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La maestra “cattiva” di Traversetolo non è ancora tornata in aula. Il Provveditorato: “Stiamo valutando”. Il sindacato: “Perchè è discriminata”?

imagesNon è ancora tornata a scuola la maestra indagata per presunti insulti razziali in una scuola di Traversetolo, nonostante sia stata scagionata dal Riesame la 49enne, alla quale era stata assegnato un ruolo a tempo indeterminato alla scuola Anna Frank.

Avrebbe dovuto rientrare lunedì, ma così non è stato. E, mentre i genitori degli alunni della classe cui la donna era destinata nella scuola di Via Pini, laterale di Via Emilia Ovest sfortunatamente nota per i drammatici schianti al semaforo, si trincerano dietro a un “non ne sappiamo nulla”, che solo nel caso di una giovane mamma diventa “sarei più tranquilla se non rientrasse, non si sa mai”, la parola passa all’Ufficio scolastico provinciale, quello che un tempo si chiamava Provveditorato agli studi.

“La docente in questione non ha fatto alcun ingresso in aula – fanno sapere. Stiamo vagliando la posizione dell’insegnante sotto il profilo disciplinare, e non sono esclusi provvedimenti di sospensione cautelare”.

Perché in fondo il Riesame aveva derubricato il reato, lasciando pendere solo l’accusa di “eventuale abuso di correzione, ma la Procura, che aveva addirittura chiesto i domiciliari, bocciati dal gip Conti, non è d’accordo e ha già fatto ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale di Bologna.

E, mentre la 49enne aspetta, paradossalmente sospesa tra domiciliari e ritorno a scuola, torna a farsi sentire il sindacato dei docenti Gilda, che se la prende con la  preside della scuola di Traversetolo, inizialmente coindagata, poi, promossa.

Ecco la nota: “La Gilda degli Insegnanti tramite il coordinatore provinciale Salvatore Pizzo, in rappresentanza della maestra di Traversetolo perseguita sulla base delle dichiarazione di un gruppetto di signore, tiene a precisare che la collega attualmente è indiziata di un reato minore, tutte le accuse di maltrattamento e di odio razziale sono decadute e che l’altra persona con lei coinvolta nel procedimento penale è stata addirittura promossa a ruoli di vertice nel panorama scolastico parmense. Rivendichiamo quindi uguale trattamento di buon senso.

La Gilda Inoltre invita il dottor Desco (dirigente dell’Ambito Territoriale Scolastico – ex provveditorato) e gli inquirenti a vagliare la posizione delle altre persone che si vedono nei video delle indagini, la cui condotta sarebbe meritevole di opportune verifiche, così come quella di vari dipendenti dell’amministrazione scolastica citati nelle carte del procedimento giudiziario.

Ricordiamo che non esistono intercettazioni in cui l’indagata esprime frasi offensive e video dai quali si desumono atteggiamenti violenti”.

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