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24febbraio- Atteggiamenti mafiosi, riconoscerli per evitarli: a Parma con Rossella Canadè e Sabrina Pignedoli

SABATO 24 FEBBRAIO 2018 – ore 19:30

Centro Pastorale Diocesano

Viale Solferino, 25 – Parma

ROSSELLA CANADÈ e SABRINA PIGNEDOLI

Fuoco criminale, il libro di Rossella Canadè

«Lo possono dire soltanto le autorità che hanno il compito istituzionale di seguire queste cose. Io come sindaco e come architetto, per di più originario della Calabria, posso assicurare di non aver mai sentito il profumo della mafia».
Nicola Sodano, ex sindaco di Mantova, ottobre 2011

Una notte di novembre, a qualche chilometro da Mantova, va a fuoco l’auto di un imprenditore edile. Autocombustione, si affretta a dichiarare.
Un mese dopo: altro incendio. Stesso posto e stesso proprietario.
Si accendono altri roghi, e le vittime sono sempre imprenditori edili. Il fuoco arriva fino a bruciare le betoniere di una ditta di calcestruzzi impegnata nella costruzione di un centro con parcheggi, un albergo, negozi, appartamenti e uffici all’ingresso della città.
Coincidenze? Lo sono fino al 24 settembre 2011, quando un piccolo imprenditore si presenta alla caserma dei carabinieri. È spaventato, si sente sotto scacco. E il suo racconto apre uno squarcio su un mondo che si credeva lontano almeno mille chilometri.
Saranno le sue denunce a dare il via all’inchiesta Pesci, che smaschererà le mire della cosca di Nicolino Grande Aracri nelle terre dei Gonzaga.
Accanto ai nomi del boss della ‘ndrangheta cutrese e dei suoi compari, l’indagine coinvolge nomi come quello del sindaco, del più importante costruttore della zona, di affaristi, di ex senatori, fino all’ex presidente del Consiglio di Stato.
Estorsioni, intimidazioni, corruzioni, mazzette che non lasciano tracce, se non le frasi smozzicate captate nelle intercettazioni. In una città, Mantova, simbolo del profondo Nord, che continua a disegnare la ‘ndrangheta con coppola e lupara. Fino ad oggi.

Rossella Canadè è una giornalista della «Gazzetta di Mantova», quotidiano del Gruppo Repubblica-Espresso. Ha lavorato nella redazione di Parma de «l’Unità» e a «Ultime notizie». Ha scritto reportage da Somalia, Ruanda, Iraq, Bosnia, Serbia, Romania e Brasile. Attualmente si occupa soprattutto di cronaca nera e giudiziaria, con particolare attenzione al tema della criminalità organizzata e degli insediamenti della mafia al Nord. Dai suoi servizi sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel mantovano hanno aperto inchieste la Commissione nazionale antimafia e la Procura di Mantova. Ha scritto un testo teatrale, Senza tacchi, messo in scena da Europateatri.

Operazione Aemilia, il libro di Sabrina Pignedoli

La ‘ndrangheta ruba quotidianamente a tutti noi,con l’evasione fiscale, con il riciclo, provoca la chiusura delle nostre aziende facendo concorrenza sleale con i soldi sporchi. Ma quando non spara, in tutte le realtà dove si è insediata, ha il bel volto dell’imprenditore di successo, rispettato e invidiato.

Grazie agli arresti che hanno inferto un duro colpo alle altre cosche, la ‘ndrangheta di Cutro ha via via acquistato potere, arrivando a dominare l’Emilia e alcune zone del Veneto e della Lombardia.
I magistrati ritengono che da oltre trent’anni sia presente al Nord Italia dove ha messo in piedi, sostanzialmente indisturbata, i suoi interessi economici, creando aziende e facendo affari con società locali. Tutto questo grazie anche alla compiacenza di insospettabili “colletti bianchi” che, pur consapevoli – secondo la procura – di stare trattando con boss della malavita organizzata, hanno messo a disposizione i loro servigi in cambio di lauti guadagni.
Ma il radicamento non si è fermato al mondo economico: ha riguardato anche la politica, con la volontà di influenzare le amministrazioni pubbliche. Inoltre, per la prima volta, si assiste a un tentativo di condizionare l’opinione pubblica attraverso i media. Senza tralasciare le attività “tradizionali” come estorsioni, usura e incendi dolosi.
Il libro di Sabrina Pignedoli si sviluppa seguendo vicende e personaggi emblematici, emersi nelle indagini di Operazione Aemilia, che mostrano come la ‘ndrangheta si sia profondamente insediata al Nord.

Sabrina Pignedoli si è laureata al Dams cinema dell’Università di Bologna e in Diritto ed economia internazionale all’Università di Reggio Emilia, ha frequentato la scuola di giornalismo di Bologna e nel 2009 è diventata giornalista professionista. Attualmente è redattrice al «Resto del Carlino», dove si occupa di cronaca nera e giudiziaria, e collaboratrice dell’Ansa. A causa della sua professione è stata minacciata da uno degli uomini coinvolti dall’Operazione Aemilia.

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