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Antenna via Montebello: indaga l’Anticorruzione. Raccolte 500 firme per la petizione

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Sono 545 le firme raccolte dai cittadini residenti in zona Montebello per la petizione contro l’antenna per la telefonia mobile. La petizione è arrivata non solo al sindaco Federico Pizzarotti ma ha raggiunto anche l’indirizzo dell‘Autorità nazionale anticorruzione di Raffaele Cantone che aprirà un indagine.

Sorta in mezzo alla rotatoria tra via Montebello e via Bizzozero, l’antenna ha sollevato sin da subito le lamentele dei residenti. Secondo loro, questa rappresenterebbe un rischio per la salute. Arpa ha tuttavia rassicurato che i livelli di emissione elettromagnetica non sarebbero nocivi. Ma i residenti lamentano un’altra possibile violazione grave, ossia il non rispetto delle volontà poste da Antonio Bizzozero che lasciò in dono il terreno al Comune a condizione che questo potesse essere usato solamente per opere di pubblico interesse. L’antenna si palesa come un interesse prettamente privato: la Vodafone pagherà 13 mila euro all’anno al Comune per 9 anni.

Sulla questione interviene anche il consigliere di Parma Unita, Roberto Ghiretti:

La questione relativa all’antenna di telefonia mobile posizionata dal Comune di Parma sulla rotonda del Bizzozero è di quelle che non consentono posizioni a prescindere “tutto bianco” o “tutto nero”.
È indubbio che oggi i ripetitori telefonici sono un male necessario, così come è altrettanto fuori questione che il Comune di Parma abbia fatto bene a cercare di individuare un’area per il posizionamento dell’antenna, in considerazione del fatto che l’attuale legislazione nazionale consentirebbe al gestore di individuare autonomamente un’area in cui collocarla attraverso una trattativa diretta con un privato. Fatto salvo il fatto che Arpa ha certificato l’assoluta non pericolosità dei livelli di emissioni elettromagnetiche ciò che il Comune ha sbagliato è stato dunque il metodo con cui ha individuato la posizione e la posizione stessa.

Sul metodo c’è poco da dire; nonostante le continue vuote dichiarazioni sulla volontà di condivisione e trasparenza, dopo una prima fase sicuramente partecipata la decisione è arrivata dall’alto senza che i residenti nel quartiere fossero realmente coinvolti nel percorso di individuazione della soluzione.

Sulla posizione scelta esiste invece sicuramente un tema di rispetto dei vincoli posti a suo tempo da Antonio Bizzozero quando donò l’area, ma ancor di più mi pare esistano vincoli di ordine ambientale e paesaggistico, visto che il regolamento comunale prevede che le installazioni vengano effettuate “secondo una progettazione integrata col contesto urbanistico di riferimento”. In questo senso mi chiedo per quale motivo la commissione preposta pare non essersi espressa, almeno se stiamo all’elenco delle valutazioni presente sul sito del Comune di Parma, e se invece lo ha fatto come è possibile che abbia dato parere positivo? Di fatto la soluzione individuata in splendida solitudine dall’assessore se da un lato ha il pregio di governare il problema, dall’altro mi pare abbia un impatto sull’area ben maggiore di quello che potrebbe avere la stessa antenna posizionata su un condominio privato, posto che l’enorme pilone utilizzato per portarla in quota diverrebbe interamente o parzialmente inutile.

L’assessore Folli ha già spiegato pubblicamente che alternative non ve ne sono. Se ciò fosse vero a me pare che neanche la rotonda individuata sia una alternativa. Forse andava comunicato questo al gestore, invece di sottoscrivere un accordo per mille euro al mese che non serve a nessuno e, oggettivamente, ferisce la città in modo più che evidente.

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