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Salute a tavola: i cibi che combattono le infiammazioni

di Giovanna Maggiori

 

Mangiare cibi sani per mantenersi in salute, stimolando il sistema immunitario. Alcuni alimenti possono essere assunti anche in maniera preventiva e forniscono una protezione all’inizio di un eventuale infiammazione.

 

Mangiare cibi sani per mantenersi in salute, stimolando il sistema immunitario. Nella scelta di una corretta alimentazione c’è senza dubbio uno dei segreti per stare bene e sentirsi in piena forma, riducendo gli stati infiammatori. Alcune indicazioni si rivelano di particolare utilità per contenere lo stato infiammatorio e fornire un supporto efficace al sistema immunitario: una di queste accortezze è quella di non mischiare il latte con la frutta, con il tè o con il cioccolato. Altro consiglio è quello di preferire sempre il consumo di frutta e verdura fresche, meglio se non conservate in busta ad atmosfera modificata. Da non sottovalutare è poi il ricorso ai batteri buoni, noti come probiotici. Da tenere nella dovuta considerazione anche alimenti tipici della dieta mediterranea come l’olio d’oliva extravergine e il pesce azzurro, ricchi di Omega 3, oltre alle proprietà antinfiammatorie della lattuga. Ma anche la frutta esotica, come l’avocado ha notevoli proprietà antinfiammatorie e antiossidanti; poi i cereali, orzo, quinoa, farro, avena, riso integrale, frumento, sono ricchi di fibre e  l’olio extra vergine d’oliva è una reale fonte di vitamina E.

 

Oltre a seguire un corretto comportamento alimentare, povero di zuccheri, cibi raffinati ed eccessi di grassi, nonché attivarsi con del movimento sano e, vista la stagione, all’aria aperta, si può integrare nella nostra alimentazione una spezia dalla tradizione antica che davvero funziona come bruciagrassi naturale: il peperoncino. Ad affermarlo è uno studio apparso sulla rivista Physiology and Behavior opera dei ricercatori dell’University of West Lafayette (Stati Uniti). In realtà è un alimento utilizzato sin dall’antichità ma da noi in Europa ha fatto la sua comparsa solamente dopo i viaggi in America di Cristoforo Colombo.La sua principale caratteristica è sicuramente quella di essere piccante per via della capsaicina, un alcaloide che reagendo con alcuni recettori presenti sulla lingua è in grado di provocare la tipica sensazione di bruciore. Infatti proprio per la peculiarità di aumentare il flusso sanguigno, la capsaicina stimola quella sensazione di “andare a fuoco”, di calore improvviso durante l’ingestione, ed è proprio questo l’elemento che gli conferisce poteri antireumatici, antibatterici, che stimola la produzione dei succhi gastrici e combatte i problemi di intestino pigro. In aggiunta, il peperoncino si caratterizza per un’alta presenza di sali minerali, flavonoidi e vitamine, tra cui l’importantissima C. Da un punto di vista terapeutico  è considerato un’ottimo antiossidante, antinfiammatorio e antidolorifico e addirittura ulteriori studi sembrerebbero aver dimostrato che i suoi principi attivi abbassano il livello di insulina nel sangue.

 

Da tenere in considerazione anche i legumi come lenticchie, ceci, piselli e fagioli che sono ricche fonti di proteine e fibre. Secondo il Journal of Nutrition mangiare ciliegie può ridurre significativamente i marcatori di infiammazione nel corpo e aiutare a prevenire le malattie infiammatorie croniche, le malattie cardiovascolari, il diabete, l’artrite, e addirittura alcuni tipi di cancro. Da uno studio condotto dalla Oregon & Science University di San Francisco, le amarene e la maggior parte dei frutti rossi, possiedono ottime proprietà antinfiammatorie e dunque sembrano essere molto indicate per tutti coloro che soffrono di artrite. Sopratutto gli sportivi ne dovrebbero approfittare per combattere a tavola i loro fastidi. Spezia un po’ bistrattata nella cucina europea, la curcuma è uno dei punti fermi nella cucina indiana, e già in oriente è stata utilizzata nella medicina tradizionale cinese e ayurvedica per migliaia di anni. Da un analisi, si è rivelato che all’interno vi è un composto chiamato curcumina, che sembra essere la fonte dei suoi effetti medicinali, nonché un potente agente antinfiammatorio. Da non molto il mondo medico internazionale sta provando ad inserirla nella cura di malattie come l’artrite reumatoide e la psoriasi, oppure in malattie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer.

Infine il sedano e i suoi semi: da sempre apprezzato per le sue proprietà aromatiche, oggi la scienza gli attribuisce virtù terapeutiche. E’ infatti ricco di vitamina C, calcio, fosforo, ferro, rame e sodio e poi, una serie di oli essenziali depurativi, diuretici e disinfettanti. In particolare, fra i più di venti composti antinfiammatori, spicca la apigenina. Evitate invece di consumarlo cotto, le alte temperature infatti annulla buona parte di queste proprietà.

Attenzione infine consigliata in caso di consumo di cibi grassi o zuccheri, il cui effetto sul sistema immunitario si estenderebbe per circa 6-8 ore. Anche in questo caso frutta e verdura arriverebbero in soccorso dell’organismo, riducendo la durata dell’effetto nocivo.

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