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APPELLO a Parma, “La capitale della cultura ha il dovere di occuparsi dei suoi animali”: Lella Gialdi di Enpa esorta il Comune ad intervenire

di Titti Duimio e Arianna Belloli

L’Ente Nazionale Protezione Animali – più comunemente conosciuto come E.N.P.A. – è la più antica associazione protezionistica italiana e annovera attualmente circa 200 sezioni su tutto il territorio nazionale.

La sua costituzione risale all’aprile 1871 quando a Torino Giuseppe Garibaldi, Anna Winter e Timoteo Riboli costituirono la “Società Protettrice degli Animali contro i mali trattamenti che subiscono dai guardiani e dai conducenti”.

 

Da lì tanto è stato fatto per adeguare le esigenze di un paese civile in continua evoluzione che ritiene il rispetto e la protezione degli animali una priorità culturale e segno di responsabilità sociale.

Enpa a Parma conta circa 50 volontari che coprono tutta la provincia intervenendo quotidianamente per assistere, proteggere, curare e sfamare tutti gli animali in difficoltà per le più disparate cause: a partire dagli abbandoni volontari fino all’assistenza domiciliare a cittadini impossibilitati a prendersi cura dei propri animali domestici.

“Siamo in una situazione di emergenza costante- racconta Lella Gialdi, da oltre 40 anni impegnata in Enpa e da 20 presidente dell’associazione– come tutte le associazioni animaliste della nostra città con le quali abbiamo ottimi rapporti nell’interesse degli animali ma mai supportati dalle istituzioni.

Sopravviviamo grazie all’aiuto dei volontari e dei privati che ci danno un sostegno economico indispensabile ma purtroppo limitato. 

“Cinquanta persone di cuore quotidianamente dedicano il tempo libero a questa mission ma spesso  gli interventi avrebbero bisogno di più tempo e professionisti addestrati con corsi ad hoc per il recupero e la cura sul posto di animali feriti o in difficoltà ma non sappiamo come coprire i costi.”

E mentre somministra una medicina per il cuore ad un gattino proprietà di un’anziana che non può far fronte alle cure del suo compagno a quattro zampe, Lella Gialdi continua il suo racconto sulla situazione precaria della sua associazione quotidianamente impegnata nell’assistenza di animali trascurati o abbandonati.

Stiamo proponendo una campagna di sensibilizzazione per la sterilizzazione dei gatti per arginare il problema del randagismo ma spesso gli interventi vengono fatti a nostre spese con l’aiuto di veterinari amici dell’associazione.

Il nostro grosso limite è che ci occupiamo di tutti gli animali, anche il salvataggio di un corvo o di ratti che infestano zone della città sono per noi mission doverose per salvare gli animali e gli interventi aumentano quotidianamente.”

Ultimamente è subentrato anche il problema dei conigli in città nella zona Paradigna soprattutto. Animali deliziosi ma di difficile gestione spesso regalati con leggerezza senza ben conoscerne le conseguenze. E finisce che questi dolci animaletti quando scomodi vengano abbandonati nei parchi e, come successo nel quartiere San Leonardo, si riproducono fino a creare colonie difficili da trasferire in posti più sicuri che non un quartiere altamente popolato e trafficato.

I venditori di animali vivi dovrebbero spiegare e informare i clienti sulle esigenze della specie per legge ma nessuno la rispetta e chiedo ai cittadini di chiedere informazioni prima di acquistare un animale che è un essere vivente da rispettare e non un giocattolo da abbandonare quando ci si stufa” lamenta ancora la presidentessa di Enpa. Combattere l’abbandono, infatti, vuol dire anche responsabilizzare chi commercia gli animali, come se un essere vivente fosse una qualsiasi altra merce. L’invito a riflettere è indirizzato anche alle famiglie, che spesso cedono alle richieste dei figli comprando animaletti di cui presto ci si stufa, e la fine resta sempre la strada, o la chiamata all’associazione animalista di turno che deve accorrere a rimediare.

“Esorto anche a denunciare ogni maltrattamento di cui si viene a conoscenza perché i reati contro gli animali non possono rimanere impuniti e tutelare i loro diritti è un gesto di civiltà degno di una società avanzata” 

“L’eccesso di burocrazia complica ancora di più il nostro lavoro e il rapporto con le istituzioni non è facile al di là dei proclami elettorali che prevedevano Parma come città a misura di animali e chiediamo di essere ascoltati forti della nostra esperienza su alcuni temi urgenti che devono essere risolti e che noi non riusciamo più ad affrontare nel completo abbandono”.

Un appello accorato quello di Lella Gialdi che si somma a quello di tante altre associazioni che rendono migliore Parma contando solo sulle proprie forze e sui ritagli di tempo dei volontari che dedicano completamente il loro tempo libero per questa nobile causa e spesso vengono intralciati e mortificati dalle complicazioni burocratiche anziché favoriti.

“Noi continuiamo a fare il nostro dovere e, contrariamente ai politici, non perché ci dicano che siamo bravi ma solo perché amiamo gli animali e siamo sempre pronti ad un confronto con chiunque ci voglia ascoltare per migliorare la qualità della vita nel rispetto di ogni essere vivente come dovrebbe essere in una città che sarà capitale della Cultura Italiana nel 2020” conclude Lella Gialdi con una nota di comprensibile amara polemica.

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