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Dal food ai vestiti, i mille volti (e benefici) della Canapa

di Laura Alberti

 

Nell’epoca del boom dei tessuti naturali, e dei cibi all’insegna della sperimentazione, c’è un nome – anzi, un ingrediente – ricorrente. È la canapa. Che l’immaginario comune associa alla marijuana ma che, in realtà, è molto di più. È una risorsa preziosa per l’ambiente e per l’economia, la canapa. Vi si ricavano tessuti, semi pieni di proteine, e un olio ricco di grassi insaturi. E poi carta, tavole per l’edilizia e per la falegnameria, materie plastiche per imballaggi e isolanti, e persino combustibili.

Se a conoscere proprietà e benefici di questa pianta non sono in molti, ci sono realtà italiane che, la canapa, l’hanno studiata, sperimentata, manipolata. Fino a trasformarla in prodotto. A cominciare da un settore che, dell’Italia, è eccellenza. Quello dell’alimentazione.

A Jesi, provincia d’Ancona, la Cioccolateria Dolcevita offre tavolette in cui il cioccolato (al latte o fondente) è abbinato a olio e semi caramellati di canapa, snack con pasta di mandorla e pasta nocciola del Piemonte e deliziose creme spalmabili. Prodotti, questi, ricchissimi di Omega 3 e di Omega 6, e completamente privi di olio di palma. Partendo dalla tradizione agraria della Vallesina, dove la canapa già veniva apprezzata per la sua fibra, Luigi Loscalzo ha creato prodotti made in Italy e naturali, che all’ambiente fanno bene e all’uomo ancor di più. Ha ideato anche una linea piccante con tanto di marchio, Pikkanapa, che ha come scopo la valorizzazione di canapa e peperoncino e che ha persino un suo festival, in scena il primo weekend di settembre a Jesi.

C’è poi chi, con la canapa, ci ha fatto il gelato. È il caso della Gelateria Perlecò di Alassio. Il suo titolare, Aldo de Michelis, racconta: «Conosciamo la canapa da molti anni; la necessità di assumere proteine “nobili” per una scelta vegetariana e per problemi di celiachia ci ha poi portato a sceglierla per le sue proteine, l’assenza di glutine e gli e Omega 3 e 6. Troviamo che sia una scelta sana e salutare. Una scelta normale, direi».

Composti per circa ¼ da proteine di ottima qualità, in una combinazione che contiene tutti gli otto aminoacidi essenziali per la sintesi proteica in una forma facilmente assimilabile, i semi di canapa possono essere definiti alimenti proteici completi. Inoltre, i loro preziosi acidi grassi del tipo Omega 6 e Omega 3 sono presenti secondo un rapporto di tre a uno, considerato ottimale per la salute dell’uomo. Ancora, i semi di canapa apportano minerali (ferro, fosforo, potassio e magnesio) e vitamine, soprattutto la vitamina E, nota per il potenziale antiossidante.

Senza contare che i semi selezionati per uso alimentare non contengono THC, il principio attivo stupefacente della cannabis. «Con i derivati dai semi produciamo diversi prodotti, tutti assolutamente glutenfree e tutti vincitori del premio qualità a “Canapa Mundi”, fiera internazionale della canapa tenutasi a Roma il 17-18-19 febbraio scorsi: iCanaBaci di Alassio, due gusci in nocciola Piemonte e canapa di Carmagnola separati da una ganache in cioccolato fondente di altissima qualità; CanaCocco, biscotto in canapa Carmagnola e cocco; crepes in canapa, farina di riso, farina di canapa di Carmagnola con ripieno di CanaCiock e/o Fior di cannabis; la CanaCiock, crema di nocciola Piemonte spalmabile con olio di canapa al posto del famigerato olio di palma; e poi i “brutti e buoni” in canapa. Ma, poiché della canapa non si butta via nulla, con i suoi fiori e le sue foglie produciamo “Fior di cannabis”, il gelato con il gusto di erba. È un gusto dolce, delicato, adatto a tutti, oggi uno dei nostri gusti “classici».

Come descriverebbe il gusto del gelato alla canapa? «E’ un mix particolare. La prima sensazione è di qualcosa di conosciuto, poi rimane un gusto unico. Qualcuno lo avvicina alla menta, ma in realtà si tratta dell’aroma di erba. Un aroma buono, dolce, delicato. Da provare. Non si tratta di un gelato semplice da preparare, ma ne abbiamo realizzato una versione in preparato per le gelaterie che vorranno averlo».

Infine c’è chi, con la canapa, ci realizza i vestiti. È il caso di Francesca Tronca, modellista e stilista dal 1990.  «Conosco da sempre questa fibra, fino agli anni ‘50/’60 coltivata in tutta Italia. Anche i miei genitori la coltivavano nel Veneto, per produrvi la biancheria da casa. Lavoro nel campo della moda da molto tempo e, nel 2013,ho sentito il bisogno di essenziale, di cercare una fibra che rispettasse la terra. Nel mio piccolo, ho voluto creare abiti tessuti, cuciti e tinti nel rispetto delle persone che hanno lavorato per produrre il capo d’abbigliamento. E nel rispetto di chi poi lo indosserà, con la certezza di avere tinture e finissaggi sicuri» racconta Francesca.

Termoregolatrice, igroscopica (ha il suo interno è infatti cava), e antibatterica, la canapa protegge dai raggi solari e regala benessere. «Porto avanti il mio progetto di moda a km0, – continua Francesca – dal filato al capo finito: tessitura, tintoria, ricamificio, tutto lavorato in provincia di Varese. I modelli saranno lineari con la novità, per alcuni, di ricami importanti. Per il prossimo inverno utilizzerò invece anche la lana che, con la canapa, forma un abbinamento perfetto. Sperando che, sempre più persone, imparino ad apprezzare e ad amare questa fibra».

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