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Ai Diari di Bordo Piero Illari, futurcomunista raccontato da due Briganti

di Titti Duimio

Andrea Briganti, ispanista, autore del libro ‘Un futurista in Argentina’ edizioni Uninova e Paolo Briganti padre dell’autore e professore del dipartimento di italianistica dell’Università’ di Parma hanno presentato sabato 21 ottobre ai Diari di Bordo una ricostruzione della vita di Piero Illari, parmigiano, poeta, futurista, comunista e comunque uomo libero.
Un intellettuale che credeva che con l’arte si potesse cambiare il mondo e che il mondo avesse bisogno dell’arte per essere cambiato, partecipo’ all’evoluzione del secolo breve a colpi di idee in ricerca di un linguaggio moderno.
Maestro elementare a Parma, rivoluzionario anche nei suoi criteri di insegnamento, Piero Illari fece parte di quella Parma d’inizio ‘900 laboratorio di fermenti politici e sociali che portarono idee rivoluzionarie anche nel campo culturale con la costituzione di uno dei primi Circoli giovanili futuristi nel 1911. In una Parma in cui il grande sciopero agrario di de Ambris del 1908 e la presenza di una delle prime Camere del Lavoro costituivano già’ un clima rivoluzionario favorevole alla formazione di avanguardie artistiche di rilievo internazionale, nasce un futurismo sociale vicino agli ideali socialisti e poi comunisti in contrasto con l’allineamento seppur iniziale del movimento di Marinetti con il fascismo della prima ora.

Piero Illari, personaggio di rilievo di questo movimento ma quasi sconosciuto al grande pubblico, divide nettamente la sua vita tra un prima fase parmigiana, attivista di sinistra e vivace intellettuale d’inizio secolo, fondatore insieme a Renzo Pezzani di una apprezzata rivista letteraria dall’eloquente titolo ‘Rovente’ che ebbe rilevanza in tutto il mondo e la seconda fase dal 1924 in Argentina in cui prese le distanze dall’impegno politico pur proseguendo una costante ricerca all’interno del movimento futurista che contribui’ a far crescere in Italia e oltreoceano.
“Poche notizie sul perche’ del suo improvviso trasferimento in sud America mi hanno portato a fare ricerche sulla sua vita per ricostruirne il percorso culturale e quindi la sua produzione artistica. Probabilmente nella sua parola oceanesimo e’ racchiuso il segreto di questo allontanamento dall’Italia e cioe’ quell’ansia e quello slancio totalmente futurista di rimettersi alla prova nel nuovo mondo per ricominciare una nuova vita: ‘ l’arte e’ azione e vita’ fu il motto del suo pensiero innovativo- spiega Andrea Briganti
Parole in liberta’ disposte graficamente per costruire stati d’animo in movimento, poesie visive che agiscono oltre che suggerire e che tradiscono la netta sensazione di rapido cambiamento in procinto di colpire il secolo breve e che nulla piu’ puo’ rimanere immobile e statico davanti alla velocita’ dell’ inneggiato imprevisto.
Anche nelle sue litografie su linoleum, gli ‘Stati d’animo’, i segni diventano elementi di una grammatica visiva, e le immagini sfondi di tratti significanti dal potere altamente evocativo minutamente descritti in didascalia.

“Esporta il futurismo in un paese in costruzione di un’identita’ culturale che forse non e’ ancora pronto a distruggere, fa parte dell’intellighenzia locale diffondendo la sua rivista ‘Rovente’ prendendo sempre piu’ le distanze dal pensiero di Marinetti sulla guerra ‘come igiene del mondo’ all’alba della seconda guerra mondiale. Il futurismo per Illari diventa un modo di vivere staccandosi dall’assunto politico, l’elogio del futuro e la rottura delle regole esistenti diventano un inno alla bellezza della vita come ricerca di liberta’ quasi mosso da un amore di sapore vagamente romantico in cui l’uomo, nonostante tutto rimane artefice ” conclude l’autore.

La serie di eventi politici argentini e la dittatura militare della fine degli anni ’70 ha reso ancora piu’ difficile la ricerca dei materiali attorno a Piero Illari. All’epoca chi avesse in casa qualche documento di stampo socialista o comunista infatti sarebbe stato processato per cui la famiglia fu costretta a bruciare qualsiasi cosa parlasse di questo geniale intellettuale parmigiano.

La libreria Diari di bordo di Parma aderisce al progetto nazionale #ioleggoperché per favorire la creazione e lo sviluppo di biblioteche scolastiche sul territorio. E’ possibile acquistare libri che verranno donati alle scuole che hanno aderito al progetto e gemellate con la libreria.

Si tratta di una iniziativa molto importante per avvicinare i giovani alla lettura. Fino al 29 ottobre si puo’ passare in borgo Santa Brigida a scegliere un libro da donare alle scuole.

https://diaridibordo.jimdo.com

 

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