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Uno sguardo oltre: l’autodeterminazione delle donne. L’8 marzo in aula Tsunami

 

L’incontro nasce con l’idea di mettere a confronto più realtà, ampliando lo sguardo verso quello che la consuetudine ignora. In questo cammino ci accompagnerà Mounia El Fasi mediatrice culturale e presidente dell`associazione donne di qua e di là . Per abbattere formalismi e tecnicismi abbiamo deciso di creare un tavolo di discussione informale e orizzontale in cui ognuno/a può esprimersi senza riserve. Il focus sarà la cultura marocchina, ma siamo aperti/e a qualsiasi tipo di confronto. La domanda portante sarà: come le donne migranti (in questo caso marocchine) vivono l’ emigrazione, verso paesi così detti Occidentali? L’ottica vuole essere quelle che scardini il classico stereotipo/pregiudizio che le nostre società inculcano alle migranti, ovvero l’essere relegata a lavori umili, subordinati o/e esclusivamente di “cura” della dimensione domestica, con scarsa mobilità sociale. A volte è difficile, de-costuire quello che ci innestano da quando siamo nati/nate, ma la forza e l’autodeterminazione di donne, che creano reti solidali fra loro, punti di ritrovo-incontro in cui ragionano, analizzano, lottano ed escono così da processi che vogliono soggettivarle, sovradeterminarle, che le incardinano nel binomio donna migrante – classe sociale debole. La donna è soggetto attivo e dinamico che si autodetermina, che lotta per dissipare queste false credenze “naturalizzate”, come se fosse qualcosa che precede la cultura, una sorta di predestinazione innata. Forza e autodeterminazione di donne che hanno capito che assieme si può cambiare lo stato esistente delle cose, che vogliono uscire da questi “ruoli” loro imposti.
Il tutto vuole collegarsi a una visione differente delle migranti, uscire da concezioni razziste e xenofobe che hanno accompagnata anche il territorio parmigiano in questi ultimi anni, de-costruendo quello che i media e l’ideologia dominante vogliono imporci, prendendo invece spunto dalle storie di queste donne, che ci insegnano tanto, quanta sia la forza per far valere i propri diritti, uscendo da visioni deterministe, naturalizzanti, stereotipate del “ruolo” della donna migrante nelle società Occidentali.

Abbiamo pensato a una cena condivisa in cui ognuno porta qualcosa da mangiare, gli/le organizzatrici grazie alla collaborazione di Arte Migrante, utilizzeranno il sistema di recupero degli alimenti, ci piace ricordarlo per uscire dalla logica consumistica e di spreco che attanaglia la società odierna.

PROGRAMMA

– Cortometraggio (19.00):
Proiezione di un montaggio di vari video che trattano la tematica
dell’autodeterminazione della donna in vari contesti sociali
e culturali.

-Tavolo di discussione (19.30):
Dibattito orizzontale Aperto.

-Cena auto-prodotta (20.30)
Autogestione è anche condivisione. Porta la tua specialità!

-Esposizione artistica:
Aperta a tutt*

-Concerti (22.00):
Wahnsinn, (Acoustic Duo)

-Dj set: (23.30)
Cd-Rom (Balkan & Electro swing)

Con la collaborazione di:

-Arte Migrante
– Associazione Donne di qua e di là
-Associazione Universitaria Musulmana.

~Entrata a offerta libera

Aula Tsunami, Chiostro di Lettere e Filosofia (Via d’Azeglio 85).

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