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Teatro in carcere:‘Tito Andronico’ di Shakespeare in scena in via Burla

di Titti Duimio

Ha avuto luogo nella Sala Stampa del Comune il 18 ottobre la conferenza di presentazione dello spettacolo teatrale ”Tito Andronico” presso l’Istituto Penitenziario di via Burla l’8 e il 9 novembre, esito del laboratorio sostenuto dall’Assessorato al Welfare del Comune di Parma condotto da Carlo Ferrari e Franca Tragni di Progetti&Teatro e che quest’anno prevede due repliche inserite all’interno della stagione teatrale del Teatro Comunale di Fontanellato

“Risultati sorprendenti di questo progetto che da anni l’assessorato al Walfare sostiene e che vede impegnati i detenuti in una rappresentazione teatrale con funzione di intrattenimento ma che racchiude un grande messaggio sociale che il Comune ha il dovere di sostenere” dice Laura Rossi che con il suo assessorato sostiene e promuove l’iniziativa affiancata, quest’anno, anche dal settore culturale del Comune di Parma.

“L’assessorato alla cultura deve esserci in progetti come questi-sottolinea Michele Guerra-perché in pochi luoghi come in carcere noi avvertiamo il bisogno di cultura, lì l’idea di entrare in mondi immaginifici che teatro, cinema o un libro regalano è veramente molto forte e abbiamo l’obbligo di esserci per la dignità culturale di un’intera città di cui il carcere fa parte integrante”

L’esperienza fortemente voluta dagli operatori penitenziari in collaborazione con Progetti&Teatri e il Comune mette in luce l’importanza emotiva prodotta dal teatro nei singoli interpreti e la grande capacità di condivisione e di espressione personale che arricchisce l’individuo ma anche la collettività che ne partecipa.

“Quest’anno andrà in scena Tito Andronico tragedia Shakespeariana particolarmente feroce letta in chiave grottesca per 4 atti ma che si conclude con una grande riflessione sul teatro e quindi sulla vita frutto di una profonda lettura dei detenuti stessi nei confronti del testo ma anche delle loro esperienze personali che inevitabilmente contaminano la scena-spiega Carlo Ferrari coordinatore artistico del progetto e regista-Quest’anno, oltre le due serate dell’8 e 9 novembre con le rappresentazioni teatrali, è prevista una giornata di approfondimento che vedrà il presidente nazionale di Teatro in Carcere Vito Minoia protagonista insieme a Michalis Traitsis, pedagogo responsabile di Passi Sospesi nel carcere di Venezia, di un dibattito aperto al pubblico che si terrà sabato 10 novembre alla Casa della Musica di Parma in presenza di un detenuto attore dello spettacolo di Parma”

Dopo i saluti da parte dei dirigenti dell’Istituto Penitenziario e un ringraziamento alla polizia penitenziaria, Annunziata Lupo, funzionario giuridico pedagogico, del carcere di Parma, ha sottolineato l’importanza pedagogica del teatro all’interno del percorso di reclusione e l’altissima professionalità con cui i detenuti interpretano il progetto.

Chiude la conferenza la professoressa Vincenza Pellegrino della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma che ha parlato della funzione della cultura come dibattito collettivo e non solo di formazione individuale. La docente ha inoltre ricordato che l’università di Parma offre, unica in Italia, dei percorsi universitari ad hoc per detenuti del carcere di alta sicurezza con diritto alla classe sempre per sottolineare che la cultura è relazione con gli altri e confronto continuo in un contesto di collettività.

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