Home » Cronaca » Una statua a Verdi davanti al Regio: la realizzerà Zaccardi. Costo 50mila euro

Una statua a Verdi davanti al Regio: la realizzerà Zaccardi. Costo 50mila euro

191408290__4f2b16Realizzare una scultura del Maestro Giuseppe Verdi e collocarla a fianco del Teatro Regio di Parma: è questo il progetto al centro della presentazione avvenuta martedì  pomeriggio, a Casa della Musica.

La scultura sarà sviluppata dall’artista Maurizio Zaccardi, che ha realizzato l’opera dedicata a Enzo Sicuri, posizionata in piazzale della Macina, la scultura di Guareschi, posta a Fontanelle di Roccabianca, suo paese natale, e commissionata nel centenario della nascita (2008), la scultura di Toscanini, inserita nel contesto del Barilla Center e la cui collocazione definitiva è prevista all’Auditorium Paganini di Parma.

“Pensare ad una nuova statua per la città – ha esordito l’assessore alla Cultura Laura Maria Ferraris – è una decisione coraggiosa, che vuole arricchire Parma di un’opera, che ora manca, dedicata al Maestro. Come Amministrazione Comunale sosteniamo il progetto che può portare alla realizzazione di un simbolo per la città, in grado di valorizzarla e attrattivo per i turisti”.Il comitato promotore, la cui costituzione è in divenire, è composto ad oggi dall’assessore alla cultura del Comune di Parma Laura Maria Ferraris, Davide Battistini, Luciana Dallari, Marzio Dall’Acqua, Zaira Dalla Rosa Prati, Carlo Ferrari, Eddy Lovaglio, Anna Meo, Claudia Pezzoni e si propone di cercare i fondi necessari alla realizzazione del progetto: “il primo evento finalizzato al sostegno di questo progetto – ha spiegato Eddy Lovaglio, presidente di Parma OperArt – si terrà il 28 novembre al Teatro Regio, un concerto omaggio al Maestro Bruson”.

“L’ipotesi di collocazione della statua – ha sottolineato Anna Meo, direttore del Teatro Regio – ci trova concordi, pensando che essa potrà diventare un punto di riferimento da legare anche alle iniziative di celebrazione del Maestro Verdi, primo fra tutti il Festival Verdi”.

La scultura non vuole essere un monumento puramente commemorativo, anzi il contrario.

La particolarità dell’opera è di riuscire a renderla parte della vita della città e volano turistico: il “grande vecchio” seduto su una panchina, con il suo cappello appoggiato sulla destra e quell’aria un po’ perplessa, che rispecchia l’interiorità dell’uomo della Bassa e forse anche il suo atteggiamento verso alcuni ambienti del suo vissuto. Un vecchio di fianco al quale chiunque vorrebbe sedersi, aspettandosi perfino di sentirlo parlare o, meglio, parlando con lui come se ci potesse ascoltare. Facile immaginare turisti intenti a fotografarsi al fianco del Maestro e diffondere le loro foto sui social e con esse l’immagine e il nome di Parma. Non, dunque, una scultura da guardare ed ammirare, ma una scultura da vivere che contribuisca a rilanciare Parma nel mondo incrementando la sua attrattività in ambito turistico.

L’iniziativa si colloca nelle “Opere scultoree di strada”, come avvenuto già a Parma per la scultura di Enzo Sicuri, e come già dal 1973 la città di Santa Cruz de Tenerife accolse la sua prima Esposizione Internazionale di Sculture per la strada e molte di quelle opere rimasero posizionate in strade e piazze della città divenendo così meta di una moltitudine di turisti.

Nel quartiere Chiado nella capitale del Portogallo, Lisbona, si trova una delle statue più famose del paese, quella dello scrittore portoghese Fernando Pessoa. La statua è in bronzo, ad opera di Lagoa Henriques, e Pessoa è seduto al tavolino di un caffè. Così in altre città europee dove le sculture di strada devono avere il presupposto di sembrare talmente reali da venire scambiate per persone. Questo è ciò che deve accadere per la scultura di Verdi. Non un monumento (come per il “Toscanini”) ma una vera e propria scultura di strada.

Il costo per la sua realizzazione, coperto in parte da un contributo del Comune di Parma, sarà raccolto tramite iniziative artistiche-musicali il cui ricavato andrà a sommarsi alle sponsorizzazioni e ai contributi di tutti quegli enti e aziende e associazioni che vorranno sostenere l’iniziativa.Il nome dei sostenitori verrà indicato sulla scultura stessa in apposita targa e verrà indicato in ogni azione che verrà intrapresa per la divulgazione dell’iniziativa, sia in corso d’opera e sia nel momento conclusivo di presentazione della scultura durante il quale verrà organizzato apposito evento.

Caratteristiche tecniche

La scultura, a grandezza naturale, verrà coniata in bronzo, patinato e tecnica mista. La panchina non sarà come da foto-bozzetto ma si tratterà di una tipica panchina stile Ottocento.

Tempi di realizzazione 30 / 45 giorni

Costo previsto: 50mila euro.

Maurizio Zaccardi è sicuramente un talentuoso scultore parmigiano, che ama la sua parmigianità e i suoi personaggi più illustri, pur essendo – come tutti gli artisti – cittadino del mondo e avendo esposto e vissuto, soprattutto in questi ultimi anni, in Messico dove le sue opere sono state molto apprezzate e dove ha imparato anche il restauro con le tecniche acquisite e tramandate dalla civiltà Maya.

L’amore per la musica ha sempre avuto un percorso parallelo, e a volte intrinseco, nell’arte pittorica e scultorea di Zaccardi: dalla “Donna violino”, una delle prime opere in bronzo, alla imponente scultura di Toscanini, passando per una serie di altre opere non meno importanti.
Oggi un’altra sfida che ha per protagonista l’eccellenza di Parma nel mondo: Giuseppe Verdi.

 

Maurizio Zaccardi

Biografia

Maurizio Zaccardi è nato a Parma il 10 ottobre 1955 e ha svolto la sua attività in Italia, in Francia, e ultimamente in Messico.

Nei primi anni si è dedicato alla scultura in pietra per poi avanzare nella sua ricerca

dei materiali, passando anche per la pittura, e arrivando alle sculture in marmo e bronzo.

Le sue opere, sempre molto raffinate, vengono realizzate con una tecnica particolare di colata in bronzo sulla pietra, marmo di Carrara o abbinamenti di vetri di Murano.

Zaccardi è stato l’esecutore del monumento “Enzo Sicuri” situato nel centro storico di

Parma di Giovannino Guareschi su incarico del Comune di Roccabianca e dei figli Carlotta e Alberto Guareschi, inaugurata il 2 ottobre 2008 della scultura in marmo-bronzo “Petrarca” presso la Biblioteca Palatina di Parma Maurizio Zaccardi ha esposto in diverse città italiane: Venezia, Milano, Reggio Calabria, Roma, Riccione, e all’estero tra le quali Menton, Cannes, Ginevra, Innsbruck, Monaco, Castillon.Diversi sono i riconoscimenti tra cui il Global Educational Art – Genova e il Master al Salon International di Menton Còte D’Azur, Francia.e del monumento dedicato ad Arturo Toscanini su incarico del “Comitato per il Monumento dedicato al Maestro A. Toscanini”, opera in bronzo alta tre metri e 50.

I maggiori critici hanno parlato di lui e qui citiamo:

Vittorio Sgarbi nella presentazione al catalogo di “Guareschi” scrive:“Guareschi sarebbe potuto essere uno scultore e Zaccardi ha provato a dimostrarlo. Figure o piccoli gruppi, derivati dai disegni umoristici di Guareschi, ma non fino al punto da esserne una semplice

trasposizione tridimensionale. Il corrispettivo plastico dei disegni satirici di Guareschi è il bozzetto, la scultura anti-monumentale per antonomasia, da ‘mondo piccolo’ […]. In questa accezione volutamente ‘piccola’, anche quando manifestata attraverso la resistenza del bronzo, Zaccardi innesta invenzioni ricche e mutevoli, talora con toni grotteschi che ricordano Daumier, padre storico del genere.
Zaccardi, però, è capace anche di slanci di divertito, rustico Surrealismo […]. Bambolotti arguti e deliziosi, aerei, come nel caso dell’ottimo cavaliere ‘forchettato’, controparte figurata delle posate ‘parlanti’ di Bruno Munari, nel quale Zaccardi è abilissimo a controllare l’eleganza dei volumi tondeggiati, fra Maillol, Bueno e Botero. Una fantasia pura, senza altri fini che la propria soddisfazione creativa…”

Tiziano Marcheselli dice di lui: “E’ uno scultore atipico: ti aspetti che abbia in mente un tradizionale monumento all’alpino e lui ti spiazza con una donna violino fatta con le note che ha ricurvato a forme umane; lo vedi armeggiare accanto a una pietra apuana dalle guglie ardite, e lui, con un mezzo sorriso, ti propina il ritratto in bronzo del gran barbone Enzo Sicuri. Così a volte ti chiedi: ma qual è il vero Maurizio Zaccardi? E’ sempre lui, sempre lo stesso: ironico, inventore, tecnico, plasmatore di storie antiche di uomini d’oggi, innamorato della musica (a cui fa prendere corpo) e della pittura (i suoi ultimi lavori -come quello dedicato al” vento”- sono in parte dipinti e in parte scolpiti). Ecco quindi che si comincia a comprendere il “filone” della produzione di Zac attraverso il suo modo di concepire l’arte. Che poi è la doppia libertà sia per quanto riguarda i soggetti e la disinvoltura con cui li tratta, sia per quanto riguarda i materiali, che vanno dai più antichi, come la pietra ai più moderni come le attuali resine che, ben lavorate, possono apparire addirittura bronzo.”

Marzio Dall’Acqua dice di lui : “Maurizio Zaccardi è scultore forse prima di tutto perché è un alchimista, un manipolatore che trasforma i minerali, la materia, anzi le materie, curioso, talora cauto e in altre occasioni arrischiato e spericolato. E’ la materia che fa l’uomo scultore. Entra in dialogo con essa e ne individua prima, e, poi ne fa emergere le forme nascoste nella pietra, nel bronzo, nel marmo e ora, nelle ultime opere, nel policromo vetro di Murano.Sempre inquieto, sempre alla ricerca di nuove soluzioni dettate da sperimentazioni anche effimere, occasionali come certe resine nate dal teatro, dal gioco della danza, dalle necessità scenografiche, d’apparato, che si risolvono tutto in superficie, e sono modellare e non scavare, non far emergere la figura prigione, alla Michelangelo, per intenderci”.

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*