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Martedì la conferenza dei servizi per l’ampliamento dell’inceneritore. L’opposizione: Pizzarotti tenga fede alle promesse elettorali

imagesRifiuti, discussioni, promesse non mantenute in attesa della conferenza dei sevizi che si terrà martedì mattina in Provincia e deciderà sull’eventualmente aumento di capienza dell’inceneritore.

“Tralasciando il fatto che a giudicare dalle parole dell’assessore Folli e del consigliere De Lorenzi sembra che a Parma dal 2012 governi il Pd e non il Movimento 5 Stelle, sono rimasto colpito dal fatto che in questi interventi pubblici nessuno abbia ripreso il tema da me sottolineato in merito all’arrivo dei rifiuti da fuori provincia – attacca Roberto Ghiretti, esponente di Parma Unita.

Mi riferisco al patto proposto in campagna elettorale dal Gcr e sottoscritto tra gli altri dal futuro sindaco Pizzarotti. Un patto molto stringente e non opinabile nel quale tra gli altri impegni si leggeva a chiare lettere al punto 3 che “Sarà esclusa ogni possibilità di espansione degli impianti esistenti”, al punto 6 che “La raccolta dei rifiuti sarà affidata ad un soggetto diverso dal gestore dell’impianto di combustione e non potrà in alcun caso essere ad esso riconducibile” ed infine al punto 5 che “Gli impianti che saranno avviati non dovranno in alcun caso poter funzionare utilizzando combustibili provenienti da fuori il territorio del comune/provincia di appartenenza”.

Ecco il patto

ed ecco la promessa comunicato pizzarotti.

Mi pare ce ne sarebbe abbastanza per potersi aspettare di leggere oggi un comunicato al vetriolo da parte di questa associazione che mi pare abbia visto disattesi in questi anni tutte le sue richieste o quasi. Invece, curiosamente, il Cgr nella giornata di ieri si è fatto sentire ma solo per lanciare l’ennesimo strale contro la Provincia di Parma.

C’entrerà il fatto che Assessore all’Ambiente e Vice Sindaco provengono proprio dalle fila di questa associazione? Ma chi ha decisamente fatto un passo in più della gamba è stato proprio Federico Pizzarotti, allora candidato sindaco, quando il 14 aprile del 2012 inviò un comunicato stampa (che allego anch’esso) molto stringente. Vi si legge: “Chi oggi giura che l’inceneritore non smaltirà rifiuti provenienti da fuori provincia si impegni a dimettersi dalla carica di consigliere o di sindaco qualora ciò malauguratamente avvenisse”.

Un suo preciso impegno che terminava con una frase dal sapore tristemente profetico: “Ma lasciare la poltrona, in questo Paese, sembra ormai un’impresa impossibile”. Ebbene se le previsioni verranno rispettate domani la Regione delibererà il conferimento dei rifiuti da Reggio Emilia all’inceneritore di Ugozzolo. Non nascondo la mia grande curiosità nel vedere come il nostro Sindaco moralizzatore tenterà di sfuggire al proprio impegno, dimostrando genialmente che effettivamente risulta molto difficile lasciare la poltrona in questo Paese”.

Roberto Ghiretti – Parma Unita

Se Ghiretti non usa mezzi termini, ancora più duro il tackle di Legambiente.

Eccolo: “Non solo rifiuti da fuori provincia, ma anche la possibilità di portare il quantitativo di rifiuti bruciati da 130mila a 195mila tonnellate all’anno. A chiederlo è stata Iren in seguito all’uscita del decreto Sblocca Italia e domani, martedì 12 gennaio, si concluderà la conferenza dei servizi relativa a questo procedimento. Lo ricorda Legambiente, che già nel luglio 2015 aveva manifestato la sua contrarietà al progetto. Il sindaco Federico Pizzarotti, intanto, ha ribadito il “niet” del Comune, ma i precedenti, quando ci sono di mezzo i rifiuti, non sono certo confortanti.

La Regione, comunque, permettendo lo smaltimento a Parma dei rifiuti di Reggio Emilia, pare abbia concordato con la multiutility l’obbligo di mantenere il totale alle attuali 130mila tonnellate. Ma “l’azienda – come si legge in una nota di Legambiente – non ha purtroppo avuto il buongusto di ritirare la richiesta, e l’iter ha continuato il suo corso. A luglio 2015, Legambiente, Wwf e Ada (associazione Donne Ambientaliste) presentarono congiuntamente alla Provincia di Parma un documento di Osservazioni al progetto di potenziamento dell’inceneritore di Parma, che riportavano in modo articolato le sei principali motivazioni delle associazioni ambientaliste. (A questo link il documento integrale: http://www.legambienteparma.it/le-osservazioni-contrarie-allampliamento-dellinceneritore-di-iren/ ).

Fra queste vogliamo sottolineare ancora che: l’ampliamento comporta aumenti in termini di smog dovute a emissioni del camino e ai trasporti via camion (+50%), e dunque è in pieno contrasto con il Piano Aria regionale e l’obiettivo di saldo zero previsto dall’articolo 20 delle norme del Piano stesso. Inoltre – continua l’associazione ambientalista – le previsioni di Iren fatte diversi anni fa per la prima autorizzazione dell’impianto, di aumentare le utenze allacciate alla rete di teleriscaldamento, come fattore positivo di riduzione delle emissioni, sono state abbondantemente disattese. Siamo certi che almeno gli uffici regionali che partecipano alla conferenza dei servizi, doverosamente non mancheranno di sottolineare tali incongruenze e rigettare la domanda al mittente”.

Legambiente ha chiesto di poter partecipare alla conferenza dei servizi, ma sarà in ogni caso presente in Provincia “per ribadire la richiesta di stoppare l’ampliamento dell’inceneritore di Parma, che con i sistemi di raccolta differenziata spinta con tariffazione puntuale e gli obiettivi di riduzione previsti dal Piano rifiuti regionale, si dimostrerebbero utili solo agli interessi di pochi azionisti, a scapito dell’ambiente e della salute dei cittadini”.

 

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