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Festival Verdi, partenza col botto alla Toscanini. Poi Giovanna d’Arco al Farnese

364Si preannunciava una partenza col «botto» per l’edizione 2016 del Festival Verdi: l’1 ottobre la «prima» del Don Carlo con Josè Bros e Michele Pertusi, e con Daniel Oren sul podio della Filarmonica Toscanini, e il giorno successivo la «prima» di Giovanna D’Arco al Farnese firmata dal celebre regista britannico Peter Greenaway.

L’intero cartellone del Festival è stato svelato sabato in due fasi: una prima presentazione ma nattina Milano, e un vero e proprio «happening» con artisti e contributi video il pomeriggio alle 17 al Regio.

In programma anche I Masnadieri a Busseto e il Trovatore al Regio.

Tra gli ospiti del Festival, l’Orchestra Sinfonica della Rai diretta da James Conlon, Ugo Pagliai con il Quartetto Prometeo, e con due progetti speciali pensati appositamente per la rassegna, Uri Caine e Vinicio Capossela.

LA PRESENTAZIONE – “Tutto il nostro impegno – ha detto la direttrice Anna Maria Meo – è volto a valorizzare al meglio la manifestazione, che ha potenzialità incredibili e deve consolidare i risultati. Riuscire ad ampliare la base del pubblico è un obiettivo ineludibile per il Festival”. In questo senso a breve sarà disponibile una speciale card che consentirà di acquistare gli abbonamenti, pagandoli a rate. Sempre Meo: “La collaborazione consolidata con Cariparma Crédit Agricole, da sempre impegnata al fianco della cultura e partner storico del Festival Verdi, ci ha permesso di mettere allo studio una soluzione esclusiva per gli appassionati: una carta che consente di acquistare l’abbonamento agli spettacoli rateizzandone l’importo. L’iniziativa con tutti i dettagli sarà presentata in una prossima occasione insieme a Cariparma”.

Il sindaco Federico Pizzarotti: “A distanza di quattro anni di strada se n’è fatta tanta. Oggi tutte le persone vicine al Teatro, sono sul palco con noi. È il segnale di una città che continua a credere nel Regio e nel Festival”. Nell’incontro con i cronisti il sindaco ha ribadito l’impegno per ottenere un finanziamento nazionale per la kermesse. “Abbiamo già scritto al ministro Franceschini – titolare del dicastero dei Beni culturali – per promuovere una legge ad hoc, che sarebbe il miglior riconoscimento all’importanza della manifestazione, o comunque per ottenere un sostegno economico, come avvenuto lo scorso anno. Penso sia necessario valorizzare il Festival e dimostrare che si sta lavorando bene è il miglior biglietto da visita”. E la direttrice Meo, aggiunge: “Una manifestazione fortemente sostenuta dal territorio, sempre più difficilmente potrà essere ignorata dalla dimensione nazionale”.

LE OPERE – Si parte il primo ottobre con “Don Carlo” (recite cinque, otto, 11 ottobre al Regio di Parma), che torna dopo cinque anni con un nuovo allestimento firmato da Cesare Lievi, con le scene e i costumi di Maurizio Balò e le luci di Andrea Borelli, coprodotto insieme a Fondazione Carlo Felice di Genova, Ópera de Tenerife, Teatro Nacional de São Carlo di Lisbona. Sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini, Daniel Orien dirige l’opera in quattro atti. Nel cast Michele Pertusi (Fillippo II), Josè Bros (Don Carlo), Vladimir Stoyanov (Rodrigo), Ievghen Orlov (Il grande inquisitore), Maria Josè Siri (Elisabetta di Valois), Marianne Cornetti (La principessa d’Eboli), Simon Lim (Un frate) Angela Nisi (Tebaldo), Gregory Bonfatti (Il conte di Lerma, Un araldo), Anna Maria Sarra (Voce dal cielo).

Boddeke e Greenaway firmano il nuovo allestimento di “Giovanna d’Arco” al Teatro Farnese, con debutto il due ottobre (recite il nove, 15 e 20) e inaugurando il progetto “Maestri del Farnese”. In scena Vittoria Yeo (Giovanna), Luciano Ganci (Carlo VII), Vittorio Vitelli (Giacomo), Cristiano Olivieri (Delil), Luciano Leoni (Talbot), guidata da Ramon Tebar alla testa dell’orchestra I virtuosi italiani.

Debutta a Busseto il sette ottobre “I masnadieri” (recite il dieci, 14, 16, 21, 23, 28, 29) nell’allestimento di Leo Muscato, adattato per il Teatro Giuseppe Verdi. Scene di Federica Parolini, costumi di Silvia Aymonino e luci di Alessandro Verazzi. Sul podio dell’Orchestra dell’opera italiana, Simon Kre?i?. In scena andranno gli artisti vincitori del concorso internazionale Voci verdiane città di Busseto.

“Il Trovatore” debutta al Teatro Regio il 21 ottobre (recite il 23, 27 e 30) nel nuovo allestimento di Elisabetta Courir, con le scene di Marco Rossi, i costumi di Marta Del Fabbro, le luci di Alessandro Cantarelli. Massimo Zanetti sul podo della Filarmonica Arturo Toscanini dirige il cast composto da George Petean (Il Conte di Luna), Dinara Alieva (Leonora), Enkelejda Shkosa (Azucena), Murat Karahan (Manrico), Carlo Cigni (Ferrando), Sara Rossini (Ines), Antonio Corianò (Ruiz).

AROUND VERDI CON CAPOSSELA – Il sei ottobre, un altro “maestro” illustre al Farnese, con Vinicio Capossela al Festival Verdi. I ritmi mediterranei del cantatore incontrano le melodie del genio di Busseto e i protagonisti delle sue opere. Nuova contaminazione, questa volta a base di jazz, il 29 ottobre, quando sempre al Farnese, debutterà Uri Caine, uno dei più importanti interpreti del genere. Artista che da più di 20 anni è impegnato nella ricerca di una “musica totale”, in cui dialogano Beethoven e il rock, Bach e la black music, Schumann e folk, Wagner e Gershwin. Per lo spettacolo “Family Ties” saranno con lui Mark Helias e Rino Braia al contrabbasso, Jim Black alla batteria, Alberto Martini e Luca Falasca ai violini, Flavio Ghilardi alla viola, Leonardo Sapere al violoncello.

LA PRESENTAZIONE DI ANNA MARIA MEO – “Figura centrale dell’edizione 2016 del Festival Verdi è Friedrich Schiller, fonte inesauribile di soggetti per i compositori italiani (oltre a Verdi, che ne musica ben quattro opere, pensiamo soltanto a Rossini col Guglielmo Tell e a Donizetti con Maria Stuarda, alla Turandot pucciniana ripresa dalla versione di Schiller della fiaba di Gozzi), al quale dedicheremo un percorso che intende indagare il rapporto che il Maestro intrattiene in varie fasi della sua carriera col poeta e drammaturgo tedesco, uno dei grandi protagonisti del movimento romantico europeo, al quale anche Verdi possiamo senz’altro annoverare.
Dalle tappe giovanili di Giovanna d’Arco e I masnadieri, sino alla piena maturità di Don Carlo (le tre produzioni in programma quest’anno), passando per Luisa Miller (tratto da Kabale und Liebe) e La forza del destino (una scena del III atto è ripresa dal Wallenstein), Verdi torna più volte ad attingere alle opere di Schiller, grazie alla mediazione culturale di Andrea Maffei, cui si deve la prima traduzione integrale in italiano e il cui salotto milanese, vero circolo culturale internazionale, frequenta con assiduità. È molto probabile che Verdi rintracci nel teatro tragico di Schiller quel “valore simbolico del dramma storico, la necessità del principio che, come il sole, vada irraggiando gli avvenimenti”, come aveva segnalato Giuseppe Mazzini in un interessante giudizio critico del 1830 dedicato al dramma storico. E sappiamo quanto il pensiero non solo politico, ma etico, filosofico e morale del padre del Risorgimento italiano abbia influenzato la poetica di Verdi.
Con Il trovatore, che affiancherà in una nuova produzione il percorso schilleriano, sono quattro le opere prodotte, di cui tre nuovi allestimenti, realizzati dai nostri laboratori scenotecnici e di sartoria e l’adattamento per il Teatro di Busseto di un nostro allestimento. Un impegno che dà corpo alla dichiarata volontà di rilancio del Festival e che vede il Teatro Regio di Parma nuovamente partecipe di una rete internazionale di Case d’Opera, grazie alle fruttuose relazioni intessute con partners italiani ed europei che ci hanno consentito di siglare accordi di coproduzione con il Teatro Nacional de São Carlos di Lisbona, l’Opèra di Tenerife e il Teatro Carlo Felice di Genova, mentre con altre istituzioni stiamo tracciando le produzioni dei prossimi anni.

Il ricco programma del Festival Verdi 2016, con spettacoli, concerti, incontri, giornate di studi, vive in luoghi storici e amati, il Teatro Regio di Parma e il Teatro Giuseppe Verdi di Busseto, ai quali da quest’anno e per il prossimo triennio si affianca il Teatro Farnese. Un luogo di monumentale bellezza riconquistato all’utilizzo teatrale grazie a una convenzione siglata con il Polo Museale dell’EmiliaRomagna che il Festival offre alla creatività dei grandi maestri della regia internazionale per una sfida ardua: l’allestimento di un’opera verdiana che valorizzi i limiti che la conservazione dello spazio museale impone. Peter Greenaway, “pittore di celluloide” come ama definirsi il grande regista britannico, sperimentatore di linguaggi e amante dell’arte italiana (sua la straordinaria installazione per il Cenacolo di Leonardo), è stato il primo a raccoglierla, accettando la proposta di mettere in scena Giovanna d’Arco.

L’apertura del Festival sarà come di consueto l’1 ottobre al Teatro Regio con un nuovo allestimento di Don Carlo affidato alla regia di Cesare Lievi, autorevole frequentatore di Schiller e della drammaturgia tedesca, con le scene di Maurizio Balò e la direzione affidata alla bacchetta di Daniel Oren. La seconda opera che andrà in scena al Regio sarà uno dei titoli più popolari del repertorio verdiano Il trovatore, nel nuovo allestimento curato da Elisabetta Courir, con le scene di Marco Rossi (recente premio Ubu per Lehman Trilogy di Ronconi) sotto la direzione di Massimo Zanetti.
Il Teatro Farnese sarà anche il luogo delle contaminazioni di AroundVerdi: ove la musica verdiana incontrerà la musica elettronica, il jazz di Uri Caine, le composizioni di Fabien Levy, le note poetiche di Vinicio Capossela, la maestria attoriale di Ugo Pagliai, le performance teatrali di Lenz, in cinque commissioni del Festival Verdi eseguite in prima assoluta.

La ricerca di giovani talenti è tra gli obiettivi primi del Festival. Cuore di questo vivaio è il Teatro Giuseppe Verdi di Busseto, ove si rinnova la collaborazione con la Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna e con il Concorso Internazionale Voci Verdiane per l’allestimento de I masnadieri, nel fortunato allestimento di Leo Muscato ripreso per l’occasione e diretto da Simon Krec?ic?. Numerose audizioni svolte in questi mesi hanno permesso inoltre di conoscere giovani artisti che avranno nel corso di Festival Verdi un debutto prestigioso: lavoreranno con importanti direttori e registi e, come cover, al fianco di grandi cantanti, i quali li terranno a battesimo nei recital di mezzogiorno al Teatro Farnese.

Giovani in palcoscenico e giovani in platea: con VerdiYoung il Festival prosegue la programmazione di spettacoli, laboratori e attività educational dedicando grande attenzione all’incontro con il pubblico delle famiglie, delle scuole, dell’università, così come dell’associazionismo culturale e musicale, dove profonde sono le radici della passione di queste terre per la musica e l’opera.

Un ringraziamento speciale a istituzioni, partners, sponsors a tutti gli imprenditori che sostengono il Festival Verdi e che saranno al nostro fianco nell’edizione 2016, con l’augurio che anche il Governo italiano dia il proprio riconoscimento al compositore italiano più conosciuto, eseguito e amato al mondo e all’unico festival che ha l’onore e la responsabilità di celebrarlo”.

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