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Appennino Gastronomico a km 0: vince Podere Cristina di Lesignano con il cappelletto. Riconoscimenti anche a Corniglio e Monchio

Il Podere Cristina di Lesignano Bagni vince per la categoria MaB UNESCO la rassegna Appennino Gastronomico – Menu a Km Zero

 Nella rassegna ‘Appennino Gastronomico – Menu a Km Zero’ vincono il Podere Cristina del Comune di Lesignano Bagnim, in provincia di Parma. Il piatto che è valso la riconoscenza è stato il cappelletto con il ripieno di carne di pollo romagnolo biologico con sfoglia di farina di grano tenero macinato a pietra.

Premiato anche il Ristorante Albergo La Nuova Jera del Comune di Bagnone (MS) per la categoria Riserva di Biosfera UNESCO dell’Appennino tosco-emiliano e Parco Nazionale. La formula scelta quest’anno dagli organizzatori della kermesse – Parco Nazionale, Coldiretti e ALMA Scuola Internazionale di Cucina italiana – ha, infatti, distinto i finalisti in due categorie. I selezionati si sono sfidati ai fornelli e la giuria ha stilato la classifica.

Nella categoria Parco Nazionale premiato anche il Ristorante Da Rita in Località Valditacca di Monchio delle Corti (PR). Menzioni speciali alla Trattoria da Vigion in Località Ghiare di Corniglio (PR) per ‘Migliore abbinamento vini’ e al Rifugio Lagdei di Bosco di Corniglio – (PR) per ‘Salvaguardia del territorio e dei produttori’ grazie loro piatto a base di pecora Cornigliese che porta in tavola qualità e sostenibilità.

Un riconoscimento da parte di Coldiretti è andato anche all’azienda La Madonnina delle Nevi di Ettore Rio, allevatore di Pecora Cornigliese di Monchio delle Corti (PR).

E’ bene evidenziare che il Podere Cristina di Lesignano Bagni (PR) 1° premio della categoria Riserva di Biosfera UNESCO è un Agriturismo che aderisce a ‘Campagna Amica’ di Coldiretti.

Il format che gli organizzatori di ‘Appennino Gastronomico – Menu a Km Zero’ hanno scelto quest’anno per la designazione dei vincitori potrebbe sembrare un’azione ludica, soprattutto perché in questo momento gastronomia e cucina sono sulla cresta dell’onda e vengono spettacolarizzate dai media, ma in realtà la rassegna ideata dal Parco Nazionale è  molto seria. Vissuta con grande passione dai partecipanti, ‘Appennino Gastronomico’ è importante e fondata su basi non effimere: la durata, questa è la nona edizione e dal 2008 la partecipazione è sempre più consistente; la partnership, ristoratori e produttori hanno realizzato una serie di sinergie sempre più forti, così come si è rafforzata la collaborazione tra i partner promotori, Parco Nazionale, Coldiretti e ALMA; la capacità di rinnovarsi, una partenza da pionieri ha visto crescere la kermesse per arrivare a coinvolgere un’area, quella della Riserva di Biosfera che è dieci volte il Parco Nazionale. Anche la risonanza della rassegna è aumentata di pari passo fino ad arrivare a Cibus e ad Expo Milano 2015.

Tutto questo è stato possibile perché la manifestazione è basata su contenuti profondi e condivisi. Le parole chiave sono: conservazione dell’ambiente, filiera corta, abbattimento della CO2, biodiversità, salute delle persone, prodotti freschi e di alta qualità, tradizione e innovazione. Non ultima, cultura, che costituisce l’ingrediente fondamentale di ricette espressione di millenarie convivenze fra uomo e natura e appartenenza alle comunità dell’Appennino.

Questi valori sono stati riconosciuti anche dall’Unesco che ha valutato molto positivamente il progetto Menu a Km Zero quando l’area è stata candidata a divenire Riserva di Biosfera ed è per questo che il Parco Nazionale propone di estendere la partecipazione alla rassegna a tutte le riserve MaB italiane realizzando così un grande evento nazionale

“Siamo una giovane famiglia che ha voluto fare una scelta di vita importante trasferendosi dalla pianura alla prima collina, a Lesignano Bagni, con l’obiettivo di migliorare il proprio stile vita cercando di rinsaldare il rapporto con la natura che ci circonda  – spiega la Valentina Cipelli, titolare di Podere Cristina – Per la rassegna ‘Appennino Gastronomico’ abbiamo scelto di realizzare un piatto della tradizione parmigiana come il “cappelletto” reinterpretandolo e cercando di valorizzarlo grazie l’utilizzo delle nostre materie prime. Il cappelletto prescelto è quello aperto, in alcuni casi chiamato anche “manica”, che maggiormente si rifà alla tradizione dei nostri nonni. Nella scelta del piatto ci siamo concentrati sull’utilizzo quasi esclusivo delle materie prime biologiche della nostra azienda, fra tutti la carne del pollo romagnolo da noi allevato. La nostra azienda oltre ad essere biologica porta avanti più progetti sul recupero della biodiversità, allevando per l’appunto razze antiche, come il pollo romagnolo, e coltivando grani antichi come gentilrosso e inalettabile. Ecco quindi che per il ripieno del cappelletto si è deciso di utilizzare la carne dei nostri polli che per sapori e consistenza ben si differenzia da quelle usualmente in commercio. Basti pensare che utilizzando il nostro romagnolo il ripieno non necessita di essere rafforzato con altre tipologie di carni (maiale o bovino).  Oltre alla carne abbiamo poi deciso di utilizzare per la sfoglia le nostre farine di grano tenero macinate a pietra, optando per un mix di tipo “0” e semintegrale. Il romagnolo è inoltre protagonista anche con le uova utilizzate per la sfoglia. Possiamo dire – conclude la titolare – che nel comporre questo piatto, potendo utilizzare unicamente le nostre materie prime, abbiamo avuto il piacere di sintetizzare tutta la nostra storia e le nostre fatiche che ogni giorno ci accompagnano nella conduzione della nostra realtà agricola. Abbiamo partecipato al rassegna per il piacere di cercare di valorizzare le nostre ricette e tradizioni culinarie che tutti ci invidiano e nel cercare di fare riscoprire le qualità e i sapori di materie prime “dimenticate” che il consumatore purtroppo spesso ignora”.

Per la categoria Parco Nazionale:

I° classificato La Nuova Jera (Località Iera di Bagnone – MS)

II° classificato Podere Conti (Fivizzano – MS)

III° classificato Al Vecchio Tino (Fivizzano – MS)

A seguire

Kubosteria (Castelnovo ne’ Monti – RE)

Da Rita (Località Valditacca – Monchio delle Corti – PR)

Per la categoria Riserva di Biosfera UNESCO dell’Appennino tosco-emiliano:

I° classificato Podere Cristina (Lesignano dei Bagni – PR)

II° classificato La Burlanda (Fosdinovo – MS)

III° classificato Il Pozzo (Pieve Fosciana – LU)

A seguire

Locanda del Rebecco (Località Spigone – Vetto – RE)

Osteria Da Bonny (Località La Vecchia – Vezzano sul Crostolo – RE)

La giuria era composta da Giuseppe Vignali, direttore del Parco Nazionale, Andrea Sinigaglia, general manager di ALMA, Maria Adelia Zana, responsabile Campagna Amica Emilia Romagna Coldiretti, Andrea Grignaffini enogastronomo, giornalista e docente di ALMA e Laura Torresin Chef di ALMA.

Durante la cerimonia di premiazione sono state conferite anche diverse menzioni

– Giuria Online: Ristorante Albergo Val Dolo (Località Civago – Villa Minozzo – RE)

– Tecnica ed equilibrio: Ristirante Il Grillo (Sillano-Giuncugnano – LU)

– Miglior piatto a Km0: Ristorante Il Capolinea (Castelnovo ne’ Monti – RE)

– Salvaguardia del territorio e dei produttori: Rifugio Lagdei (Località Bosco – Corniglio – PR)

– Storytelling: Agriturismo Montagna Verde (Apella – Liciana Nardi- MS)

– Stagionalità: Osteria Ca’ del gallo (Comano – MS)

– Migliore abbinamento vini: Trattoria da Vigion (Località Ghiare – Corniglio PR)

Sono stati conferiti, inoltre, alcuni riconoscimenti speciali:

– Speciale produttori agricoli all’azienda La Madonnina delle Nevi di Ettore Rio, allevatore di Pecora Cornigliese di Monchio delle Corti (PR) e all’azienda Demetra di Luciano Giansoldati di Castelnovo ne’ Monti RE, produttore di cereali, farina e pasta

– Targa Coldiretti ‘Campagna Amica nel Piatto’ ai Ristoranti ‘Kubosteria’ e ‘Da Bonny’

– Premio Giuria formata dai giornalisti – ‘Tavolo Media’ – al Ristorante Da Rita (Località Valditacca di Monchio delle Corti – PR)

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