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Sport e disabilità: la storia del parmigiano Danilo. A 39 anni corona il sogno, i Mondiali Paralimpici

Danilo: “Usavo questa giacca appunto perché non mi convocavano”

di Arianna Belloli

Danilo Rossi ha 39 anni, vive a Capriglio di Tizzano Val Parma ed ha una disabilità alle gambe che lo costringe sulla carrozzina. Ma in compenso ha un’energia e un ottimismo contagiosi che lo portano ad essere tra i migliori sciatori categoria sitting in Italia.

La sua “nuova vita” inizia nel 2006 quando ha un incidente scendendo con il parapendio. E’ sempre stato uno sportivo sin da bambino e come tutti gli sportivi le cadute e le fratture sono quasi normali ma quel giorno gli cambia la vita. Dall’incidente riporta una doppia frattura alle vertebre T12 e L1. Per un paio di anni non si arrende, prova intensamente una fisioterapia con tutori e stampelle per poter tornare a camminare ma la delusione cresce. Le gambe non reggono, continua a cadere. Arreso al fato e alla carrozzina ci pensano però gli amici e il fratello a fargli capire quale sarà il suo nuovo futuro.

“Nell’inverno del 2009 i miei amici mi hanno obbligato a un corso di sci per disabili – spiega Danilo – da quel momento è nato il mio nuovo motto: ‘Lo sci è il mio carburante del motore della vita‘. Lo sci è diventato la mia professione a livello agonistico”. Il ringraziamento di Danilo non va ai suoi amici solo perché credono ed hanno creduto fermamente in lui ma anche per l’aiuto materiale che hanno voluto dargli. “Una sera hanno organizzato una cena per raccogliere fondi e permettermi di comprare tutta l’attrezzatura necessaria per sciare”.

Il sogno sin dall’inizio è partecipare ai Mondiali Paralimpici. “Speravo di essere convocato già dopo i primi due anni di allenamento. Ero bravo, ho partecipato a diversi campionati italiani classificandomi sempre sul podio ma la convocazione non è mai arrivata. Sono sempre stato escluso perché troppo vecchio”. Una politica poco condivisibile pone infatti un limite di età per partecipare: “Classe 78 è la soglia. Io sono nato nel ’77”. Un solo anno che ha rischiato di far svanire il sogno di un uomo che per lo sport vive. Poi l’anno scorso cambiano alcune cose. Arriva Barbara Milani che allena a Sestola ed è riconosciuta a livello nazionale e il sostegno della Fondazione per lo Sport Silvia Renaldi che permettere a Danilo di essere seguito dalla professionista. “Con loro è arrivato il salto di qualità”.

Finalmente nel 2017, dopo 9 anni di speranze, quella agognata convocazione infatti è arrivata. Danilo Rossi parteciperà ai Campionati del Mondo di sci paralimpico che si terranno a Tarvisio, in provincia di Udine, dal 20 al 30 gennaio 2017.

Danilo Rossi parteciperà a due gare: Slalom Gigante e Super G (slalom supergigante). Da programma le due gare dovrebbero tenersi rispettivamente il 30 e il 26 gennaio.

“Non sono al massimo però ce la metterò tutta”. Sfortuna vuole che il 2016 non sia stato l’anno migliore per lo sciatore, due incidenti l’hanno costretto a fermare gli allenamenti per un lungo periodo. “A gennaio dell’anno scorso mi sono rotto la clavicola. Mi hanno operato e a febbraio ho ripreso ma subito dopo mi sono fatto di nuovo male e sino a novembre non ho potuto iniziare gli allenamenti. Ho ricominciato tardi ma sono andato benissimo quindi sono fiducioso. Aspettavo da tanto la convocazione e ora sono estremamente contento. Ora bisogna vedere dove arriverò”.

Quella clavicola però lo fa ancora dannare: “Quando faccio slalom stretto i paletti mi colpiscono la spalla e fa male. Grazie sempre ai miei amici sono entrato in contatto con un’azienda di Felino, la Campari World, che produce soprattutto parastinchi per calciatori. Ho chiamato e subito sono stati disponibilissimi a crearmi una protezione in carbonio su misura per la clavicola. Li devo ringraziare perché me l’hanno costruita gratuitamente permettendomi di continuare a sciare con più facilità”.

Il problema finanziario infatti rimane l’ostacolo forse più grande per Danilo: “E’ uno sport estremamente costoso e fin qua ce l’ho fatta da solo grazie all’iniziale aiuto dei miei amici. Ho sempre pagato io e per i Mondiali sono coperto ma per prossime gare e stagioni vorrei trovare qualcuno che mi sostenga”. E’ un appello, quasi imbarazzato, quello di Danilo. Un appello però giusto, una ricerca per uno sponsor che creda nello sport e nella solidarietà. Uno sponsor per un uomo che non si è arreso ai capricci del destino e che certo non si arrenderà ora.

Lo sciatore partirà verso Sestola dove con la sua allenatrice si preparerà ai tanti attesi Mondiali.

In bocca al lupo Danilo.

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