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La poetica degli scarti e della carta nelle opere di LUfER e Guatelli: la mostra negli spazi “La zona” dal 31 maggio

di Sara Valente

Immaginazione, creatività, riciclo sono le parole chiave delle mostre che approderanno a “La zona” a partire da fine maggio: i locali del Centro Cinema “Lino Ventura” ospiteranno congiuntamente le mostre “LUfER recycling designer” di LUfER ed “Of monsters and man” di Enrico Guatelli, due artisti diversi ma uniti da un terreno comune, la voglia di creare soluzioni artistiche insolite e di grande impatto visivo partendo da un supporto umile, materiali di risulta il primo, carta e penna il secondo.

Tra un prestito e l’altro si potranno infatti osservare al Centro Cinema le opere del poliedrico LUfER, artista parmigiano nato a Langhirano che sin dagli anni Ottanta ha messo in pratica quello che lui stesso ha definito “poetica dello scarto”: la cifra caratteristica del suo modus operandi è proprio la capacità di realizzare opere originali con materiale in disuso reperito dai contesti più disparati, da quelli quotidiani a quelli industriali.

Inizialmente l’artista si è dilettato con la pittura, assemblando tele con materiale di riciclo ed acrilico, poi la sua attenzione si è spostata anche sulla scultura e sull’arredamento.

Come lui stesso ci ha raccontato, ha iniziato per gioco ricavando dai rottami di una fabbrica il materiale per creare le sue prime opere: è così che dai vecchi pentoloni rinvenuti in un’azienda sono nate le sue margherite alte due metri e dai pezzi riassemblati di vecchie auto hanno avuto origine le sue innumerevoli sculture.

LufER ha utilizzato non solo materiale di origine industriale ma ha preso ispirazione anche da oggetti di uso quotidiano come vecchie moke per il caffè, parti di biciclette in disuso o vecchi telefoni per realizzare lampade, sculture o oggetti di arredamento.

La voglia di stupire con accostamenti azzardati è anche la cifra stilistica di Enrico Guatelli, giovanissimo artista parmigiano che nel tempo libero realizza illustrazioni con l’ausilio della sola biro: anche lui come LUfER parte dall’utilizzo della materia povera per realizzare un’opera artistica dai risultati sorprendenti.

Non si tratta di “banali” ritratti o caricature: l’artista sa fondere elementi contrastanti ed apparentemente distanti tra loro per forma e significato in un’immagine unica e caratterizzata, nell’insieme, anche da una certa naturalezza, lasciando all’osservatore la capacità di pensare ad infinite interpretazioni.

Lo abbiamo intervistato per capire meglio la sua poetica e quando gli abbiamo chiesto come nascessero i suoi disegni e come avesse iniziato ci ha risposto: “Fondamentalmente ho iniziato a disegnare prima ancora di camminare! Il disegno è sempre stato per me una sorta di sfogo, un momento in cui riesco a focalizzare la mente solo sull’obiettivo creativo, facendomi poco distrarre dagli stimoli esterni e in genere prendo spunto da oggetti/paesaggi reali o immagini di riferimento, foto, artisti vecchi e nuovi, per costruire poi quella che è l’immagine di fantasia che ho già in mente, ma che durante il percorso è aperta a modifiche”.

E ha continuato raccontandoci anche di rimanere sorpreso ascoltando le interpretazioni che gli osservatori hanno fatto riguardo alle sue opere nel corso del tempo dal momento che raramente ha realizzato dei disegni con l’obiettivo di canalizzare un messaggio specifico, tranne in pochissimi casi.

Sia le opere di LUfER che quelle di Guatelli non possono essere inquadrate all’interno di un filone stilistico preciso ma lasciano spazio alla contaminazione di più generi.

Interessante sarà vedere anche come le opere di entrambi riusciranno a dialogare negli spazi del Centro Cinema, come la luce delle lampade di LUfER interagirà con le figure disegnate da Enrico Guatelli e viceversa.

La mostra di Enrico Guatelli sarà visitabile al Centro Cinema dal 31 maggio al 27 giugno mentre le sculture di LUfER saranno esposte dal 31 maggio al 31 luglio (ad entrambe le mostre si potrà accedere durante gli orari di apertura della struttura).ù

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