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“Praise Haouse” festeggia un anno, la casa che accoglie le donne vittime di tratta. Rossi: “Accolti che accolgono, un bel messaggio per Parma”

Grande festa per il primo compleanno della “Praise Haouse” di Parma. Sabato la Comunità Nigeriana di Parma ha festeggiato un anno di apertura della casa che accoglie le donne vittime di tratta. La cerimonia ha avuto luogo presso la sede dell’associazione Festival of Praise and Care nell’ex quartiere Salamini.

Presente l’assessora al welfar del Comune di Parma, Laura Rossi, il consigliere aggiunto Marion Gajda e Emeka Osuji, presidente della Comunità Nigeriana, Iyanda Olufemi Emmanuel, portavoce dell’associazione che dopo i ringraziamenti ha espresso soddisfazione e speranza per questo progetto: “E’ un’esperienza nuova e unica. Per noi è un modo di dare il nostro contributo attivo alle donne nigeriane, soprattutto quelle vittime di tratta, per restituire al territorio l’aiuto ricevuto in passato, con una piccola ma importante azione concreta”. La struttura ospita fino a sei giovani donne in situazioni estreme di difficoltà.

“Viviamo oggi un periodo storico difficile, dove si sente parlare di paura verso chi è diverso e straniero – ha dichiarato l’assessora Laura Rossi dopo aver ringraziata tutti presenti per la realizzazione del progetto – Italiano contro straniero, questo non fa bene al lavoro impegnativo che abbiamo fatto in questi anni per l’integrazione. La comunità nigeriana a Parma è numerosa e credo fortemente che Parma come le grandi città europee possa essere una realtà multietnica che rispetta i diversi costumi ma resta unità nel senso di comunità della città tutta. La comunità nigeriana dimostra anche con questa casa rifugio per donne in difficoltà che c’è un modo per donare e aiutare gli altri. Sono accolti che accolgono. Un bel messaggio da mandare a questa città che deve rimanere unita, anche se diversa“.

“Un progetto di aiuto verso gli altri ma anche un esempio di integrazione e impegno. – commenta il consigliere aggiunto Marion Gajda– Un esempio concreto di come le comunità migranti possano, in stretta sinergia con le istituzioni, portare avanti progetti di inclusione e di aiuto verso i connazionali”.

Fra i relatori, Princess Inyang Okokon, mediatrice culturale nata in Nigeria. Lei stessa vittima di tratta, ora è responsabile dell’unità di strada dell’associazione Piam onlus di Asti, che aiuta le donne a liberarsi dalla schiavitù sessuale. In Nigeria ha coordinato un progetto di cooperazione internazionale per la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale tra le lavoratrici del sesso. Si occupa anche di individuare le donne vittime di tratta tra le rifugiate provenienti dalla Libia.

La giornata di festa si è aperta al mattino con i saluti e gli interventi. E’ seguito il pranzo e i balli tipici nigeriani. In mostra poi i lavori di creatività realizzati dalle ospiti della struttura. I fondi raccolti nella giornata sosterranno progetti per la Praise House. La cerimonia è stata rallegrata da canti e musica. Le ragazze volontarie e ospiti hanno cantato l’inno nazionale nigeriano e quello italiano.

Negli ultimi anni, alla luce del crescente numero di giovani donne nigeriane giunte in Italia attraverso flussi migratori non programmati, si è rafforzata la collaborazione tra Comune di Parma e l’associazione “Festival of Praise and Care” e, in questo ambito, è nata l’idea da parte dell’associazione di restituire al territorio l’aiuto ricevuto in passato con l’accoglienza di giovani donne in situazioni di difficoltà, un’azione innovativa sia a livello locale che nazionale che rappresenta un esempio concreto di come le comunità migranti possano, in stretta sinergia con le istituzioni, portare avanti progetti di aiuto verso i connazionali.

L’associazione “Festival of Praise and Care” è un’associazione di promozione sociale attiva sul territorio da più di dieci anni che lavora per l’integrazione dei migranti a Parma. Sono tante le iniziative che porta avanti.

L’integrazione passa anche dall’istruzione e quest’estate l’associazione ha organizzato e gestito un corso di lingua italiana. L’associazione propone un vero servizio di supporto, di aiuto per le donne migranti che “arrivano dal mare” e portano con sé vissuti migratori dolorosi. Molte donne dell’associazione hanno in passato affrontato in prima persona situazioni simili e solo con il supporto dei Servizi sono riuscite a costruirsi un futuro, allo stesso modo ora sono loro e l’intera associazione ad offrire accoglienza, supporto, aiuto.

L’associazione e la comunità nigeriana, con questo progetto, hanno maturato la volontà di restituire al territorio l’aiuto ricevuto in passato con una piccola ma importante azione concreta: l’accoglienza di giovani donne in situazione di estrema difficoltà costituisce pertanto un esempio significativo a livello territoriale che potrà servire anche come modello a cui fare riferimento a livello nazionale.

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