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Al Teatro Lenz un Amleto molto sensibile nella Giornata Mondiale della sindrome di Down

di Titti Duimio

 

In scena a Parma ‘Amleto Solo’ rivisitazione del testo shakespeariano a cura del teatro Lenz Rifrazioni che da decenni raccoglie successi in tutto il mondo per l’innovativo linguaggio con cui mette in scena i grandi classici e le nuove proposte.

Abbiamo incontrato la regista e fondatrice di Lenz Maria Federica Maestri da sempre impegnata nella ricerca di nuovi linguaggi teatrali sempre in equilibrio tra la fedelta’ dei testi e la sperimentazione di nuovi codici interpetativi.
Nell’infinito curriculum dell’esponente della cultura cittadina spicca l’ormai ventennale collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL di Parma con cui dirige un laboratorio teatrale rivolto a pazienti con disabilita’ psichica.

Il testo piu’ classico di tutta la cultura occidentale messo in scena da una grande attrice sensibile come Barbara Voghera qual’e’ il messaggio?

La scelta del testo dell’Amleto che nell’immaginario collettivo rappresenta il dramma della condizione umana, del dubbio e della solitudine, interpretato da un’attrice dalla sensibilita’ straordinaria come Barbara, regala una lettura unica sotto un’ottica eccezionale. Il nostro percorso non e’ una scelta stilistica per raccontare la debolezza umana o la diversita’ ma l’ascolto di un nuovo testo attraverso il loro sentire che ci rivela l’immensita’ di quello che c’e’ dietro.
La percezione delle parole e dei messaggi che hanno persone come Barbara sono una rivelazione, hanno sensibilita’ a noi sconosciute e rendono la visione del testo nuova e inimmaginabile, sono molto piu’ bravi dei normodotati ad ascoltare sfumature e dettagli e a rendere l’interpretazione unica e innovativa.

Nella sua ricerca la centralita’ dell’attore e’ sempre ricorrente ma nell’Amleto Solo e’ quasi un’esigenza?

Amleto e’ l’emblema della solitudine e l’Amleto Solo e’ concentrato su Barbara Voghera come simbolo di un rinnovato isolamento dal mondo attuale.
Isolamento dalla quotidianita’ ma soprattutto isolamento dalle emozioni negate e dagli affetti impediti che rivivono sul palcoscenico amplificate e libere di esprimersi fuori da una realta’ deprivante per chi possiede ipersensibilita’ che non rientrano in codici omologati.
Il teatro aiuta a mettere in scena se’ stessi e le proprie mancanze e a raccontarle a noi che non sappiamo ascoltare.

Quale sara’ il prossimo progetto di Lenz?

Il 25 Aprile per celebrare la Liberazione presenteremo ‘Action T4’ un nuovo lavoro sull’Olocausto e sulla Resistenza dopo ‘Kinder’, presentato l’anno scorso, dedicato a tutti i bambini vittime di guerre passate e recenti.
Action T4 e’ il nome che identifica il programma nazista di eutanasia che prevedeva la soppressione di persone affette da malattie genetiche inguaribili e di portatori di disabilita’ mentali cioe’ delle cosiddette ‘vite indegne di essere vissute’.
Porteremo in scena attori con disabilita’ che racconteranno di avere vinto e di essere li’ vivi contro il progetto folle e criminale bloccato, con gravi ritardi, dalla chiesa solo perche’ toccava direttamente anche i bambini tedeschi.
Storie di bellezza contro la bruttura dell’ignoranza.

Hamlet Solo di Lenz Fondazione, spettacolo che sarà in scena martedì 21 marzo alle ore 21 a Lenz Teatro, via Pasubio 3/E a Parma, in occasione della Giornata Mondiale delle persone con la Sindrome di Down, ricorrenza ultradecennale tesa a promuovere l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone affette da Trisomia 21. Repliche mercoledì 22 marzo alle ore 11.30 e giovedì 23 marzo alle ore 18.30.

LENZ FONDAZIONE

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