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Asili: Cittadini e Sindacati contro il sindaco. E il presidio diventerà quotidiano

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La “riorganizzazione” dei servizi all’infanzia decisa dalla giunta Pizzarotti  continua a far discutere. Ultimo atto la richiesta di un referendum consultivo, quantomai uniforme alle pratiche 5stelle di avvicinamento alla vita politica tramite la partecipazione e la decisone diretta.

Nell’attesa che una commissione valuti se esistono le possibilità concrete affinché il referendum possa svolgersi, martedì in consiglio comunale si voterà la delibera: ‘ParmaInfanzia Spa’. Individuazione del nuovo socio privato operativo di minoranza e determinazioni conseguenti. Approvazione schemi di statuto, contratto di servizio, contratto di opzione sulle azioni e patti parasociali. Nel caso in cui la delibera venisse approvata, di fatto la riorganizzazione verrà resa effettiva e la richiesta di referendum verrebbe svuotata di significato.

Il comitato referendario ‘AttivarsSi per l’infanzia’, dopo aver depositato al protocollo del Comune l’istanza per indire il referendum sulla riorganizzazione degli asili scrive una nota dove viene sottolineato il silenzio del sindaco riguardo a tale iniziativa. Il comitato pone poi una domanda al primo cittadino: “Sig. Sindaco martedì prossimo, mediante la delibera Consiliare programmata, tradirà le Sue promesse elettorali ed impedirà consapevolmente ai cittadini di pronunciarsi sul Referendum consultivo promosso oppure escluderà dal bando oggetto della programmata delibera tutte le scuole dell’infanzia attualmente in gestione diretta da parte del Comune?”.

“Attendiamo fiduciosi risposta al non difficile quesito – continua la nota del comitato – I cittadini di Parma hanno diritto di sapere. E di giudicare“.

“I NUMERI CONTINUANO A CAMBIARE: 70 POSTI IN MENO?”

Nel contempo ‘Per fare un bambino ci vuole un asilo’ torna sui numeri di posti disponibili nelle materne e nei nidi, sottolinenando come a distanza di un mese dai numeri resi noti alla città, ci siano stati dei cambiamenti ulteriori, con una diminuzione di posti disponibili. “I numeri cambiano continuamente, come si fa ad vere certezze?”.

“Il Comune comunica i posti disponibili, ma i numeri cambiano di nuovo!!

Quest’anno non c’e’ pace per i genitori di Parma, che magari pretendono di avere CHIAREZZA sui numeri dei servizi educativi 0-6 in carico al comune.
Da due giorni abbiamo ricevuto la lettera che ci informa del punteggio e dei posti disponibili per anni di nascita e plesso scolastico: qualche genitore (noi compresi) abbiamo fatto il calcolo dei posti disponibili e….SORPRESA!!! i numeri sono cambiati nuovamente (in peggio) rispetto a quanto comunicato alla citta’ circa un mese fa!!

I posti disponibili ai nidi d’infanzia sono diventati 795, un mese fa erano 816.
I posti disponibili alle scuole materne sono diventati 1188, un mese fa erano 1244.

In un mese, quindi, sono scomparse due sezioni di materna ed una sezione di nido: sei posti di lavoro in meno, allungamento delle liste di attesa (che dovranno tener conto di 28 domande riammesse di recente, dopo il ricorso), incertezza su quali plesso scolastico sia stato impattato da questo taglio.

Risulta, infine, che siano stati iscritti ai servizi sperimentali zerosei anche bambini che avranno meno di 18 mesi al mese di settembre (uno sbaglio? fatalita’? tentativo di utilizzare un servizio non molto ambito dai genitori di Parma?).

Quando riusciremo ad avere un quadro certo dei numeri?
Quando finirà questa corsa al ribasso?
Come facciamo ad operare scelte consapevoli, se i numeri cambiano continuamente?”.

I SINDACATI INDICONO PRESIDIO NO-STOP SOTTO I PORTICI DEL GRANO

Continuano anche le iniziative dei sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil “per difendere i servizi educativi del Comune di Parma”.

“Di fronte ad un’amministrazione che non arretra di un millimetro – scrivono i sindacati – rispetto a scelte non condivise che vanno ad alterare gli equilibri dell’attuale sistema integrato dei servizi, erodendo il ruolo di governance e controllo che il pubblico deve avere, le organizzazioni sindacali intendono ribadire a gran voce che i servizi educativi sono e devono restare un bene per tutta la collettività, di fronte al quale l’Amministrazione non può abdicare invocando solo i tagli delle risorse e la necessità di risparmiare.

Crediamo che la discussione sui servizi educativi debba avere come cassa di risonanza tutta la città: per questo da oggi, giovedì 7 maggio, dalle ore 17 alle ore 19 per tutti i pomeriggi, saremo in presidio con i lavoratori dei servizi educativi sotto i Portici del Grano.

Vogliamo tenere alta l’attenzione su un tema che riguarda tutti: i lavoratori – pubblici e privati -, i bambini e le famiglie e vogliamo che il Comune condivida un percorso di riorganizzazione rispettoso dei più piccoli e di chi da sempre svolge il servizio con professionalità: come dimenticare che, con le sue scelte, il Comune taglia posti-bimbo e posti di lavoro, a partire dai precari?

Pensiamo che il prezzo sociale di questa riorganizzazione sia troppo alto: per questo non ci fermeremo e proseguiremo con quella che è una lotta per il mantenimento di un presidio di civiltà”.

 

ECCO LA REPLICA DEL COMUNE, IN UNA NOTA

In merito al comunicato stampa pubblicato dal Comitato “per fare un bambino ci vuole un asilo”, in relazione ai posti disponibili ai nidi d’infanzia ed alle scuole di infanzia comunali, i servizi competenti del Comune, rispondono nell’intento di fare chiarezza.

Anzitutto bisogna tenere presente che questi sono movimenti che possono avvenire di consueto, dunque nessuna gestione poco chiara o trasparente.

Per quanto riguarda i nidi d’infanzia, i numeri dei posti disponibili indicati in vari documenti ufficiali è di 813 e non di 816 come erroneamente diffuso in questi giorni. I 795 posti disponibili risultanti dalla comunicazione inviata alle famiglie dipendono dalla riduzione di 18 posti per le seguenti motivazioni:

– riduzione dei posti di spazio bambini, previsti nella gara di affidamento dei servizi, per allineamento a quanto definito dalla normativa regionale in materia

di rapporto numerico educatore/bambino

– riduzione dei posti in convenzione a seguito di rinegoziazione dei posti offerti dai gestori privati.

Per quanto riguarda le scuole d’infanzia comunali, si precisa che nel momento in cui sono stati calcolati i posti disponibili ovvero 1.244 erano riferiti ai bambini che avevano hanno maturato l’età per l’accesso alla scuola primaria.

I posti disponibili ad oggi sono 1.188, la differenza di 56 posti si riferisce a situazioni che sono emerse ultimamente dovute a bambini con bisogni educativi speciali e a situazioni riferite a particolari contesti famigliari tali per cui pur avendo l’età per andare alla scuola primaria rimangono all’interno delle scuole dell’infanzia anche  il prossimo anno scolastico. Inoltre a seguito delle comunicazioni pervenute nel mese di aprile dalle Direzioni Didattiche, i posti disponibili presso le Scuole dell’Infanzia Statali hanno subito una diminuzione.

Come già detto, tutti questi cambiamenti sono nella normale gestione del servizio e si ripropongono di anno in anno dopo la chiusura delle iscrizioni e la conferma dei posti da parte delle famiglie.

 

LA RISPOSTA DEL VICESINDACO  NICOLETTA PACI AL PRESIDIO DELLE SIGLE SINDACALI

“Nessuna erosione del controllo pubblico sui servizi, il contrario: stiamo puntando ad avere il 51% del controllo pubblico su ParmaInfanzia”

“I sindacati non usino Parma per fare politica. Abbiamo ripetuto più volte, soprattutto a loro, che la qualità dei servizi educativi rimarrà alta, perché nonostante alcune esternalizzazioni il progetto pedagogico rimarrà il medesimo. E questo è nei fatti. Non dicano nemmeno che vogliamo erodere il ruolo del pubblico nella gestione. È l’esatto opposto e lo abbiamo dimostrato recentemente anche in Commissione, accelerando per avere un controllo di ParmaInfanzia al 51% pubblica, mentre oggi è al 49%, quindi aumentando il controllo del Comune. Quest’anno è vero che c’è una razionalizzazione in corso a causa dei tagli ai trasferimenti da parte dello Stato, ma è vero anche che ad oggi investiamo 400 mila euro in più per i servizi educativi. E soprattutto – fa sapere il vicesindaco – il percorso condiviso, come lo chiamano, è tale quando a una proposta segue una controproposta. Ma questa non è mai avvenuta, non sono mai state avanzate proposte concrete e serie da parte dei sindacati.  E anche sul fronte dell’occupazione – conclude il vicesindaco – si prefigura la possibilità di garantire la sostanziale continuità occupazionale dei precari, in vista anche del continuo ricambio del personale dovuto a pensionamenti. Perciò si dicano le cose come stanno, anziché parlare per slogan”.

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