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A Parma la moda è sempre di moda: collezioni CSAC per il gusto del bello

 

Atelier Antonelli-Mario Vigolo,1944

di Titti Duimio 

Giovedì 8 giugno si e’ tenuta allo CSAC la conferenza di Giovanni Matteucci dal titolo ”Indossare e consumare bellezza: per un’estetica della moda” introdotta da Rita Messori, docente di Estetica presso l’ateneo parmense.

Questo appuntamento ha aperto le CSAC lectures organizzate in occasione della mostra “Objets trouvés. Archivi per un grande magazzino, tra moda, arte, progetto e fotografia” aperta fino al 30 Ottobre all’Abbazia di Valserena.

La bellezza e la fabbrica che la circonda come materia di studio anche per la filosofia, dunque, un sistema di segni e di relazioni che determina la conferma dell’apparire sulla sostanza dell’essere forse piu’ della dialettica.

La moda come percorso sociale, economico e politico, come cambiamento, come possibilita’ di apparenza e di appartenenza e infine la moda come opportunita’ di essere mille sfaccettature di se stessi e mille identita’ differenti.

La moda come liberta’ di espressione e tema di un racconto di bellezza da consumare e non solo da contemplare come i canoni classici suggeriscono.

Attraverso la moda si conosce la storia e l’evoluzione di un percorso culturale che dal ‘700 si e’ smarcato da certezze di riferimento e ha messo l’individuo e la sua identita’ al centro di una ricerca di senso e di ruolo distintivo.

John Guida, 1925

Comunicazione e rappresentazione, messa in scena di un gesto in bilico tra ideale e sogno in continua trasformazione di un consumismo che inventa desideri invece di esaudirli.
E la sede naturale per discutere di moda e’ a Parma, lo Csac (Centro Studi e Archivio della Comunicazione) grandioso contenitore della comunicazione contemporanea fortemente voluto e realizzato dal prof. C.A. Quintavalle e da Gloria Bianchino, unico nel panorama mondiale che possa offrire una collezione completa di opere d’arte catalogate (circa 12 milioni!) che riassumono l’intero panorama culturale dell’ultimo secolo. Nella sezione moda sono conservati oltre 70.000 tra figurini, disegni, schizzi, abiti e riviste che raccontano l’evoluzione del gusto nel percorso culturale che ci appartiene.

Brunetta, 1932

Un patrimonio contemporaneo inestimabile collocato in uno spazio antico ed imponente come l’Abbazia di Valserena perfettamente in linea con la consapevolezza che la storia e la conoscenza contribuiscono alla comprensione e coscienza del nostro rapido presente.
Un luogo unico dove la ricerca accademica lascia spazio anche ad eventi fruibili ad un pubblico interessato alla contemporaneita’ ed ai segni della moda come racconto di un presente condiviso.

www.csacparma.it

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