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Vi racconto il “mio cinema”: Rogue one di Gareth Edwards

 

di James Ford

Senza alcun dubbio, la saga di Star Wars ha rappresentato per quasi tre generazioni di cinefili e non solo la definizione perfetta di cult, dagli episodi più riusciti a quelli meno incisivi: lo scorso anno, quando uscì Il risveglio della Forza, primo capitolo di una nuova trilogia, si rinnovò l’interesse per un franchise dalle potenzialità ancora enormi, simile ad un Universo infinito ed in continua espansione.
A distanza di dodici mesi esatti, si torna “in una Galassia lontana lontana” per uno spin off dedicato ai Ribelli ed ambientato appena prima di quell’Una nuova speranza che diede inizio alla Saga per eccellenza: eppure, nonostante la perizia tecnica e la mano dell’ottimo Gareth Edwards in regia, per una buona metà della visione si ha quasi l’impressione di assistere ad un’esibizione di mezzi produttivi priva dell’anima che aveva caratterizzato ogni capitolo di questa mitica avventura su grande schermo, che i due protagonisti principali Diego Luna e Felicity Jones non paiono in grado di saper portare sulle spalle come Harrison Ford ai tempi d’oro.

Fortunatamente per tutti i fan e gli spettatori occasionali, nel magico mondo creato da George Lucas la Speranza non muore mai e non è mai doma, e grazie ad un’incredibile escalation nell’ultimo terzo di pellicola assistiamo ad una metamorfosi che permette di non fare più alcun caso alla tecnica per concentrarsi su epicità, dramma, un finale senza dubbio sorprendente ed un ritmo da grande film d’avventura, di quelli che facevano sognare i ragazzini e non solo alla fine degli anni settanta come oggi, giocati su emozioni primarie e sull’istinto incontrollabile dell’Uomo, che da sempre e per sempre sarà disposto a lottare contro qualsiasi Impero nel momento in cui a mancare sarà la Libertà.

A questo punto i protagonisti di Rogue One diventano un simbolo, l’esempio di quello che significa sovvertire le regole quando le stesse finiscono per soffocare i principi indiscutibili dell’Umanità, a prescindere dai contesti e dai generi.

Un peccato, da un lato, che la “ribellione” tardi così tanto ad esplodere, perchè questo spin off sarebbe potuto diventare grande almeno quanto i titoli che l’hanno ispirato, invece di “accontentarsi” di essere solo un ottimo esempio di Cinema di intrattenimento intelligente.

Voto: 7

 

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