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Sorbolo, “Babbo Natale porta i permessi di soggiorno”. Una filastrocca scolastica scatena la polemica: Lega Nord contro sindaco e autore del testo

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Si avvicina il natale e le scuole preparano gli spettacoli per la festa. Canzoni, balletti e recite impegnano gli studenti di scuole elementari e medie. Ma alla scuola Oreste Boni di Sorbolo una strofa non è andata giù ad alcuni genitori che l’hanno segnalata al segretario nazionale di Lega Nord, Gianluca Vinci.

“Sono io Babbo Natale, è speciale questo giorno, ti ho portato un sacco pieno di permessi di soggiorno, di permessi di soggiorno” le parole della strofa che hanno fatto insorgere la Lega. Poco prima i versi recitano “…la sua pelle è cioccolato, al freddo non è abituato, vende kleenex ed accendini, bussa piano ai finestrini”.

Gianluca Vinci accusa di “propaganda politica di sinistra” la scuola. “La Lega Nord Emilia – scrive Vinci – ritiene questo fatto di gravità assoluta, ovvero che in una scuola pubblica si imponga di recitare canzoni di chiaro stampo politico di sinistra che esortano al rilascio in massa di permessi di soggiorno; la scuola è di tutti senza alcuna distinzione e non deve avere nessun colore politico. Riteniamo pertanto questo fatto gravissimo e per questo presenteremo a mezzo dell’onorevole Guido Guidesi un’interrogazione parlamentare per avere chiarimenti dal Ministero dell’Istruzione circa la veridicità di questa segnalazione ed eventuale esistenza di direttive e/o circolari in materia”.

Interviene anche il segretario provinciale di Parma, Emiliano Occhi: “Il fatto è sconcertante. Se confermato, chiederemo delucidazioni in merito al Provveditorato e se vi siano altre situazioni simili nella Provincia di Parma”.

Anche il segretario Matteo Salvini interviene: “Roba da pazzi. Qualcuno vuole fare il lavaggio del cervello ai nostri figli inculcando loro il messaggio politico della sinistra pro invasione. Trovo assurdo e di una gravità assoluta che una scuola pubblica imponga di recitare canzoni di chiaro stampo politico di sinistra che hanno come slogan ‘accogliamoli tutti’”.

Il sindaco di Sorbolo, Nicola Cesari, replica: “Ricordo che è una scuola laica e fa gli interessi di tutti. Ci sembra la classica strumentalizzazione politica da parte di qualcuno. Cercheremo anche di capire chi ha sollevato la questione. Non ci stupiamo che si usi qualsiasi pretesto per farne un caso mediatico, soprattutto su questioni all’ordine del giorno nell’agenda politica”.

La dirigente scolastica, Elena Conforti, spiega invece che la canzone è tratta da un libro delle Edizioni Paoline. La preside sostiene che la frase finita nel mirino della Lega sia un po’ “superficiale” vista la complessità del tema ma rassicura che si farà un incontro coi genitori per capire quanto siano condivise le “osservazioni”. Secondo la dirigente non saranno molti a condividere il pensiero, stando a quanto è emerso a un primo confronto nel consiglio di istituto. Infine chiarisce la disponibilità della scuola a fare qualche modifica ma non a censurarla.

Una gran polemica dunque su una filastrocca che voleva essere spiritosa. A ben pensare, tuttavia, quelli che dovrebbero essere più arrabbiati forse non sono i militanti di Lega Nord ma la comunità di extracomunitari di Parma che, leggendo “vendono kleenex ed accendini, bussano piano i finestrini” potrebbero sentirsi un pochino offesi per essere stereotipati come mendicanti.

Interviene sulla questione anche l’autore del testo, Marco Testoni, che si dice sconcertato dalle polemiche.  Secondo l’autore è una “pacifica canzone di Natale per bambini” presa di mira perché “abbiamo avuto l’ardire di immaginare un Babbo Natale che regala permessi di soggiorno ad un bambino immigrato”. Sulle modifiche del testo Testoni dice “la scuola non lo può fare. Non alle spalle degli autori e noi certamente non intendiamo permetterlo”. Sui politici della Lega Nord intervenuti replica di “fare molta attenzione perché la rozzezza del pensiero di questi politici affonda le radici nel silenzio colpevole di chi abbassa lo sguardo e non reagisce”. L’autore rivendica la libertà di espressione artistica e vicinanza e solidarietà nei confronti della condizione di un bambino migrante. “Stiamo parlando di Natale: simbolo per antonomasia di carità e accoglienza” conclude.

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