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Spaccio e induzione della prostituzione nel Can – Am di Medesano: quattro in manette

IMG_2597Spacciavano nel Can An, night club di Medesano, ad oggi chiuso da oltre un anno, inducendo una decina di ragazze a prostituirsi: sono finiti in manette in quattro con accuse che vanno dalla ricettazione allo spaccio, passando per l’induzione e lo sfruttamento della prostituzione.

E’ iniziato tutto dalla denuncia di un cliente del night club, frequentato da italiani tra i 40 ed i 50 anni, probabilmente invaghitosi, ma respinto, da una delle prostitute, in tutto ve ne erano in attività una decina, romene e moldave.

Dicevamo l’innamorato respinto: si è recato dai Carabinieri di Salsomaggiore, nel 2013. Da li, l’avvio delle indagini.

Nel novembre e dicembre 2014, i primi due arresti dell’operazione denominata Glass Jar, dal “sinonimo” di cocaina utilizzato nelle intercettazioni: due italiani, trovati in possesso di droga e hashish a fini di spaccio all’interno del locale. Ma le indagini non si sono fermate, arrivando a palesare com Cullhaj Xhafer, albanese nato nel 1989 e Calabria Emanuele, italiano di lucania, classe 1976, proprietari del night club lo utilizzassero, appunto, a fini di spaccio e “vendita” di sesso.

Da loro si rifornivano Deluca Giuseppe e Ferrari Emanuele, 26 e 28 anni, parmigiani: erano i loro “cavallini” per lo smercio tra Medesano Noceto e Pellegrino Parmense.

IMG_2599Venerdì mattina, tutti e quattro sono finiti in manette: per Deluca e Ferrari l’accusa è solo di detenzione ai fini di spaccio, per Cullhaj e Calabria, si aggiunge induzione e sfruttamento della prostituzione. A casa dell’albanese sono stati reperiti anche 8mila euro di rame e ottone rubati a un magazzino parmigiano: per lui alle accuse si è dunque aggiunta quella della ricettazione. 

In tutto sono stati sequestrati circa 50 grammi di cocaina e 40 di hashish, ma si stima che il giro di spaccio fosse ben più consistente.

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