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Il Comune mette i sigilli a Borgo Bosazza. Ma le case sono già vuote

Il Comune manda gli ufficiali del Tribunale a mettere i sigilli in Borgo Bosazza…ma le case sono già vuote.

Come mostrano le immagini, sono stati posti i sigilli ai civici 6 e 22 di Borgo Bosazza, le palazzine ex occupate confinanti con l’area Art-Lab. 

Ma le palazzine erano già vuote da tempo. Ora, anche apprezzando e riconoscendo l’importanza della lotta all’abusivismo, non sarebbe più opportuno che il comune spendesse le esigue risorse per sigillare case…ancora occupate?

Il commento della Rete Diritti in Casa sul proprio profilo Facebook:

“Questa mattina digos e legali della famiglia Tegoni si sono ritrovati davanti alle ex palazzine occupate di borgo bosazza 6 e 22 per relizzare un sogno durato 2 anni: quello di sgomberare, sequestrare e sigillare le porte dei due stabili.

Questo sogno, in realtà, si è avverato solo in parte in quanto mentre in borgo bosazza c’era chi esultava davanti all’apposizione dei sigilli, in altre parti della città tutti i nuclei che vivevano nei due palazzi oggi stanno ricominciando una nuova vita dentro delle nuove case.

Questo non è altro che il frutto della lotta per una vita degna degli uomini e delle donne che ogni giorno si mettono in gioco per ottenere diritti reali per tutte e tutti.

Sorridiamo davanti all’arroganza di chi si sente appagato all’idea di poter lasciare case vuote per anni in una città dove tante sono le persone che dormono in strada.

Con lo stesso sorriso, ricordiamo alle stesse persone che a Parma l’aria è cambiata e che chi ha i diritti negati non resterà più da solo/a a piangere ma si unirà con altri/e e riaprirà quelle porte che scioccamente si pensano di poter tenere sigillate pagando avvocati e operai.

Consci/e del fatto che nessuna casa verrà lasciata vuota, affermiamo con orgoglio e convinzione che
LA DIGNITA’ NON SI COMPRA, SI CONQUISTA A SPINTA (proprio come hanno fatto gli/le ex abitanti di borgo bosazza)”.

Il commento di Giuseppe Pellacini, Udc- E’ arrivata la polizia a mettere i sigilli alle palazzine occupate abusivamente in borgo Bosazza. A Parma basta occupare case abusivamente per vedere risolti i propri problemi, avere una casa e passare davanti ai bravi cittadini che attendono l’assegnazione di un alloggio. Anziché punire chi commette un reato, lo si agevola a scapito di altri.

Viene inoltre da chiedersi se occorreva un anno e mezzo prima di giungere a una soluzione. E’ chiaro ed evidente che le persone che hanno cercato rifugio non possono e non devono essere trattate come pacchi, prerogativa già dimostrata da questa Amministrazione, tempo fa, con i bambini, ricordate la questione scuole elementari?
Anche di fronte a un fatto chiaro e acclarato l’immobilità dell’Amministrazione Pizzarotti è disarmante, non si fa nulla forse per non sbagliare ma, proprio per questo motivo si sbaglia di grosso.
Intanto perché si permettono ulteriori reati, l’occupazione abusiva di un alloggio è e rimane un reato, in secondo luogo perché non si dà la necessaria sicurezza ai cittadini che dovrebbe invece essere una delle massime priorità di un primo cittadino.

Apprendo che è stata trovata una soluzione per tutte e tredici le famiglie che hanno occupato abusivamente. Non era forse l’assessore Rossi a dire che i malintenzionati sarebbero stati puniti con una decurtazione punti in graduatoria? Diceva anche che non ci sarebbero stati sorpassi in graduatoria. Significa allora che tutti i richiedenti hanno avuto un tetto sulla testa? Perché non darne allora evidenza pubblica? Non si vuole ammettere di aver favorito degli occupanti abusivi.

Riguardo a borgo Bosazza ho presentato un’interrogazione in Consiglio comunale per sapere se e chi ha pagato per sanare le bollette e i consumi del periodo dell’occupazione ma non ho avuto risposte. Se nessuno paga significa che i costi vanno a ricadere sulla comunità cioè sulle bollette dei cittadini.
Ho chiesto anche chi ha firmato, chi si è preso le responsabilità di ricollegare le utenze dopo che Iren era intervenuta scortata dalla forza pubblica per l’intervento del caso. Inutile dirlo, anche in quel caso non ho avuto risposte. Nessuno ha responsabilità secondo gli attuali amministratori.
Ho dovuto chiederlo perché esiste un caso simile a Bologna, in cui l’assessore e il sindaco si sono fatti garanti per il riallaccio delle utenze e sono indagati dalla Procura. A Parma invece no.

Sono contento che siano state trovate soluzioni per tutte le famiglie, immagino che le condizioni fossero realmente problematiche e di difficile gestione. La domanda però resta: perché sono serviti un anno e quattro mesi per un caso di “ordinaria” amministrazione? Arrivare alla mobilitazione della forza pubblica per poi concedere alloggi a chi ha occupato abusivamente?
Casi simili a Parma ce ne sono già stati tanti e, in passato, le cose non andavano certo meglio a tagli dei contributi di Governo, ma nulla veniva concesso a chi occupava abusivamente è mai si trattava con chi si poneva fuori dalla legalità. Lo si ammetta una buona volta che questa Amministrazione non è in grado di affrontare il benché minimo problema. Lo vediamo in tutti i settori. La morale è che a farne le spese, secondo questa Amministrazione, sono sempre gli onesti e oggi ne abbiamo una nuova e ulteriore riprova.

 

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