Home » Politica » Ponte sul Po: pericoli e disagi. Interrogazione in Regione di Foti

Ponte sul Po: pericoli e disagi. Interrogazione in Regione di Foti

ponte-verdi-sul-po-pericolo

Il Ponte Verdi che collega il Parmense al Cremonese è a rischio. Il recente crollo del viadotto di Lecce ha sollevato preoccupazione anche per il ponte sul Po e ha spinto il consigliere Tommaso Foti, del gruppo FdI-An, a inviare una interrogazione alla regione.

Con l’arrivo dell’inverno la situazione potrebbe anche complicarsi visto che sotto scorre il fiume. La situazione lamentata dagli utenti della strada che ogni giorno percorrono quell’importante asse viario di soli 2.513 metri, è finita adesso sul tavolo della giunta regionale guidata da Stefano Bonaccini. Secondo Tommaso Foti “appaiono sempre più preoccupanti le condizioni del viadotto, intitolato a Giuseppe Verdi, che collega le province di Parma e Cremona nel tratto compreso fra Ragazzola (in Comune di Rocca Bianca, provincia di Parma) e Isola Pescaroli (in Comune di San Daniele Po, provincia di Cremona)”.

Foti chiede quindi alla Giunta Bonaccini “quali iniziative, nell’ambito delle proprie competenze istituzionali, la Regione intenda intraprendere nei confronti degli amministratori della Provincia di Cremona, rendendo partecipe delle stesse anche la Regione Lombardia, al fine di sollecitare l’esecuzione dei lavori di riqualificazione che risultano non più rinviabili, almeno se si vogliono garantire le minimali misure di sicurezza per l’attraversamento del viadotto”.

Foti segnala infatti che “nulla dei lavori necessari risulta eseguito, tant’è che risulta che i sindaci di Roccabianca e San Daniele Po abbiano già più volte inviato lettere di sollecito alle due Province e alle due Regioni interessate. Anche dell’intervento promesso (lavori per oltre un milione di euro) dalla Provincia di Cremona, volti a riqualificare il viadotto in questione, pare essersi persa traccia.

In effetti il sindaco di Roccabianca proprio nei giorni scorsi ha inviato l’ennesima lettera – indirizzata anche al prefetto Giuseppe Fogliani – in cui lamenta le condizioni precarie del Ponte Verdi, nel quale si riscontra tra l’altro un pericoloso rigonfiamento dell’armatura metallica dell’infrastruttura che ha determinato la caduta di pezzi di cemento armato. Non solo, le passerelle laterali utilizzate dai pedoni sono fessurate e pericolose. Intanto la circolazione procede a senso unico alternato, con tutti i disagi del caso.

Era il 21 novembre 2015 quando i tecnici della Provincia hanno accertato che il ponte sul Po presentava una fessurazione, con una vistosa crepa, in una trave laterale. Questo ha comportato la chiusura di una carreggiata, sul lato destro verso Cremona, e da allora il traffico è a senso unico alternato, regolato da un semaforo. Allora il delegato provinciale alla Viabilità Gianpaolo Serpagli disse tra l’altro: “Ci vorranno almeno tre mesi per tornare alla normalità”. E’ passato un anno.

Ma la Provincia di Parma, in effetti, con una somma urgenza il 1 dicembre 2015 ha iniziato i lavori di puntellamento di una trave di bordo del ponte Giuseppe Verdi. La Provincia di Cremona, d’intesa anche con la Regione Lombardia aveva preso in quei giorni l’impegno di appaltare opere di impermeabilizzazione e rifacimento del manto stradale per una spesa di 1,8 milioni di euro per prevenire infiltrazioni di acqua nella struttura portante.

Il 16 dicembre 2015 la Provincia di Parma ha ultimato i lavori di puntellamento dei traversi che sorreggono la trave di bordo fessurata del Ponte sul Po. La circolazione, però, resta a senso unico alternato, regolato da un semaforo, con una torre faro per evidenziare i due semafori e il rallentamento del traffico.

“Per i finanziamenti confidiamo fiduciosi nella Regione Emilia Romagna” aveva detto il delegato provinciale alla Viabilità Gianpaolo Serpagli, ipotizzando che sarebbe servito un milione di euro. Da allora il Ponte Verdi è caduto nel dimenticatoio. La Provincia di Cremona ha dimenticato di appaltare i lavori, quella di Parma si è messa in paziente attesa e le due Regioni non hanno più fatto nulla”.

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*