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Rainieri (LN) dopo la rissa in piazzale della Pace: “Sindaco e prefetto a casa”

“Non mi piace anzi, non mi è mai piaciuto essere monotono. Dire e ridire sempre le stesse cose mi mette addosso un profondo senso di scoraggiamento perché delle due l’una: o quello che dico non ha senso, o chi ascolta non ha voglia di intervenire. Quando poi a non volere intervenire sono le istituzioni e i loro rappresentanti ecco che monta in me una rabbia indescrivibile. Un po’ come quella che ieri mi ha colto alla notizia dell’ennesima maxi rissa tra immigrati in Piazzale della Pace e davanti all’incomprensibile immobilismo di Pizzarotti”.

Fabio Rainieri, vicepresidente del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna attacca così l’amministrazione comunale dopo l’ennesima sera da inferno in Piazzale della Pace (LEGGI).

“Erano le 19 circa – ricorda Rainieri – quando, dopo avere smontato parte degli oggetti della mostra esposti in mezzo al parco intorno alla Pilotta, per farne delle porte da calcio, alcuni extracomunitari hanno incominciato a picchiarsi furiosamente. Una rissa che si è protratta per oltre 30 minuti al termine dei quali a terra sono rimasti solo i resti della mostra ormai inutilizzabili, feriti e tanto sangue”.

“Ma è mai possibile convivere con situazioni di questo genere? E’ possibile che mai nessuno si accorga di nulla e che il sindaco e il Prefetto non siano in grado di garantire sicurezza in città. Ma se non riescono a tenere sotto controllo il centro cittadino che cosa dobbiamo aspettarci dalla periferia? Così non si può davvero andare avanti. E non serve nemmeno più invitare Sindaco e Prefetto a fare finalmente il loro lavoro. Tanto siamo certi che non ci ascolteranno. Speriamo solo che i cittadini con il voto da una parte e il Ministero dall’altra provvedano a mandarli a casa. Sono questi gli episodi che dimostrano quanto Parma sia ormai una città abbandonata. Una città che ha bisogno di un cambio di passo per tornare ad essere quella di un tempo – conclude Rainieri -, o anche solo per scrollarsi di dosso questa delinquenza e l’indecorosa immagine di città dove tutto può accadere”.

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