 2005 e Maestro della Fotografia Italiana (MFI) nel 2007. Sue opere sono conservate presso l’Istituto di Cultura Brasile – Italia di Recife, l’Accademia Carrara di Bergamo, il CSAC (Centro Studi Archivio della Comunicazione) dell’Università di Parma, il MiM – Museum in Motion di S. Pietro in Cerro di Piacenza, la Casa Reale della Thailandia, ed in Birmania presso la residenza di Aung San Suu Kyi (Premio Nobel per la pace nel 1991). Le sue fotografie sono state oggetto di numerose esposizioni e sono state pubblicate su diversi libri, monografie, riviste, testi universitari.

 

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