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Antonia Sautter stilista veneziana: la moda tra sogno e futuro


di Titti Duimio 

Antonia Sautter vive e crea a Venezia e tutto in lei parla della sua citta’. Fare arte, e la moda lo e’, significa conoscere il passato e coglierne l’essenza per riproporre nuovi linguaggi colti e moderni allo stesso tempo. E’ evoluzione della tradizione tradotta in segni contemporanei arricchendone il significato. La rivoluzione si fa conoscendo la storia e a volte senza troppo chiasso, solo con le idee e Antonia questo fa.

Lontana dalle instant-griffe che durano lo spazio di una stagione, le sue creazioni puntano ad un racconto esclusivo in cui il dettaglio diventa protagonista fino a farne la cifra distintiva. Tutto e’ curato nei minimi dettagli nelle sue proposte, niente e’ lasciato al caso per puntare ad un risultato perfetto e di elite, le sue collezioni sono costruite come poesie perfette in cui ogni frase ed ogni parola rimandano e risuonano all’unisono nell’insieme descritto.

Capi di alto artigianato locale, stoffe che citano l’opulenza della tradizione e forme che richiamano la leggerezza di una citta’ costruita’ sull’acqua che si rispecchia e si ammira in un gioco di trasparenza e di movimento perenne che non la consuma mai regalandole immortale bellezza.

E la belleza e’ il fine per la stilista veneziana che da anni inventa e produce opere d’arte per oggetti di uso quotidiano invertendo il sistema che vede proposte accessibili a tutti per creare trend e gusti omologati, costruendo attorno a se’ una nicchia di eccellenza che sottolinea ancora di piu’ il divario tra moda e fashion.

La sua ultima collezione di borse e scarpe per la primavera estate 2017 e’ una continua citazione del suo mondo di riferimento, colori che ricordano i muri delle calle e le sfumature dell’acqua, forme che sembrano tratte dai quadri del ‘700 veneziano fino al lusso dei particolari ispirato all’architettura e alle decorazioni dei palazzi barocchi che celebravano la magnificenza della citta’ per pochi e non per tutti.

Per pochi e non per tutti da 24 anni si svolge, grazie alla stilista, il piu’ esclusivo evento mondano d’Europa in chiusura del celebre Carnevale Veneziano: il ‘Ballo del Doge’ in cui il lusso del passato non ha sapore nostalgico ma il dolce suono delle radici e della storia per guardare con orgoglio al futuro. Per una sera il tempo si sospende e nel lusso della certezza si recupera l’antico sfarzo per non dimenticare mai la storia che ci fa crescere. Atmosfere barocche e abiti settecenteschi curati in ogni minimo particolare si travestono di contemporaneita’ e ci trasportano nel sogno, nutrimento indispensabile per inventare un futuro consapevole.

 


“Appassionata, sognatrice, guerriera. Credo nel futuro e combatto per lui”. Cosi’ si era definita Antonia Sautter nell’intervista di Francesca Devincenzi, e tutto parla di lei al ballo, del suo percorso culturale che il luogo esclusivo cita e ripropone con la leggerezza di chi usa il sapere antico per costruire atmosfere moderne e a volte irrangiungibili. Diversi i temi proposti ogni anno ma sempre attinti dall’immensa storia della citta’ che la identifica e la rende unica, come gli abiti proposti in vendita o in affitto per l’occasione, minuziosamente confezionati da abili sarte e artigiane locali in mesi di lavoro contro la frenesia dilagante e la velocita’ di escuzione imperante nel fashion system perche’ ogni oggetto e’ un racconto e per spigare un’idea ci vuole il lusso del tempo.

 

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