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Giallo all’ombra del Battistero: donna trovata agonizzante in Vicolo San Moderanno

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Una donna è stata trovata in fin di vita, agonizzante, incosciente, all’alba del 12 ottobre, in vicolo San Moderanno, vietta contorta, a senso unico, tra Via Bruno Lunghi e Via XX Marzo, all’ombra del Battistero.

Un giallo su cui gli investigatori stanno ancora indagando. In un primo momento sono partite voci incontrollate e folli, di un’aggressione sessuale, una rapina. Si diceva la donna fosse stata malmenata, davanti al proprio alloggio al civico sei, lasciata a terra senza documenti e trovata solo all’alba da una barista di passaggio.

Poi, pian piano, hanno preso forma altre ipotesi. E’ emersa una telefonata al 118, alle 6,40 ca di mattina: “venite, una donna sta male”.

Ma il volto tumefatto al limite del coma e la pozza di sangue in cui giaceva, oltre alle tracce raccolte tra il vicolo e l’androne del palazzo, paiono raccontare un’altra storia.

La pista che i Carabinieri della stazione di Parma stanno seguendo sarebbe quella di una lite tra la donna e un conoscente. L’uomo avrebbe parlato ai militari riferendo la sua versione: al termine di una concitata discussione a cui lui voleva porre fine cercando di allontanarsi in macchina, la ragazza si sarebbe aggrappata all’auto per cercare di fermarlo finendo a terra trascinata per una decina di metri.

L’uomo sarebbe poi sceso per soccorrerla e avvertire il 118. Il reato ipotizzato al momento è di lesioni colpose. Gli investigatori escludono invece il tentato omicidio o un semplice investimento casuale.

Il reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri è intervenuto effettuando i rilievi per tutto il pomeriggio e la sera.

 

Secondo voci di “borgo”, non confermate, la vittima, ancora senza identità ufficiale, non avendo con se documenti, sarebbe una 42enne italiana. Italiano, ma non di Parma, anche il responsabile delle sue ferite.

La donna è ricoverata in rianimazione presso l’ospedale Maggiore, la prognosi, riservata: determinante per ricostruire l’accaduto sarà il suo racconto, quando prenderà coscienza, sarà in grado di ricordare e spiegare quanto successo. A ridurla così, il trauma cranico facciale: il corpo non presenta ferite da taglio.

(Francesca Devincenzi)

 

 

 

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