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Parma, le commemorazioni dell’8 settembre

imagesParma non dimentica, e commemora, ricorda e tiene alti i valori dell’Armistizio. 8 settembre 1943.

La cerimonia di commemorazione dell’8 settembre ha preso avvio sotto i Portici del Grano ed è proseguita con la deposizione di varie corone di alloro commemorative, nei punti più significativi della città con la partenza del corteo istituzionale.

Alla cerimonia hanno preso parte per il Comune il presidente del consiglio comunale Marco Vagnozzi, i parlamentari parmigiani onorevole Giuseppe Romanini ed il senatore Giorgio Pagliari ed i rappresentanti di diverse associazioni Partigiane e combattentistiche: fa cui il colonnelloDonato Carlucci per Assoarma Parma, Vittorio De Pau per Aned, Aldo Montermini per Anpi provinciale, Attilio Ubaldi per l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea e per Alpi, Roberto Spocci per Anppia e Fabrizio Prada presidente dell’Associazione Nazionale Reduci e Famiglie dei Caduti della Divsione Acqui Parma e rappresentanti della Guardia di Finanza.

Erano presenti anche i volontari della Croce Rossa Italiana di Parma in supporto per gli spostamenti.

La prima tappa è avvenuta in borgo San Vitale, dove si costituì il Comitato di Liberazione Nazionale Provinciale.

Il corteo ha toccato, poi, le ex carceri in piazzale San Francesco; il Tiro a Segno Nazionale, in via Reggio, al monumento che ricorda gli ammiragli Campioni e Mascherpa.

Tappa anche al Palazzo Ducale ex sede della scuola di applicazione di fanteria, ora sede del Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri e in piazzale Rondani al monumento delle Barricate.

Ha proseguito per piazzale Marsala, sulla lapide che ricorda il 33° Reggimento Carristi, per raggiungere il cimitero della Villetta – Lapide dei caduti in guerra.

Alle 12, a villa Braga, a Mariano, la commemorazione, con le allocuzioni ufficiali, dei rappresentanti di Comune, alla presenza il presidente del consiglio comunale Marco Vagnozzi, della Provincia e dall’oratore che parlerà per conto delle Associazioni Partigiane.

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