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Alla Galleria Sant’Andrea scatti di energia di Umberto Onetti

“… le Sere sono uguali ma ogni Sera è diversa, e quasi non ti accorgi dell’Energia dispersa …”
da “Canzone quasi d’Amore”, Francesco Guccini, 1976

Globes

di Titti Duimio

Riprendono dopo la pausa estiva gli appuntamenti con l’arte contemporanea della Galleria Sant’Andrea di via Cavestro.
Per inaugurare la stagione, che si preannuncia ricca di proposte, sono state scelte le opere di un fotografo attento ai temi dell’attualita’ e del mutamento distruttivo dell’agire umano, Umberto Onetti parmigiano d’adozione.
La sua mostra ‘Images of word-L’armonia della Natura..La violenza dell’Uomo’ suggerisce infatti gia’ nel titolo il contrasto tra due sistemi di comunicazione: quello visivo e quello dialettico, quello del mondo contemplativo delle leggi naturali e quello delle azioni che appartiene all’uomo.
“Immagini e parole che cercano appunto di abbracciarsi in una riflessione che guarda oltre …, mirante ad un passaggio che potrebbe permettere di commutare qualcosa di superficiale, come può sembrare una normale presa di contatto, in un pensiero più profondo e dal carattere raramente comunicabile.” Scrive Onetti nella presentazione.

La bellezza placida e rassicurante della natura che con superba noncuranza costruisce un dialogo continuo e rispettoso di se’ stessa nel perfetto equilibrio della serenita’ a volte con inevitabile e responsabile violenza, in confronto alla frenetica e disordinata illogica di un mondo umano segnato dalla veemenza disperata di chi non ha piu’ regole da seguire e insegue miti non piu’ ancestrali ma costruiti dall’impazienza travisando e manipolando le leggi della natura.

La testimonianza di un uomo moderno che coglie nel contrasto un codice comune di energia rinnovatrice con differenti linguaggi uniti nella produzione o/e dispersione di forza.

“Nell’aver dirottato verso una siffatta “asimmetria” v’è anche un accenno di provocazione legato all’impulso protettivo di cui sopra, in quanto la ruggente ferocia degli uomini, qualora non direttamente rivolta contro loro stessi, si confronta all’istante con l’inerme passività dell’Ambiente”.

Energia creatrice ed energia distruttrice, forza propulsiva che genera vita o forza devastante che genera morte ovvero il declino in cui l’essere umano vince da perdente e scambia l’esempio della natura per strumento di affermazione in antitesi con la logica ferrea della natura che assiste impassibile scorrendo senza soffermarsi mai.

‘Tutto inizia da un campo di papaveri, gocce rosse e vive che sprigionano vita come globuli rossi che scorrono veloci dentro di noi rinnovando il miracolo ogni secondo. A seguire le foto di paesaggi immobili e rassicuranti un secondo prima di un evento naturale sconvolgente come quella di Castelluccio di Norcia prima del terremoto del 2016. E poi una serie dedicata all’alba ovvero la fine della notte. Esplosione di vita quotidiana in cui tutta l’energia naturale rinasce puntualmente come motore inesauribile. Foto che sono state indispensabili per creare il trittico in cui la stessa energia e’ stata trasformata dall’uomo per diventare arma contro se’ stesso: l’11 settembre 2001 (Blacks Blanks & Empty Spaces), l’Olocausto (Crossing Roads) e la bomba atomica di Hiroshima (Globes).

Non c’e’ accusa ne’ polemica nel racconto di Umberto Onetti, ne’ facili giudizi ma solo esposizione di fatti, un insieme di attimi di realta’ che suggeriscono un dialogo, una domanda, un dubbio in chi assiste alla felice sequenza di logica linea dei fatti. E l’emozione sostituisce ogni commento superfluo.

Nella sua introduzione alla presentazione della mostra Umberto Onetti si rivolge ad ipotetico amico (o uomo qualsiasi?) tradendo un’infinita fiducia nell’essere umano nonostante l’evidenza dei fatti ed un impellente bisogno di confronto dialettico come antidoto:
Cari Visitatori

Se dovessi spedire una lettera ad un fraterno amico di lunga data e da qualche tempo
trasferitosi a vivere in una zona di mondo lontana e defilata, con ogni probabilità la parte di seguito in “corsivo” finirebbe comunque per essere scritta …

“Qua la vita più o meno procede, mulinando giorno dopo giorno la sua brezza di non
scontata (e quindi apprezzata) normalità, … per quel che mi riguarda a stretto (e dunque egoistico) giro d’orizzonte.
Certo che non appena si modifica l’alzo della linea di mira e si fa un invio mentale accettando di elaborare quanto quei due sensi che ti ritrovi loro malgrado cogenti percepiscono, si viene abbagliati o s’avverte il frastuono del turbinio violento d’una serie di … chiamiamole umane manifestazioni.
E senza tuttavia entrare nel merito della pur
greve cronaca, il quadro generale che tento di sdoganarti è quello di un Uomo (… moderno ?) ormai sempre più in affanno, ristretto e granulare nel suo abito narciso, segnatamente oppresso dal giogo mediatico​ del consumismo e frenetico in un assunto mandato efficientista, canalizzato nell’ansiogeno raggiungimento dei propri obiettivi”.

L’abbandonarmi contemplativo – ambulante ad ogni latitudine – all’osservazione della Natura, il lasciarmi attraversare dalla sua sinuosità e ricchezza di generi, al passo di poche altre “forme d’arte” riesce a pizzicare e suscitare oscillazione melodica in certe mie corde
interiori, oltre che al piacere epidermico che ne deriva . …

Umberto Onetti

‘Images of Words’ di Umberto Onetti dal 2 al 14 Settembre 2017

Galleria Sant’Andrea via Cavestro 6 Parma

Apertura ad ingresso libero da Martedi’ a Sabato ore 10-12 e 16-19 Domenica 16-19

http://www.ucai-parma.it

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