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Coogeneratore Citterio, Rete Ambiente: “Fermo perché brucia sempre peggio”

“Da un mese il coogeneratore Citterio (sito al Poggio S.Ilario) – scrive in una nota Giuliano Serioli di Rete Ambiente Parma – è fermo e dalla ciminiera non esce fumo. Da quello che trapela pare che l’azienda sia stata costretta a intervenire pesantemente sul motore, cambiando pistoni e camere di scoppio a causa di un grippaggio.

Evidentemente il trattamento chimico del grasso con tensioattivi capaci di separare acidi grassi e trigliceridi, non è stato sufficiente a garantire una combustione efficiente. Infatti è la presenza del fosforo a corrodere le parti meccaniche. E nel grasso ce n’è in abbondanza sotto forma di fosfolipidi.

Ingegneri del settore affermano che motori che bruciano grasso raggiungono l’efficienza massima a 500 ore di funzionamento, dopo di che si avvia la degenerazione della combustione ad opera dei fosfolipidi, con la corrosione di valvole ed iniettori fino alla corrosione totale di camera di scoppio e pistoni.

E’ proprio il caso del cogeneratore Citterio. Un problema non solo tecnico, che non incide solo sulle finanze dell’azienda, costretta anche a pagare penali a Enel Energia per la mancata immissione di elettricità, come da accordi col Gse.

Il problema riguarda i cittadini ed è soprattutto ambientale. Le emissioni di un cogeneratore che brucia sempre peggio e che alla fine raggiunge il grippaggio non sono certo quelle dichiarate nella relazione tecnica e approvate in conferenza dei servizi. L’emissione di ossidi di azoto e metalli pesanti è totalmente fuori controllo.

Anche la produzione e l’emissione di idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) raggiunge picchi preoccupanti per la salute dei cittadini. E’ per tutta questa serie di problematiche che si chiede che Provincia ed Arpa intervengano a bloccare la ripartenza del cogeneratore. Che si controlli ciò che accaduto nell’impianto. Il software di monitoraggio di funzionamento e emissioni è pronto a rispondere”.

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