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Il Prosciutto di Parma passa anche l’esame degli Usa: al via l’importazione di massa

Risolte le criticità nelle esportazioni di prodotti a base di carne negli Stati Uniti. E’ quanto comunicato nelle scorse ore al Ministero della Salute dalle Autorità americane che hanno confermato il sistema di controlli italiano equivalente a quello statunitense.

FSIS (Food Safety and Inspection Service) aveva infatti deciso di sottoporre a campionamento tutte le partite di prodotti a base di carne provenienti da stabilimenti italiani e in arrivo alle dogane statunitensi, 100% reinspection.

Tale prescrizione, contemporaneamente al divieto di inserimento ex novo di stabilimenti nella lista degli impianti abilitati all’export verso gli USA, rappresentava una misura cautelativa in attesa della conclusione del processo di valutazione del sistema dei controlli ufficiali implementati nel nostro Paese.

E’ un traguardo importante che ci ha visti impegnati in prima linea per due anni in stretta collaborazione con il Ministero della Salute, il Ministero degli Affari Esteri e la nostra Ambasciata a Washington e il Servizi veterinari regionali e locali che ringraziamo sentitamente per il determinante sostegno nella risoluzione della vicenda – ha dichiarato Stefano Fanti, direttore del Consorzio del Prosciutto di Parma.

Sono stati anni di intenso lavoro che hanno causato non pochi disagi ai nostri produttori. Oggi vedono finalmente ripagati i loro sforzi e l’impegno nel costruire nel tempo un mercato molto importante ma altrettanto difficile. Un successo meritato che va condiviso con tutti coloro che sono quotidianamente impegnati nel conferire e assicurare al Prosciutto di Parma tutti quei requisiti di sicurezza e tracciabilità indispensabili per poter essere esportato in tutto il mondo.

Il Prosciutto di Parma è leader assoluto di mercato negli Stati Uniti. Di tutti i salumi italiani esportati verso gli USA, rappresenta infatti più dei 2/3.

Primo mercato per le esportazioni del Prosciutto di Parma, gli Stati Uniti hanno registrato nel 2014 una crescita del 12% con circa 565.000 prosciutti per un valore di circa 60 milioni di euro.

Questo dimostra quanto, nonostante le problematiche legate all’adeguamento alle rigide procedure e garanzie sanitarie richieste, il Consorzio e le sue aziende hanno sempre creduto nel mercato americano, investendo molto nella valorizzazione del prodotto e nella tutela del marchio.

Questo Paese ci ha insegnato molto e ci ha fatto crescere come comparto – ha dichiarato Paolo Tanara, presidente del Consorzio. I nostri produttori hanno acquisito delle capacità che altri distretti non hanno. Abbiamo avuto conferma di dover puntare sempre alla qualità del nostro prodotto. Tutto questo ha permesso alle nostre imprese di avviare un processo di internazionalizzazione che le ha portate ad affrontare i mercati esteri con le dovute competenze e la giusta mentalità.

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