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Tutela della salute in carcere: intesa tra il Garante e l’Ausl

Unknown“Miglioramento della presa in carico delle segnalazioni da parte dei detenuti, dei loro familiari e dei legali, circa presunte criticità nell’accesso ai percorsi di cura e, più in generale, di tutela della salute; maggiore e tempestivo scambio di informazioni sia sulla casistica segnalata sia sulla comunicazione dell’accessibilità alle prestazioni sanitarie e maggiore collaborazione nello scambio di informazioni sulla normativa penitenziaria e sull’erogazione dei servizi sanitari, che vanno comunque assicurati alla popolazione detenuta al pari dei liberi cittadini”: sono le tre linee guida su cui si basa l’intesa di collaborazione raggiunta tra la Garante delle persone private della libertà personale della Regione Emilia Romagna, Desi Bruno, il Garante del Comune di Parma, Roberto Cavalieri, e l’Azienda sanitaria locale di Parma per garantire più tutele alla salute dei detenuti della casa circondariale della città ducale.

“Nel corso degli ultimi anni, e a più riprese – ricorda Bruno – i Garanti hanno segnalato il disagio dei detenuti legato alla percezione di non ricevere cure mediche adeguate, e una dotazione di posti letto del Centro diagnostico terapeutico che risulta insufficiente in relazione al numero eccessivo di detenuti affetti da gravi patologie”.

I Garanti riconoscono sì all’Ausl il “notevole sforzo organizzativo realizzato negli anni”, che ha portato nel 2015 a raggiungere l’erogazione di 13.726 visite mediche, proprio in ragione della presenza di una popolazione detenuta affetta da patologie croniche e con maggiore anzianità, ma al contempo auspicano che l’organizzazione e le linee di intervento presentate “possano incrementare l’efficacia tanto degli aspetti clinici quanto relazionali con le persone detenute”.

All’incontro, per l’Ausl di Parma erano presenti la direttrice generale, Elena Saccenti, il direttore sanitario, Ettore Brianti, il direttore delle attività socio-sanitarie, Paolo Volta, la direttrice del Distretto di Parma, Giuseppina Ciotti, e il direttore dell’unità operativa Sanità penitenziaria, Faissal Choroma. Quest’ultimo ha presentato ai Garanti la situazione sanitaria degli istituti penitenziari di Parma, caratterizzata da un’alta concentrazione di casi di grande complessità e da una popolazione detenuta con lunghe pene da scontare, oltre a un’importante presenza di reclusi con età oltre i 65 anni. Il responsabile ha illustrato anche le linee di programmazione degli interventi a tutela e promozione della salute per le persone detenute negli Istituti di Parma.

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