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La sostenibile leggerezza del biochar al Modulo Eco: gruppo di ricerca dell’Università di Parma

di Viviana Duimio 

 

Si e’ tenuta ieri sera al Modulo Eco di piazzale della Pace a Parma una conferenza del prof. Alessio Malcevschi Delegato del Rettore per la Sostenibilità di Ateneo sul progetto Biochar-carbone vegetale, fiore all’occhiello del gruppo di ricerca dell’Università di Parma impegnata a garantire un circolo virtuoso delle risorse nel pieno rispetto dell’ambiente.

Il biochar è carbone vegetale che si ottiene da un processo detto pirolisi, con basse emissioni di sostanze nocive, di diversi tipi di biomassa vegetale. Di particolare interesse risulta la sua produzione a partire da residui agricoli.

L’impiego del biochar comporta un apporto netto di nutrienti ed il miglioramento della fertilità biologica, consentendo un minor impiego di concimi chimici, con minori spese per gli agricoltori e minorimpatto sull’ambiente, minor consumo di risorse e può essere ottenuto dalle potature delle piante del verde cittadino con grande risparmio delle amministrazioni per lo smaltimento dello stesso.

A seguito della presentazione nel settembre 2015 dell’Agenda 2030 da parte dell’Assemblea Generale dell’ONU , organizzazioni internazionali, governi nazionali ed enti territoriali, associazioni imprenditoriali e della società civile si sono attivate in tutto il mondo per realizzare praticamente politiche volte a conseguire i 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile. Il 2017 sarà un anno cruciale in Italia per fare della sostenibilità economica, sociale e ambientale l’obiettivo imprescindibile del proprio futuro.

All’inizio dell’anno è prevista la pubblicazione della Strategia italiana per lo sviluppo sostenibile; a marzo si terranno le celebrazioni dei 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma e si discuterà del futuro dell’Unione europea; a maggio si terrà il Summit del G7 con la Presidenza italiana. Nei prossimi mesi le forze politiche prepareranno le proprie piattaforme programmatiche in vista delle elezioni politiche. In questo contesto Parma ha la possibilità, tramite un’azione comune delle istituzioni politiche, dell’Università, del mondo dell’impresa e del terzo settore di dare un segnale di volontà ad impegnarsi concretamente in tale direzione.

L’occasione potrebbe essere l’organizzazione congiunta , tra fine maggio ed inizio giugno, di una serie di eventi miranti a coinvolgere la cittadinanza nell’ambito del festival nazionale della sostenibilità organizzata dall’ASVIS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile presieduta dal Enrico Giovannini) che richiamino l’attenzione sia sugli obiettivi di sviluppo sostenibile, sia su dimensioni trasversali che caratterizzano l’Agenda 2030, dai temi dell’economia circolare al problema dei migranti. Lo sviluppo non può che essere sostenibile pena la stessa sopravvivenza del Pianeta, non solo dal punto di vista ecologico ma, soprattutto, la sua tenuta sociale, civile e democratica, occorre agire adesso.

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