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Lucarelli: “Puniti più del dovuto. Si riparte da Pordenone”

lucarelli1-750x330Amarezza. Sui volti dei giocatori mentre lasciano Collecchio dopo l’allenamento, sul volto del capitano, difficilmente così abbacchiato davanti ai taccuini.

Ma si. Perdere a due dalla fine fa malissimo. Le due sberle prese al Tardini sono un taglio vivo, che sanguina eccome.

E capitan Lucarelli non si nasconde. Anzi, ammette di non aver dormito. “Il risveglio di solito c’è quando uno dorme – racconta. Stanotte ho dormito poco, perché perdere una partita così fa davvero male. E’ difficile da digerire e da smaltire. Abbiamo disfatto tutto quanto di ottimo realizzato nel primo tempo con un atteggiamento troppo rinunciatario nella ripresa, quando abbiamo pensato solo a difendere la rete del vantaggio. Questo la nostra squadra non se lo può permettere, perché in queste occasioni siamo in grado di fare il secondo gol e dobbiamo provare a segnarlo. Ci siamo andati vicino un paio di volte nei primi quarantacinque minuti, ma non ci siamo riusciti”.

I perché possono essere tanti, infiniti, forse. La colpa sicuramente non sta nella condizione fisica.

“Delle quattro partite giocate quella di ieri è stata la migliore per me dal punto di vista fisico. Siamo stati puniti anche più dei nostri demeriti, perchè fino al novantesimo il Venezia aveva tirato in porta solo una volta. Non dobbiamo, però, cercare alibi e scusanti.

Abbiamo la fortuna di affrontare subito il Pordenone, che è in testa alla classifica. Sabato sarà già un crocevia di questa stagione”.

I tifosi si sono arrabbiati molto, per la sconfitta col Venezia. “Se c’è una crepa con i tifosi e l’ambiente, possiamo chiuderla solo noi. Ai tifosi possiamo solo dare e non chiedere. A una tifoseria che fa novemila abbonati e che si presenta con una Curva come quella di ieri sera al Tardini non si può domandare nulla. Dobbiamo ragionare internamente, capire in che modo migliorare sia sotto l’aspetto fisico che tattico. Il grande rammarico, che è pure la rabbia dei tifosi, è che nel primo tempo non c’è stata partita. Abbiamo dimostrato di essere i più forti contro la miglior squadra del girone. C’è da battere la testa contro il muro. Abbiamo buttato via un match point importante in questa stagione. Ora, con molta umiltà e a testa bassa, dovremo ricostruire le certezze che ci accompagneranno nel corso del campionato. Sui nostri cali non credo ci sia una motivazione precisa. Sicuramente va migliorato l’aspetto fisico, che ci deve consentire di essere continui fino al novantesimo. Ieri sera, però, ci ha condannato l’atteggiamento. Non si deve più ripetere. Abbiamo tutti la volontà di migliorare nel più breve tempo possibile. A Pordenone sarà un match difficile. La friulana è un’ottima squadra. Lo sta dimostrando. Noi non le siamo inferiori. Se capiamo in cosa dobbiamo migliorare e riusciamo a farlo, andiamo là a vincere la partita. La cosa positiva è che giochiamo tra due giorni. Sono convinto che ci sarà la reazione della squadra. Nelle ultime partite non avevamo più sofferto sulle palle inattive, grazie alle nuove marcature a uomo.

Credo che quello di ieri sia stato un episodio, non una costante, come lo stava diventando a inizio stagione. Ora dobbiamo farci passare l’amarezza, perché c’è ancora una stagione davanti. Non mi piace fare paragoni con altre annate e con altre squadre. Ogni campionato ha una storia a sè. Dobbiamo pensare a migliorare questa stagione. Il campionato non ci aspetta, diamoci una svegliata e iniziamo a macinare. Quando non si vedono risultati e gioco, è normale che si diano le colpe all’allenatore. Siamo tutti grandi e vaccinati. Siamo una squadra esperta. Siamo tutti concentrati sul nostro lavoro”.

Forse, potrebbe esserci qualche affinità con la stagione del Parma in serie B. Nato per stravincere, partì stentando. “Abbiamo piena fiducia nel mister e, insieme a lui, vogliamo uscire da questo momento. Capisco le lamentele, ma siamo un blocco unico. Pensiamo solo a risollevarci il prima possibile”.

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