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“A United Kingdom”: un film con tanto potenziale sprecato

di Francesco Bacci

 

Ci si approccia alla visione del film di Amma Asante “A United Kingdom” con i migliori propositi: la storia sulla carta è molto interessante ed ha un cast d’eccezione composto da David Oyelowo e Rosamund Pike nei panni dei protagonisti, insieme a Jack Davenport e Tom Felton. Nonostante ci siano tutti i presupposti per una bella pellicola, evidentemente qualcosa è andato storto.

“A United Kingdom” racconta le vicende di una coppia interraziale, Ruth e Seretse, che dopo essersi conosciuti a Londra, decidono di partire per il Botswana visto che l’uomo è l’erede al trono. I due dopo il colpo di fulmine iniziale, continueranno a costruire il loro rapporto, si sposeranno e avranno una bambina. La loro storia d’amore sarà ostacolata su tutti i fronti: la famiglia di lei non verrà più saperne, Seretse dovrà affrontare attacchi volti alla delegittimazione da parte di funzionari inglesi e africani. Nel corso del film, sarà addirittura costretto a rimanere a Londra per mesi, lasciando la moglie da sola.

Il messaggio del film è toccante ed emozionante e affronta tematiche molto attuali: la xenofobia, le discriminazioni e la paura del diverso. Ci troviamo di fronte quindi, a un racconto complesso e interessante, che viene però gestito male. La storia è troppo approssimativa, non convince fino in fondo e risulta a tratti forzata e didattica. La regia di Amma Asante non è fallimentare: molte delle scene sono state girate in Africa, per mantenere comunque un legame realistico con i luoghi descritti. La fotografia di Sam McCurdy immortala le bellissime immense valli africani e non delude le aspettative. Poteva venir fuori un gran film, ma “A United Kingdom” manca delle caratteristiche che hanno reso grandi film con tematiche affini come “Selma”.

La maestosità, l’intensità e l’approfondimento psicologico non sono i punti di forza di questa pellicola, che convince a tratti, ma non brilla. Capiamoci: “A United Kingdom” vale il prezzo del biglietto e sicuramente vi intratterrà al punto giusto. Non aspettatevi però un capolavoro del cinema contemporaneo e se dovete scegliere tra il film di Asante e “Loving”, non esitate ad andare a vedere quest’ultimo.

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