di Laura Alberti
Ci sono luoghi magici e fatati, in cui il Natale dura molto più che un giorno. Sono quelle città e quei paesi in cui spettacoli di luci e di colori disegnano favole e atmosfere. Non sono semplici luminarie, quelle che li accendono. Sono vere e proprie installazioni. Sono edifici che prendono vita, sono figure incantate sospese nel cielo.
A Salerno, fino al 22 gennaio, Luci d’Artista illumina piazze, parchi e strade cittadine. Seguendo quattro temi – il Mito, il Sogno, il Tempo, il Natale -, ecco tutto un susseguirsi di stelle e personaggi delle fiabe, di atmosfere circensi, simboli del Natale, foreste incantate. La Villa Comunale diventa il regno di maghi e di fate, di pirati e principesse; sul lungomare camminano i pinguini, in Piazza Sant’Agostino pare d’essere in Oriente, in Piazza Sedile di Portanova svetta un albero solenne. Non emozionarsi è impossibile. Per gli adulti come per i bambini.
Luci d’Artista è anche il nome della manifestazione che, fin dal 1998, regala a Torino un’atmosfera unica, con artisti di fama internazionale chiamati a riscaldarne vie e piazze. Uno spettacolo godibile fino al 15 gennaio, con richiami alla musica e alle parole.
A Great Symphony for Torino mette in relazione le installazioni con i brani di giovani compositori: si fotografa con il proprio smartphone il QR Code posto sui totem accanto alle luci, ed ecco partire la musica. Per un’esperienza uditiva, e visiva, all’insegna della magia. Luce in Cattedra è invece l’albero che, gli studenti del Politecnico, hanno progettato per il Castello del Valentino, mentre Lumen Flumen (a cura dell’Associazione Nomen Omen) veste di una geometria fatta di neon e di led la facciata del Palazzo dei Servizi Sociali della Circoscrizione 7.
A Como, le luci sono quelle della Città dei Balocchi, giunta alla sua XXIII edizione e dedicata, quest’anno, al tema degli Angeli. Fino all’8 gennaio, tra bancarelle e piste di pattinaggio sul ghiaccio, il Como Magic Light Festival regala atmosfere straordinarie. Speciali proiettori riempiono di forme e di colori alcuni tra i più significativi edifici della città, dal Duomo al Broletto, da Porta Torre alla Fontana di Camerlata, passando per chiese, musei e per il Tempio Voltiano. Sembra di vivere una favola. Oppure il quadro di un pittore surrealista. E l’incanto è assicurato.
Ci sono poi gli alberi, che del Natale – e delle feste – sono simbolo. Milano ne ha due. C’è Joy, in Piazza del Duomo, con le sue palle rosse argento, coi 6 km di luci e i 54.000 punti led; e c’è l’albero di cristalli Swarovski, in Galleria.
C’è Gubbio che, dal 1981, fa parlare il mondo con l’albero che, del mondo, è il più grande. La sua figura si erge sulle pendici del Monte Ignino, e le sue dimensioni sono impressionanti: 450 x 750 metri.
C’è Napoli, dove è la volta di un debutto: N’albero alla Rotonda Diaz rimarrà sul lungomare della città fino a marzo. Alto 40 metri e illuminato da 1.300.000 luci a led è “scalabile”: si accede dalla galleria al piano terra, coi suoi negozi e i suoi locali, e si sale (con l’ascensore o a piedi) fino alle tre terrazze panoramiche: a 7, 18 e 30 metri.
E se, a Roma, l’albero di Piazza Venezia ha fatto discutere, quello della Galleria Alberto Sordi mette tutti d’accordo, col suo rosso, il suo oro e i suoi pacchi. Perché poco importa l’età. Le luci del Natale, anche dopo il Natale, sono pura magia.