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Cgil e Cisl: “Sì alle fusioni a più Comuni”

CGIL e CISL Confederali unitamente alle categorie FP CGIL e CISL FP, scelgono di prendere posizione nel dibattito che in questi mesi sta impegnando i Sindaci, le amministrazioni ed i cittadini dei Comuni della Bassa Est sul tema unioni e fusioni:

“Le confederazioni, che da sempre propongono unitariamente il tema della gestione associata dei servizi, sono del parere che sulla questione delle unioni e delle fusioni vada fatto un ragionamento di prospettiva.

Nel territorio della Bassa Est siamo oggi in presenza di un’Unione, l’Unione Bassa Est, nata nel  2010 che racchiude 3 Comuni: Colorno, Mezzani, e Sorbolo, il primo ha conferito in Unione 7 funzioni, mentre Mezzani e Sorbolo hanno conferito quasi tutte le funzioni. A questa Unione si aggiungerà il Comune di Torrile, che ha già espresso parere favorevole deliberando l’ingresso in Unione con le stesse funzioni di Colorno; ci sarebbe inoltre un’espressione di interesse del Comune Sissa-Trecasali, che avrebbe chiesto alla regione parere per poter modificare il suo ambito ottimale spostandosi verso la Bassa Est.

Questo quadro permette di sviluppare dei ragionamenti di prospettiva che consentano non solo di  costituire una sub zona o sub distretto che possa avere una sua autorevolezza nel distretto composto anche dal Comune di Parma, ma anche  di  garantire ai Comuni, in tempi di spendig rewiew selvaggia, le necessarie agibilità di investimento che possano rispondere ai reali bisogni dei cittadini.

È necessario, ad avviso del sindacato, operare  su due fronti: il primo è allargare velocemente l’Unione Bassa Est a tutti i Comuni interessati con l’inserimento di tutte le funzioni delegate, il secondo favorire nell’ambito della Unione, fusioni a più Comuni.

Pur ritenendo che in prospettiva la soluzione più auspicabile sia la fusione a 4 Comuni (Sorbolo Mezzani Torrile e Colorno), ma consapevoli del fatto che oggi non ci sono le condizioni per poter arrivare a breve a questa soluzione, riteniamo che possa essere strategico dare gambe alla fusione di quei Comuni che già hanno insieme la quasi totalità delle funzioni. Il riferimento specifico va a Sorbolo Mezzani che dal 2001 condividono questa esperienza in comune che non solo ha garantito il mantenimento di un adeguato livello qualitativo dei servizi, ma ha di fatto costituito un’unica struttura organizzativa, attraverso la realizzazione di una struttura complessa e funzionale, nella quale anche i dipendenti sono perfettamente integrati.

Difficile pensare a soluzioni alternative a breve, che risulterebbero raffazzonate e rischierebbero di mettere in discussione quanto di buono fatto fino ad oggi; a tale proposito, va ricordato che l’Unione Basse Est è una delle poche Unioni nata senza sovrastrutture, con l’effettiva volontà di ricercare sinergie che superassero il campanile e che potessero portare risposte efficaci ai cittadini.

Si richiede quindi ai sindaci di continuare su questa strada con l’obiettivo di creare un’Unione Bassa Est forte anche delle sue fusioni interne per far si che i cittadini tutti possano beneficiare di queste scelte di coesione”.

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