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Parma Jazz Frontiere 2017: “Profumo di rinascita” per la cultura a Parma

di Titti Duimio 

Presentato giovedì’ 19 ottobre presso la Casa della Musica in piazzale San Francesco il programma della XXII edizione di ‘ParmaJazzFrontiere Festival 2017-forme sonore, schiuse avventure’ in programma dal 27 ottobre al 12 dicembre in diversi luoghi della citta’.

In apertura un breve intervento musicale con Roberta Baldizzone impegnata al pianoforte e Giacomo Marzi al contrabbasso al quale e’ seguita la presentazione del festival dell‘assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra.

“Felice di partecipare a questa iniziativa e di partecipare a progetti di portata internazionale come il Festival ParmaJazz, per Parma e’ un orgoglio essere al centro dell’attenzione per eventi come questi che parlano a tutto il mondo e soprattutto ai giovani. E sottolineo la presenza a questo tavolo di realta’ diverse del mondo culturale cittadino che testimoniano l’interdisciplinarita’ dell’offerta artistica e musicale della nostra citta” le parole di Guerra.

Segue il saluto di Simone Verde, direttore del Polo Museale della Pilotta che ricorda l’importanza del jazz nella storia contemporanea “quasi una vera religione, ormai, che unisce e coinvolge trasversalmente le realta’ di tutto il mondo in una multiculturalita’ che riguarda tutti e che resta un obiettivo primario anche per l’istituzione che rappresento. Integrare e coinvolgere la societa’ multietnica nella quale viviamo e’ un dovere civile e culturale e credo che un luogo di tradizione locale come il Teatro Farnese possa ben rappresentare questo sforzo collettivo di dialogo globale e che rappresentare il jazz in Pilotta in apertura di Festival sia un gesto importante di inclusione e di partecipazione multietnica” conclude Simone Verde.

Dopo i ringraziamenti di Roberto Delsignore della Fondazione Bancamonte di Parma e Dante Corradi di Cariparma il direttore del Conservatorio Maestro Riccardo Ceni ha annunciato il ritorno del Conservatorio al festival dopo una pausa nel passato. “La musica deve recuperare il suo ruolo di evento e non di contorno alla quotidianita’ e per fare questo bisogna recuperare l’ascolto e quindi il silenzio come elemento di contrasto per apprezzarne l’essenza. Il jazz e’ l’esempio dell’improvvisazione e anche questo elemento va recuperato, per iniziare a scrivere musica ci vuole silenzio e un evento che sparigli le carte in tavola, che rompa con la logica e dia inizio all’evento. Il jazz questo ce lo ricorda ogni momento”

“Visionario, poetico e rivolto al futuro-definisce questa edizione di ParmaJazzFrontiere il direttore artistico Roberto Bonati– io in questa Parma sento profumo di rinascita e per la prima volta dopo tanto tempo sento una convergenza di intenti e di visione culturale in sinergia con tutti quelli che hanno collaborato alla realizzazione di questa edizione del Festival. Contamineremo con il jazz luoghi storici della citta’ e questo contribuisce alla multiculturalita’ come progetto per candidare Parma a Capitale della Cultura per il 2020. In quest’ottica quest’anno oltre alla prestigiosa sede del Teatro Farnese per il nostro concerto di apertura avremo anche l’occasione di collaborare con lo CSAC per la presentazione di un libro sulla chironomia, gestualita’ nella direzione di coro ed orchestra, alla quale seguira’ un concerto presso la sede nell’Abbazia di Paradigna

http://parmafrontiere.it

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