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La fortuna in viaggio…ecco 10 luoghi magici dove incontrare la dea bendata per un 2018 speciale

Il nuovo anno porta con se riti e usanze diverse in tutto il mondo ma con lo scopo comune di attirare la fortuna. Cotechino e lenticchie per noi sono simbolo di soldi e prosperità, in Russia l’usanza prevede di scrivere un desiderio su un foglio di carta, bruciarlo e gettarlo in un bicchiere di champagne che va bevuto prima che arrivi mezzanotte e un minuto. In Danimarca, invece, sara’ un anno fortunato se la notte di capodanno si tirano piatti e piattini inutilizzati contro le porte di vicini, amici e familiari. Durante l’ultimo dell’anno i tedeschi si mascherano e lasciano sulla tavola un piatto di cibo come simbolo bene augurante di prosperità e abbondanza. Infine in Brasile ci si veste di giallo, il colore dell’oro e della ricchezza ma anche quello della luce e del sole.

Ma sapevate che anche viaggiando si possono trovare degli autentici luoghi portafortuna? Abbiamo scelto per voi 10 luoghi portafortuna (+1), tra i più famosi, molti di questi sono in Italia e fanno parte del patrimonio culturale (e scaramantico) nazionale.

1)

A Verona basta accarezzare il seno destro di Giulietta sulla statua dello scultore Nereo Costantini a lei dedicata per assicurarsi un anno fortunato e… prosperoso.

2)

Lo stesso effetto attira-fortuna e’ provocato anche, secondo i più informati, strofinando i testicoli del famoso toro bronzeo di Wall Street a New York creato dall’artista italiano naturalizzato statunitense Arturo Di Modica e collocata presso il Bowling Green Park, soprattutto in campo economico, ovviamente.

 

3)

Ma il toro-portafortuna si può trovare anche per chi non ha in programma viaggi oltreoceano. A Milano in Galleria Vittorio Emanuele e’ possibile, infatti, assicurarsi la benevolenza della dea bendata calpestando con il piede destro i testicoli del toro rappresentati nel mosaico posto al di sotto la cupola centrale, magari insistendo con qualche piroetta ripetuta.

 

4)

Stesso rito in Galleria Umberto a Napoli o in piazza San Carlo a Torino con gli attributi del dotato toro bronzeo della statua centrale. Ma il luogo ideale per cercare miracoli nella città partenopea è il Cimitero delle Fontanelle.

 

5)

Sempre a Torino ma in Piazza Castello si puo’ strizzare l’occhio alla fortuna incrociando il proprio dito con il mignolo di Cristoforo Colombo nel medaglione ideato da Dino Somà posto sotto i portici della prefettura.

 

6)

Il “Porcellino porta-fortuna” di Firenze e’ un cinghiale posto nella Loggia del Mercato Nuovo dal 1640 e sfiorando il muso sembra ci si garantisca buona sorte per tutto l’anno ma per esserne certi si consiglia di introdurre una monetina che se cadra’ oltre la grata dove cade l’acqua, la fortuna sara’ amplificata.

 

7)

Per chi cerca un bebè si consiglia invece di spingersi fino in Germania a Norimberga alla “Schöner Brunnen”, ovvero la Fontana Bella, una guglia gotica alta 19 metri sulla centrale Piazza del Mercato, dove si racconta che porti fortuna far girare per 3 oppure 7 volte su loro stessi i due anelli di ottone che si trovano nelle griglie di ferro battuto che chiudono la struttura in cambio di assicurata fertilità.

 

8)

Pacchetto completo all inclusive, invece a Praga dove il ponte Carlo sarebbe foriero di buona sorte ma i desideri si realizzeranno probabilmente se si tocca la base della statua di San Giovanni Nepomuceno mentre per esserne certi si consiglia di spostarsi di qualche metro e toccare la griglia nera con cinque stelle e il rilievo che raffigura il Santo che annega, per poi posare il palmo sinistro sulla croce che si trova sul parapetto sotto la griglia. Ma non e’ tutto perchè quattro statue più avanti, Sant’Anna garantirà matrimoni solidi e prole in arrivo.

 

9)

Ma se lo scopo è quello di trovar presto marito basta andare a Ravenna presso la Pinacoteca dove un bacio appassionato sulle labbra della statua di Guidarello Guidarelli, cavaliere ravennate morto nel 1501 assicurerà l’arrivo dell’anima gemella entro l’anno.

10)

Concludiamo le mete italiane con l’ultima, forse la più famosa, la fontana di Trevi a Roma. Tutti conoscono la storia secondo cui, se si lancia una moneta dentro la vasca di questa fontana, si avrà la certezza di tornare nella capitale. Ma pochi sanno che, se se ne lanciano due, riuscirete a trovare l’amore, mentre con tre vi sposerete con la vostra dolce metà in questa città.

 

Infine eccoci al +1. Certo il viaggio sarebbe un po’ più lungo di altre mete, ma il fascino di questo luogo è unico, come in una fiaba. E’ il luogo dell’amore per eccellenza: Patrimonio Unesco e una delle Sette Meraviglie del mondo, il Taj Mahal di Agra, nell’Uttar Pradesh nell’India settentrionale, fatto costruire nel 1632 dall’imperatore moghul Shah Jahan in memoria della sua sposa Mumtaz Mah. Un mausoleo simbolo di amore eterno. Visitarlo garantirebbe un amore in tutte le sue forme.

Dopo aver superato le mura esterne, si arriva davanti a una seconda cinta muraria e una porta, anzi, il “portale”, si salgono i pochi scalini e si apre alla vista un altro modo: si è catapultati così nell’antica India, quella che da bambini vedevamo raccontare nelle fiabe esotiche, fatta di maragià e principesse, si respira l’amore e l’imponenza del luogo. Il portale ha infatti un’importanza particolare nell’esperienza: rappresenta il punto di transizione tra il clamore del mondo esterno e materiale e la pace e la tranquillità dello spazio sacro e spirituale interno.

Nonostante nei secoli questo spazio monumentale sia stato lasciato all’abbandono e declino, il suo restauro si concluse nei primi anni del ‘900 riportando il mausoleo alla sua antica bellezza e da allora è visitato da centinaia di migliaia di visitatori, in tutti i periodi dell’anno.

La leggenda narra che dall’altra parte del fiume avrebbe dovuto sorgere un altro mausoleo ricoperto di marmo nero (si sono ritrovati anche dei progetti) che avrebbe dovuto accogliere la salma dell’imperatore. Alla sua morte però, lo Shah Jahan venne seppellito accanto alla moglie, rovinando, proprio lui, per ironia della sorte, la perfetta simmetria della tomba.

 

 

 

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