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Whiskey e alcolici: cresce il dato su acquisti online

 

I principali report che si occupano di e-commerce sono concordi nell’attestare un trend diffuso a livello internazionale negli ultimi anni, riguardante, in particolare, la crescita dell’acquisto di alimentari e bevande online: i consumatori che acquistano alcolici su Internet, infatti, sono in costante crescita dal 2014 in poi, con un picco registrato del +40% dal 2015 al 2016.

Il passaggio dal consumo legato alla piccola distribuzione locale alla interconnessione globale ha interessato anche la popolazione italiana: negli ultimi anni, il volume di affari è salito di oltre il 10% annuo, superando i 20 miliardi di euro.
In particolare, la preferenza degli italiani riguarda prodotti agroalimentari e bevande, tra cui i migliori whisky italiani e altri alcolici assumono una dimensione di tutto rispetto. Secondo alcune ricerche la combinazione di prezzi vantaggiosi e ampia varietà di prodotti attira moltissimi acquisti sul settore, con il comparto via web di vino e bevande alcoliche pari a circa l’11% di tutto l’e-commerce interno.

L’acquisto di alcolici online è generalmente ricompreso all’interno del genere grocery, comprendente grosso modo i prodotti rinvenibili in un tradizionale supermercato: gastronomia ad ogni livello, vino, birra, liquori e distillati. Rispetto a questo comparto, la gran parte dei venditori è costituita dalle stesse catene di distribuzione principali, che hanno convertito una parte della propria offerta attraverso piattaforme e-commerce, attirando così tutta una vasta platea di consumatori con le consegne a domicilio e le offerte vantaggiose in termini di prezzi e quantità reperibili.

Va detto, tuttavia, che si tratta di una crescita molto recente: l’acquisto di beni consumabili, tra cui, appunto, gli alcolici, è risultata particolarmente avara in Italia, a differenza che in altri paesi nel mondo. Prima del boom degli ultimi anni, infatti, l’incidenza degli acquisti online sul totale del commercio di alimentari e bevande alcoliche interno non sfiorava l’1% del fatturato: un dato significativamente più basso rispetto ad altri settori, in cui l’offerta dell’acquisto online ha rappresentato una vera e propria rivoluzione (si segnalano, ad esempio, l’abbigliamento e il turismo, costituenti, rispettivamente il 5 e il 30% circa dei rispettivi ambiti totali). Numeri, inoltre, molto diversi da quelli di altre esperienze internazionali, come Francia, UK, USA e Germania, dove, invece, da tempo l’e-commerce ha intaccato la tradizionale preferenza dei consumatori rispetto ai negozi fisici anche con riguardo ai generi alimentari e agli alcolici.

Tuttavia, come detto, negli ultimi anni la proliferazione di vendite online di alcolici da parte di retailer tradizionali oppure di imprese nate ad hoc per operare via web ha comportato un sensibile aumento dell’offerta, che ha gettato le basi per uno sviluppo del settore.
Una delocalizzazione sempre più marcata che di qui ai prossimi anni vedrà internet come terreno principale di compravendita di alcolici di ogni genere.

1 Commento

  1. Ormai il futuro è sul web, c’è poco da fare. Anche gil acquisti alimentari stanno virando sempre più sul digitale; basta pensare alle app o ai siti che permettono di fare la spesa stando comodamente a casa. Personalmente credo sia un bene per noi consumatori, la concorrenza non può che portare a una diminuzione generale dei prezzi.

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