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Diari di Bordo festeggia il compleanno con l’antiromanzo di Tito Pioli

di Titti Duimio 

C’era un’atmosfera particolare sabato 16 settembre ai Diari di Bordo di borgo Santa Brigida.
Forse le sedie che non erano in fila come ad ogni incontro ma a semicerchio attorno ai protagonisti, quasi un simbolico abbraccio, un gesto complice di condivisione per festeggiare i tre anni di vita della libreria o forse la palpabile emozione di Antonello e Alice che con coraggio e tenacia riprendono una nuova stagione di incontri con la cultura indipendente, ma il clima era speciale.

Anche il libro proposto e’ un libro speciale: ‘Ho sposato mia nonna’ di Tito Pioli edizioni Del Vecchio dove l’ironia e la fantasia sono le armi letali che sconfiggono la banalita’ del presente uscendone vincenti.

Un linguaggio non convenzionale in bilico tra il surreale e l’iperreale, tra Queneau e la dolcezza onirica di Fellini, uno strappo alle regole comuni che inventa non-codici nuovi, seppur inverosimili, molto, anzi troppo, vicini alla limpidezza della verita’.
Oltre. Oltre la logica, oltre l’amore, oltre la realta’ e forse anche oltre il sogno. Questo e’ il romanzo presentato sabato da Antonello e Alice dopo la grande festa di venerdi’ per il terzo compleanno di quest’angolo di cultura indipendente nel cuore di Parma. Antonello Saiz e Alice Pisu sono riusciti in breve tempo ad affermarsi come luogo di aggregazione per chi ancora ha voglia di ascoltare e di curiosare nei pensieri di chi spesso sa come metterli in fila per descrivere un’idea.

E Tito Pioli sa farlo. Descrive una storia di geniale sopravvivenza: un nipote giornalista fallito che pubblica interviste che non interessano a nessuno e una nonna che parla al contrario e porta sempre con se una squadretta per prendere le misure del mondo.
“Vivono a Rebibbia, periferia del mondo, abitata da poeti farmacisti, salumieri picassiani, direttori d’orchestra, collezionisti di fumetti che odiano i comunisti, imprenditori che vendono occhiali appannati. Poi arriva la lettera con la quale Norma è dichiarata ufficialmente esodata, c’è la crisi, e non ci sono nemmeno più i soldi per gli psicofarmaci. Ecco allora nonna e nipote danno fondo alla riserva di idee raccolte nei mercatini dei libri della domenica, idee per far soldi, idee da cinema per uscire dalla precarietà e non avere più ansie, né onde nello stomaco”
“Un romanzo di rinnovamento civile- dice Alice nella sua bella introduzione – e lo fa raccontando pagine di estremo dolore del nostro tempo con la leggerezza della fantasia onirica e l’umorismo asciutto di chi sdrammatizza la realta. Sperimentazioni stilistiche di grandissima novita’ ottenute attingendo all’assurdo e al nonsenso per raccontare una societa’ alla deriva pur generando un barlume di speranza nel lettore attraverso le figure surreali e strampalate di nonna e nipote.
Questi due folli e visionari personaggi sono gli unici a riuscire a vedere la bellezza attraverso l’arte, gli unici che non si conformano e che riescono a rimanere lucidi in un mondo piu’ storto di loro”

Un legame tra i due personaggi che coglie l’essenza della purezza dell’amore aldila’ dei codici che codificano gli affetti, si dichiarano sposati pur essendo parenti perche’ l’amore e’ sposare un’idea e loro si uniscono in coppia per non piegarsi al conformismo dilagante e insieme combattono a colpi di fantasia per non soccombere a logiche uniformanti. Un suggerimento, una soluzione in fondo, per chi e’ in grado di ascoltare le risate di sottofondo mentre la tragicita’ della vita scorre, la vera profondita’ della bellezza che solo i poeti sanno raccontare e vivere.

Brani del libro sono stati letti da Clelia Cicero e Raffaele Rinaldi accompagnati dalle note del cantautore e polistrumentista Rocco Rosignoli.

 

https://diaridibordo.jimdo.com

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