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Parma Calcio tra oggi domani e futuro. Loghi, novità, speranze

ImmagineCinque loghi al vaglio dei tifosi, un futuro tutto da scrivere e ancora tante domande senza risposta. Proviamo a fare il punto sulla situazione del Parma Calcio, o meglio, di ciò che ne rimane.

Francesca Devincenzi

Gianni Mura ha scritto che, fossimo stati in America, Parma – Juventus della stagione appena terminata sarebbe stata riprodotta in un film. Ma il passato del Parma, per quanto glorioso, i suoi “poco meno di trent’anni di successi”, ad oggi giacciono nella scatola dei ricordi, in attesa di essere rimessi in auge. Da chi? In che categoria? Con che logo?  Proviamo a fare un po di ordine.

IL LOGO – Di loghi ne sono stati abbozzati 13, da Parma 1913. Tra questi i tifosi presenti alla presentazione martedì sera ne hanno scelti 5, ne rimarrà solo uno,  che uscirà da un sondaggio sul sito della Gazzetta di Parma.

Qualunque esso sia, sarà provvisorio, perchè è intenzione della cordata guidata dagli industriali locali, capeggiata da Luca Carra e presieduta da Nevio Scala, rientrare quanto prima in possesso di nome, logo e titoli del fresco defunto Parma Fc.

VENERDì LA DECISIONE DELLA FIGC? – Il 24. No il 20. Forse già il 17. Per quanto sia ormai poco più di una formalità, essendo ben palese che l’affiliazione verrà concessa a Parma 1913 a dispetto di Magico Parma, si attende ancora la comunicazione ufficiale, utile per fare mercato, mettere in piedi il settore giovanile, ragionare sul futuro. Che vedrà probabilmente il Parma allenarsi agli Stuard, in un ritorno al passato degno di un libro di Stendhal, Lorenzo Minotti diesse, Stefano Morrone e Simone Barone allenatori delle giovanili. Rinunciando, come anticipato, a Sandro Melli. 

Tavecchio ha fatto sapere che la decisione potrebbe arrivare già dal consiglio di Lega di venerdì 17, oppure il 20, al più tardi il 24.

LA CATEGORIA – La questione più spinosa riguarda la categoria, perchè non vi è chiarezza al merito. Il Parma intanto si iscriverà alla D, poi, forse, potrà chiedere il passaggio in Lega Pro, forte dei nove posti liberati dal Parma stesso in B, e in Lega Pro da Grosseto, Barletta, Monza e Castiglione, cui si sono uniti, per mancanza di requisiti, Venezia, Real Vicenza, Varese e Reggina.

Se non si opterà per una riduzione dei gironi, limitando il numero dei posti utili, il Parma, pagando altri 500mila euro e approfittando di un buco giurisprudenziale causato dall’estinzione del lodo Petrucci, potrebbe sperare in un doppio salto, iniziando dalla categoria più bassa del professionismo.

Ma è tutta un’incognita. Meglio procedere con ordine, attendendo notizie dalla Figc e tenendo i piedi a terra. Di voli pindarici coi soldi del Monopoli ne sono bastati due in dieci anni, e gli atterraggi hanno fatto abbastanza male da non volerne rischiare altri.

 

 

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