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Polesine-Zibello: Casapuond contro centro accoglienza immigrati. Scontro con Pizzarotti (Video)

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Ieri, 20 novembre, durante il November Porc a Polesine Zibello i militanti di Casapound hanno manifestato con striscioni contro l’accoglienza immigrati e il centro di accoglienza. “Prima gli italiani” e “Basta immigrazione, ferma il business” quello che si è letto sui teli appesi su un palazzo nella piazza del paese.

Il sindaco Federico Pizzarotti, presente alla festa, e il sindaco Censi si sono scontrati verbalmente con i militanti.

Guarda il video sulla pagina del candidato sindaco per Casapuond, Emanuele Bacchieri: https://www.facebook.com/bacchieriemanuele/videos/196802890777820/

In una nota, Luca Furlotti, responsabile provinciale di CasaPound ha riferito che diversi cittadini dopo lo scontro li hanno contattati per esprimere gratitudine per la loro protesta: “Di certo la nostra battaglia non si concluderà con questo presidio – scrive Furlotti – ma siamo pronti alle barricate e anche a sacrificare la nostra libertà personale, se necessario, pur di difendere il nostro popolo.”

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Il sindaco Federico Pizzarotti commenta sulla sua pagina Facebook la vicenda:

“Il tema degli immigrati resta di grande interesse e, dopo aver scaldato il dibattito di ieri (sabato) tra Sindaci, oggi (domenica) ho avuto un confronto acceso con alcuni militanti di casa pound. Non condividerò mai le posizioni di chi propone soluzioni facili a problemi complessi. Troppa superficialità nelle parole di chi si limita a dire “mandiamoli a casa loro”, troppa ignoranza in chi bolla tutti come clandestini, indipendentemente dal motivo per cui fuggono verso l’Europa rischiando la vita.

Ieri ho sottolineato come servano leggi certe per chi delinque, non è tollerabile che chi viene preso a spacciare il giorno dopo sia di nuovo fuori. Ma allo stesso tempo dico che quello è il sintomo del problema, perché il problema a monte è che ci sono tanti, troppi consumatori di stupefacenti, spesso italiani. E allora sarebbe un buon inizio togliere le droghe leggere dal controllo della malavita, legalizzando sia la produzione che il consumo.

Infine dico che è inutile lanciare slogan tipo “chiudiamo le frontiere”, chi scappa da guerra e povertà continuerà a scappare, cercando miglior fortuna di qua dal mediterraneo. È vero, l’Italia non è in grado di dare un lavoro a tutti quelli che arrivano, ma una prima accoglienza è possibile se tutti i Comuni facessero la loro parte. Ad oggi siamo appena 2000 sugli 8000 totali a gestire questa prima accoglienza.

Spiace che alcune forze politiche antidemocratiche e populiste come CasaPound cerchino di fomentare le paure della gente.
Noi con la cittadinanza civica ai bambini di famiglie immigrate e con il consigliere aggiunto, e ringrazio Marion Gajda per l’impegno continuo, abbiamo voluto iniziare un percorso positivo di inclusione.
La politica, quella sana, deve saper dare risposte concrete e realistiche a un problema che esiste e continuerà ad esistere.

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