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Animali Fantastici: c’è un grifone sul Battistero di Parma

di Francesco Gallina

 

Benvenuti al diciottesimo appuntamento della rubrica Animali fantastici e dove trovarli nella mia Drogheria dell’Arte, la rubrica dedicata allo straordinario Zooforo del Battistero di Parma. Oggi andiamo alla scoperta del… grifone.

Custode dell’oro degli Iperborei, abitanti dell’estremo Nord, il grifone era associato alla cavalcatura di Apollo. Già raffigurato in età micenea, ad Atene la sua effige diventa popolare anche attraverso la sua adozione quale simbolo della dinastia achemenide. Non è un caso: gli achemenidi sono babilonesi e dalla Babilonia proviene la splendida e antichissima Tavola dei Destini, in scrittura cuneiforme, su cui è raffigurato il grifone Anzu, ribelle al dio del cielo Enlil e sequestratore della suddetta tavola.

Risalenti al secolo IV a. C., ad esempio, sono i due grifoni di Ascoli Satriano in marmo policromo, appartenuti ad una tomba dell’élite principesca della Daunia (in Puglia), magnificamente scolpiti nell’atto di sbranare una cerva.

In piena età imperiale, Eliano di Preneste, alla cui Natura degli animali si ispireranno i bestiari medievali, descrive il grifone come una bestia simile a un leone, con artigli leonini, penne nere sul dorso e rosse nella parte anteriore, mentre le ali sono bianche e il becco aquilino.

Sarà il cristianesimo ad arricchirne l’identità, dandone sfumature cristologiche. Basti pensare alla definizione che ne da Riccardo da San Vittore o, più famosa, la sua presenza al termine del Purgatorio dantesco, qui allegoria della doppia natura di Cristo, umana e divina. La parte leonina terrena, la parte aquilina celeste e rivolta verso la luce divina.

Il grifone descritto dal Bestiario di Gubbio si sofferma, invece, sugli aspetti satanici, sulla sua “crudele essentia”.

 

Vera[ce]mente facto è lo grifone
de bestia e d’ucellosemiliante:
l’arieri parte sì come leone,
davantesenbla l’aquilia volante;

fortissimo, secondo la fazone,
vist’àsotile, leggieri e alante,
enganna l’omo vivo a tradisg[i]one,
aucidelo e devoraenmanestante.

Per lo grifone entendo lo Nemico,
per l’omo vivo ki sta en penetenza,
k’esso lo ’nganna e mangialo e devora.

Sotile vede, k’elli è molto antico,
forte e alante per crudele essentia
non perdonerà maio a creatura.

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