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Fallimento Parma, parlano i curatori: obiettivo ridurre il debito e vendere

C’era una volta il Parma Calcio. E quella sala stampa dove sedeva Ghirardi, parlando di conti in ordine, di Europa defraudata, di lotte, di riprendersela. e vi sedeva Leonardi, accampando ingiustizie, complotti, minacciando (verso ignoti) azioni legali per riprendersi la coppa, mentre davanti al back-drop si avvicendavano raffiche di giocatori di cui si sono perse le tracce anche se tuttora sono in capo alla fallita Parma Fc.

Davanti a quello stesso back-drop sabato pomeriggio si sono accomodati Angelo Anedda e Antonio Guiotto, stimati commercialisti e curatori del fallimento di Parma Fc.  Hanno spiegato con chiarezza, senza burocratese o politichese, quali saranno le loro mosse, la loro mission, ma soprattutto, gli obiettivi: ridurre il debito, anche con la complicità dei debitori, e vendere il Parma, salvando, ne consegue, la serie B.

“Siamo stati nominati curatori fallimentari, per la prima volta è una procedura molto sotto i riflettori per quanto  sta all’interno della società Parma Fc, ma noi svolgeremo il lavoro come per una normale procedura fallimentare” – ha introdotto Anedda. “Sono state già fissate le udienze per la verifica dello stato passivo” – ha proseguito.  “Ma la particolarità – ha spiegato – è la concessione dell’esercizio provvisorio da parte del Tribunale. Questo significa garantire i debitori, il non esercizio provvisorio comporterebbe svuotare il Parma dai giocatori e dalla possibilità di giocare l’anno prossimo”.

 

L’OBIETTIVO DELLA PROCEDURA

“Obiettivo della procedura consentire agli eventuali acquirenti di poter iscrivere la squadra alla stagione successiva, ma prima ancora verificare che vi siano le condizioni per andare avanti. Le condizioni sono che l’esercizio provvisorio non crei ulteriore danno ai creditori” – spiega Guiotto. Abbiamo parlato con la Lega calcio per avere garanzie sui 5milioni e le abbiamo avute, e abbiamo già parlato con Lucarelli, capitano della squadra, dobbiamo capire se ci sono i margini per finire la stagione con attivo maggiore del passivo. Poi, iniziato operazioni di stima dell’azienda procederemo il più velocemente possibile.

Se le spese di gestione fossero superiori ai 5milioni contiamo comunque di avere entrate diverse con preocedure che dobbiamo sviluppare, siamo in contatto con gli sponsor e chiederemo ai nostri interlocutori di diminuire i costi: siamo ottimisti di portare la squadra in fondo alla stagione”.

Già, perché se i costi non risultassero copribili, i due commissari dovrebbero comunicare al Tribunale la chiusura dell’esercizio provvisorio “uccidendo” ancora una volta il Parma.

 

IL CENTRO SPORTIVO DI COLLECCHIO

Collecchio appartiene ad Eventi Sportivi, così come il  marchio: “c’è un accordo contrattuale tra Parma Fc e Eventi Sportivi – spiega Guiotto – dobbiamo valutare come muoverci. Come tutti i contratti pendenti in capo alla società fallita questa situazione ha tutta la nostra attenzione”.

Sarebbero utili incassi alti? “Certo, ma l’appello ai tifosi fallo voi. Lo stadio pieno sarebbe un segnale importante”.

 

DEBITI E CREDITI

” Il debito è 218 milioni. Quello sportivo 74, di cui 63 vanno ai calciatori. Incontreremo l’Aic per valutare se e come fare a ridurlo, ovviamente serve la volontà dei debitori, ovvero i calciatori, di rinunciare a parte del dovuto, per rendere l’asset più appetibile. I crediti? Dobbiamo verificarli. C’e un’attività importante in corso da parte della GdF e della Procura, noi siamo a loro disposizione e viceversa, ci siamo già rivolti ad alcuni legali per valutare le responsabilità civili e penali e intraprendere eventuali recuperi crediti”.

Il calciomercato? “Ci risulta che ci sia una normativa in merito ai periodi di trasferimento. Ignoro se la federazione possa derogarlo o meno,  ad oggi non è stata la priorità. I giocatori che hanno chiesto la messa in mora? Dobbiamo incontrare i rappresentanti dell’Associazione Italiana Calciatori, parleremo con loro anche di questo”.

 

LE DATE SNODO

“Per riferire al tribunale se si può procedere con esercizio provvisorio il termine è l’8 aprile, mentre l’ udienza di verifica dello stato passivo il 21 maggio” – spigano i due professionisti.

Eventuali aste fallimentari? “Ci saranno, nel rispetto dei termini. Non esistono trattative private, chi è interessato dovrà partecipare all’asta. Dal canto nostro abbiamo nominato due periti per la valutazione del parco giocatori e  hanno già iniziato i lavori”.

L’asta non comprenderà però il centro sportivo di Collecchio, al momento di proprietà della Eventi sportivi, che Manenti ha acquistato ad un euro e vanta un debito verso Parma Fc: “paradossalmente Manenti potrebbe accampare richieste risarcitorie. Pagato il debito sportivo, se rimarranno crediti, il fallimento verrà liquidato come si fa di norma, e lui potrebbe insinuarsi”.

Ennesimo schiaffo ed offesa. Ennesimo paradosso in questo teatro del grottesco di cui il Parma è ormai solo un burattino svuotato.

(fdv)

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