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Mauri, lacrime e abbracci. “Appuntamento a luglio, poi si vedrà”…

Josè Mauri anche nell’ultima giornata di campionato, allo stadio Luigi Ferraris di Genova contro l’Uc Sampdoria, è stato uno dei Crociati più combattivi, andando tra l’altro vicino alla rete nel primo tempo:“Volevo chiudere in bellezza con il gol, ma è tutta la squadra che ha chiuso in bellezza con questo pareggio. Nel primo tempo, addirittura, se finiva uno o due a zero per noi, nessuno poteva dire nulla. Il calcio, però, è così. Oggi questo risultato è giusto”.

Dopo il tuo pianto di domenica scorsa al Tardini, oggi è scesa ancora qualche lacrima all’applauso finale di tutto il Ferraris?

“Ho pianto di più domenica al Tardini, ma da solo. In campo si è visto poco, perché spero non mancherà troppo questo stadio, almeno per questo mese”.

Il tuo futuro…

“Non ho ancora scelto, anche perché tra nove giorni penso che qualcuno compri il Parma. Ho ancora un anno di contratto, vedremo se mi vogliono ancora qui. Se il bene del Parma sarà cedermi, lo accetterò. A luglio ci vedremo sicuro, perché ho appunto ancora un anno di contratto”.

Faresti una stagione in Serie B ?

“Vedremo, vedremo”.

Come è stato svuotare gli armadietti di Collecchio ?

“Dopo la cena, in sede, ieri sono andato nello spogliatoio da solo. A togliere le mie cose dall’armadietto mi sono cadute un paio di lacrime perché il Centro Sportivo di Collecchio, dopo cinque anni trascorsi li dentro, è casa mia. E’ stato triste, tanto triste”.

Quanto ti rimane di questa strana esperienza che pochi giocatori hanno vissuto ?

“Prendo tutto. Prendo che non bisogna mai fidarsi di un sorriso, mai di una bella giacca o di un bell’orologio. Mi rimane che sono cresciuto come persona. Un’esperienza così nessuno se la dimentica. Quest’anno son dovuto diventare uomo subito. Purtroppo, è andata così”.

Il ruolo che ti ha dedicato Donadoni è quello che ti piace o giocheresti in un’altra posizione ?

“Devo ringraziare il mister per avermi fatto crescere facendomi conoscere ruoli che non avevo mai provato. E’ un bagaglio in più. Lo devo ringraziare per questo motivo”.

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