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13 Reasons Why, la nuova serie: una vibrante storia di bullismo

di Carlo Lanna

La finzione diventa realtà in 13 Reasons Why, la nuova serie di Netflix disponibile anche qui in Italia dallo scorso 31 Marzo. In poche settimane lo show che è ispirato all’omonimo romanzo di Jay Asher e che vede Selena Gomez fra i produttori esecutivi, è imploso come una bomba nella comunità seriale di oggi per svariati motivi. 13 Reasons Why ha attirato a se i riflettori della critica e del pubblico perché non solo è il primo teen drama prodotto da Netflix per il mercato televisivo di oggi, ma è soprattutto la prima serie tv che si distingue dalla massa nel raccontare a testa alta la tematica del bullismo. Questo malessere che serpeggia nella società di oggi, questo disagio da troppo tempo sussurrato e mai debellato alla sua radice, è il leitmotiv della serie tv. Senza peli sulla e con estrema veemenza, attraverso la storia di un gruppo di giovani, si scava profondo nei meandri di una gioventù dissipata, senza un vero ideale e che vuole crescere troppo in fretta. Una vera rivoluzione per il genere teen perché, finalmente, il racconto non è indirizzato solo ad un pubblico di giovanissimi, ma anche a quella fetta di pubblico che ha superato da tempo l’età adolescenziale. 13 Reasons Why è una serie meta-generazionale, un prodotto unico nel suo genere, perché è capace di parlare in maniera schietta e sincera ad una società che non è capace di affrontare (e risolvere) i suoi stressi problemi.

Protagonista della vicenda è il giovane e solitario Clay Jensen. In un pomeriggio come tanti trova, sulle scale del cortile di casa, una scatola a lui indirizzata. Al suo interno ci sono 13 musicassette ed un mappa della città. Queste musicassette sono state registrate da Hannah Baker, una ragazza che qualche settimana prima, si è lasciata morire nella vasca del suo appartamento. Ogni cassetta rappresenta un motivo che ha spinto la giovane a compiere questo folle gesto; 13 storie, 13 nastri per raccontare un disagio morale e sociale, una delusione amorosa, una presa in giro di troppo, una violenza subita e Clay, da spettatore, si troverà immischiato in una torbida storia di bullismo; e mentre i ricordi che lo legavano ad Hannah riemergono in maniera sconsiderata, il giovane, custode temporaneo dell’eredità della sua ex amica/amante, cercherà di venire a capo della ragioni che hanno spinto Hannah a compiere il folle gesto. I nastri sono un lascito importante che, inevitabilmente, spingeranno tutti i protagonisti della vicenda a relazionarsi con il proprio lato oscuro.

In verità nessuno si aspettava una serie di questa portata, così forte, così vibrante e così barbaramente schietta. 13 Reasons Why nella sua interezza rappresenta il passo successivo per il puzzle dei teen drama in tv; dopo il fenomeno di Pretty Little Liars e quello di Riverdale, la produzione di Netflix come un pugno nello stomaco, illustra nella maniera più realistica possibile, il malessere che si aggira fra i banchi di scuola, racconta il bullismo nella sua accezione più crudele e meschina. Un disagio vero e proprio che, attraverso le musicassette di Hannah, colpisce e stupisce il pubblico. Non si era mai vista una serie così veritiera e così disturbante, soprattutto per il messaggio che cera di veicolare: al bullismo si può sopravvivere anche se non si ha la forza di combatterlo, basta essere forti, aggrapparsi alla vita, sorridere ed andare avanti. Il liceo finisce, i libri di scuola si dimenticano, ma la vita non va sprecata. Non si deve mettere in discussione la propria esistenza, ci sono ben più di 13 motivi per guardare ben oltre le vessazioni quotidiane e poter sperare in un futuro radioso. Hannah ci insegna che la vita fra i banchi di scuola è pesante come un macigno, ma si può sopravvivere a tutto questo, perché finchè ‘c’è vita c’è speranza’.

13 Reasons Why rimane quindi una fra le serie migliori prodotte da Netflix, facendo capire che la piattaforma telematica, guarda ben oltre il mero intrattenimento ma vuole denunciare anche i disagi e tutto il marcio della società contemporanea.

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