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Persone immeritatamente poste ai vertici di realtà importanti, che per avidità e incompetenza, rubano il futuro alla città, la saga di Alberto Guareschi, seconda puntata. Guareschi e i suoi perché nel crac del Parma…

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Si diceva…del primo capitolo della saga di Alberto Guareschi, narrato da Luigi Boschi sul blog www.luigiboschi.it.

Ecco la seconda parte sull’ Albertino parmigiano.

Nel 2007 sale alle cronache cittadine e nazionali per la rilevazione del Parma calcio. Banca Monte consente al Tondino Padano (Tommaso Ghirardi e Angelo Medeghini) e a Alberto Guareschi l’operazione. Tant’è che Guareschi viene nominato Presidente onorario… e incredibilmente ancora lo è! Perché chi ci ha messo i soldi è stata Banca Monte: 10 milioni a Ghirardi, 24 a Medeghini, una consistente linea di credito a medio-lunga scadenza al Parma calcio, una importante partecipazione in Eventi Sportivi spa che detiene il Parma FC spa, main sponsor della squadra. Giovanni Medeghini (’37), nel luglio 2007 è Vicepresidente della Paganina, azienda agricola di Alberto Guareschi e il figlio Angelo Medeghini suo partner nel Parma Calcio..
Medeghini, giusto per ricordarlo ai parmigiani, è l’impresa alimentare casearia che distribuì con “Parmital” il rinomato “Parmesan”, così caro al Parmigiano Reggiano!!

Dei tre moschettieri, così li ha definiti Bondi l’Aretino, che in quelli di Brescia aveva operato per la madre di Ghirardi e per Lucchini, per ora è scomparso Medeghini che invece di inaugurare con la famiglia lattiero casearia un nuovo polo produttivo nei pressi del quartiere fieristico parmigiano, dopo aver comprato dalla procedura fallimentare (Merli spa e Vecchi casearia srl) il caseificio Merli di Baganzola per rafforzare la produzione dei formaggi, ovvero il parmigiano reggiano che già lavorava con la Mergi srl, ha prodotto in Tribunale a Brescia un gruviera da circa 300 milioni.

Guareschi, invece, per empatia con l’amico e socio in affari, da Presidente onorario ha lasciato in due anni una perdita in banca di 75 milioni detratti da Intesa dal valore d’acquisto… e uno strascico di 47 milioni nella prima metà del 2011.

Alberto Guareschi: “Essere Presidente onorario del Parma calcio, non è una coccarda, è il segno di una pensata coraggiosa fatta in un momento storico in cui pochi a Parma l’avrebbero fatta. Io sono amico di Tommaso Ghirardi e della squadra: sono felice di questo incarico onorifico, ma se per il bene del Parma Calcio fosse necessario far diventare Presidente Onorario qualcun altro, la mia presidenza onoraria è assolutamente a disposizione. Non c’è correlazione tra la Presidenza Onoraria del Parma FC e le mie dimissioni da Presidente di Banca Monte Parma.

Tutto continuerà a ruotare attorno a Banca Monte… Non posso giurare su quello che avverrà dopo di me, ma non è stata solo una pazzia di Alberto Guareschi l’idea di sostenere il Parma FC. La mia è stata una scelta condivisa dal presidente di Fondazione Monte Parma Gilberto Greci, con la completa condivisione del Cda vecchio e nuovo. Questa vicinanza continuerà: la mia uscita da Banca Monte Parma non comporterà alcun mutamento strategico della banca nei confronti del Parma Calcio, e questo è possibile anche grazie alla solidità della squadra e dell’imprenditore che gli sta dietro. Con Tommaso Ghirardi – vi assicuro – molti vorrebbero lavorare, non solo Banca Monte…”

Insomma abbiamo una squadra di calcio in A, di proprietà d’altri, ma abbiamo perso una Banca di oltre 500 anni… che farsene? Ne valeva la pena!

Alberto Guareschi: “ Questa banca ha due asset strategici, il Cedacri, una grande azienda di Collecchio di cui siamo i soci fondatori ed il Parma Calcio. Banca Monte non ha altre aziende strategiche, solo queste due. Sono pronto a sostenerlo di fronte a chiunque: chi negasse questo negherebbe la forza di penetrazione di questa banca su questo territorio”.

Angelo Medeghini: “Di proposte per apparire sulla maglia del Parma ne erano arrivate tante, ma piuttosto che vendere quello spazio ad una cifra economica non adeguata e non in linea con quella che è la nostra idea di Parma, abbiamo preferito puntare su Medeghini che è sicuramente in linea con questi valori”.

Ecco!! Capito perché, per Bondi l’aretino, uomo delle banche, erano tre moschettieri?… per non dargli un altro appellativo!

A qualcuno verrà voglia di verificare il giro dei soldi per il Parma calcio e gli intrecci Guareschi, Ghirardi, Medeghini?

Guareschi, socio in affari in Paganina srl con Giovanni Medeghini, con suo figlio Angelo Medeghini nel Parma, finanzia il gruppo Medeghini con 24 milioni di euro … poi tutto finisce, per Medeghini, in Tribunale a Brescia e Guareschi con Bocelli nel gospel di bufale a “Torre Antica” tra Fontanelle e Roccabianca… immobili invenduti in via Bondi a Parma e BancaMonte in agonia svenduta a Intesa. “Parma, un modo di vivere?”

Ma da chi era costituito il Board di Banca Monte? Possibile fossero tutti con gli occhi bendati dal “Prosciutto Parma” come recitava una nota infausta pubblicità degli anni ’90?

Il 28/04/2009 l’Assemblea dei soci di Banca Monte riunita dopo aver approvato il bilancio 2008 aveva nominato per il triennio 2009-2011:

Alberto Guareschi (Presidente); Pietro Sella (Vice Presidente), Beniamino Anselmi, Alberto Bertora, Grazia Borri, Simona Caselli, Giovanni Cavatorta, Giancarlo Ferrari, Giacomo Marazzi, Ugo Margini, Paolo Paglia. Collegio Sindacale: Vincenzo Simonazzi (presidente), Anna Maria Chiodaroli, Stefano Cominetti (sindaci effettivi).

Stupefacente risulta il testo di elogio nel comunicato stampa della Segreteria Generale delle Relazioni Esterne della Banca: “La sostanziale conferma del CdA uscente rappresenta un attestato di stima e di piena fiducia da parte degli azionisti nei confronti degli Amministratori che negli ultimi esercizi hanno guidato la Banca attraverso le difficili sfide poste dal mercato locale, così come dal contesto economico internazionale, portandola a conseguire importanti performance di crescita quantitativa e qualitativa”. Non solo, ma si legge: “Grazie ad un attento presidio del rischio creditizio, si conferma in miglioramento anche la qualità del credito…”

Un testo, visto oggi, da opera buffa!! Una dichiarazione stupenda da manuale… dell’ipocrisia. Ecco infatti che da lì a pochi mesi… dopo queste “importanti performance”, come dicono loro, il bilancio 2009 chiudeva in perdita, con un profondo rosso per la prima volta dopo 522 anni, di 15 milioni e conseguenti dimissioni di Alberto Guareschi, che dichiarava:

“Mantenere la banca autonoma ed al servizio del territorio in cui è insediata è stato il principio cardine della mia attività di presidente per tutti questi sei anni di mandato.
Questi valori – territorialità ed autonomia – sono stati da me sempre condivisi con il presidente Greci (Gilberto Greci, della Fondazione Banca Monte, ndr). In quest’ottica va visto l’accrescimento della partecipazione della Fondazione Monte di Parma nel capitale della Banca e l’ingresso dei nuovi partner in sostituzione del Monte dei Paschi di Siena, frutti ottenuti grazie alle trattative condotte dal presidente della Fondazione in modo magistrale, con il raggiungimento pieno degli obiettivi prefissati”.

Al presidente Guareschi subentrò Carlo Salvatori, che traghettò Banca Monte Parma in Banca Intesa. Il dimissionario direttore generale Roberto Menchetti fu sostituito nel marzo 2010 con delibera del Consiglio da Gian Paolo Martini ex direttore generale della Banca fino al 1999.

Il bilancio del 2010 di Banca Monte, con la cura Intesa, raggiungeva una perdita di 60 milioni e ha chiuso la prima metà del 2011 con un rosso di 47 milioni di euro. Il nuovo azionista di riferimento, che sarebbe dovuto entrare, come accordi sottoscritti, con circa 150 milioni di euro per il 51% nell’Istituto Parmense (o 230 milioni nel caso di acquisto del 79% con le quote dei soci del patto sindacale), ha voluto fare pulizia, giustamente, dei crediti inesigibili e delle sofferenze di Banca Monte Parma, rimasti inavvertitamente (!!) tra le pieghi dei bilanci.

Salirono così a 75 milioni in due anni le perdite della banca parmigiana: la metà del capitale sociale. Con le perdite del 2011 si raggiunge il capitale sociale!… Si direbbe una gestione esuberante dei finanziamenti da parte dell’ex presidente Alberto Guareschi e del direttore generale Roberto Menchetti coadiuvato dai fedeli Giove (organizzazione) e Bozzi (Affari speciali). I tre dirigenti per aver portato con Guareschi la Banca in agonia ebbero una buonuscita di 2.100.000 euro.

Per fortuna si parlava di “attento presidio del rischio creditizio”!
Ipocrisia confermata da Bankitalia che a seguito della verifica dei suoi ispettori, durata circa 4 mesi, nel giudizio del verbale d’indagine dichiarava: “Il cda non ha mostrato né adeguata capacità di governo, né autonomia rispetto al presidente”. Furono sancite quindi multe ai vertici e agli organi di controllo (collegio sindacale e dei revisori) della Banca per circa 300.000 euro dagli ispettori di Palazzo Koch, di cui 60.000 a Guareschi e 50.000 a Menchetti.

Verrebbe da chiedersi che faceva il collegio sindacale e dei revisori? Cosa hanno letto o sentito i componenti del CDA o i soci in Assemblea? I CD e i libretti dell’opera che sponsorizzavano o le relazioni e i conti di bilancio?

Sta di fatto che Il Collegio dei Revisori, pur sanzionato, è rimasto in carica fino a nuova nomina dell’organo di controllo da parte di Banca Intesa nel 2011; e, mentre i soci di minoranza (Fondazione di Piacenza e Vigevano, Banca Sella) hanno proposto di votare l’azione di responsabilità e di estenderla agli altri ex amministratori, i soci di maggioranza della Banca (Fondazione Banca Monte) han deciso di abbuonare a Guareschi l’azione di responsabilità e riservarla al solo d.g. Menchetti, sconfessando di fatto il verbale di Bankitalia. Perché?

E’ certo che, visti i risultati, in Banca Monte Parma vi sono state “gravi responsabilità della proprietà locale”, cioè quella Fondazione in cui sono equamente rappresentati i poteri locali: Provincia, Comune, Camera di Commercio, Università, Vescovado, imprenditori, Confesercenti e associazioni di volontariato.

Il CDA della Fondazione Banca Monte, socio di maggioranza di Banca Monte prima dell’ingresso di Intesa, era formato da Gilberto Greci (Presidente), Franco Tedeschi (Vice Presidente), e dai Consiglieri Arturo Balestrieri, Arnaldo Bia, Pietro De Angelis, Luca Vedrini Torricelli. Votarono a favore dell’azione di responsabilità estesa anche al presidente Guareschi i Consiglieri Arnaldo BIA e Pietro De Angelis. E proprio quei consiglieri dopo il voto sono usciti dal CDA. Dello stesso parere era Monsignor Pietro Ferri membro però del Consiglio Generale della Fondazione in quota alla Curia.
In data 15/07/2011 l’Assemblea del Consiglio Generale della Fondazione Banca Monte ha nominato il professor Roberto Delsignore nuovo Presidente a seguito delle dimissioni (07/07/2011) di Gilberto Greci.
Il nuovo CDA della Fondazione (i cui consiglieri furono eletti il 05/07/2011) risulta composto da: Roberto Delsignore (Presidente), Franco Tedeschi (Vice Presidente), Consiglieri Arturo Balestrieri, Cristina Bazzini, Cesare Amelio Bucci, Maurizio Dodi (quest’ultimo subentrato a Vittorio Guasti nominato nel CDA della Banca insieme a Massimo Rutigliano in quota alla Fondazione Banca Monte).

Il 26 luglio 2011 Intesa Sanpaolo ha così perfezionato l’acquisto da Fondazione Monte di Parma e dal Gruppo Banca Sella (Banca Sella Holding, CBA Vita e HDI Assicurazioni) rispettivamente del 51,0% e del 9,8% delle azioni di Banca Monte Parma.
A seguito della compravendita azionaria, Intesa Sanpaolo detiene il 60,8% delle azioni di Banca Monte Parma. In virtù di un’ulteriore operazione parallela tra i restanti Soci, la Fondazione Monte di Parma mantiene il 21,0% delle azioni, la Fondazione di Piacenza e Vigevano il 15,2%, la Compagnia Generale Immobiliare il 2,5%, Altri lo 0,5%.
Sempre il 26/07/2011 l’Assemblea ordinaria e straordinaria di Banca Monte Parma ha deliberato, i componenti del nuovo Consiglio di Amministrazione, formato da 13 membri, alla cui presidenza è stato nominato Flavio Venturini, ex chief lending officer (Clo) di Intesa. Il manager si occupa delle politiche di gestione del rischio di credito e la dice lunga sulla visione di Intesa sugli impieghi di Banca Monte.
Gli altri Consiglieri sono Beniamino Anselmi (Vice Presidente), Massimo Rutigliano (Vice Presidente), Patrizia Capitani, Renzo Capra, Gianfranco Curti, Giuseppe Feliziani, Carlotta Gatteschi, Vittorio Guasti, Giacomo Marazzi, Andrea Mora, Franco Mosconi e Marco Siracusano. Sindaci revisori, Augusto Schianchi (Presidente), Annamaria Chiodaroli ed Eugenio Pavarani.

Il 28 luglio 2011 il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte Parma, riunitosi sotto la presidenza di Flavio Venturini, ha nominato Carlo Berselli nuovo Direttore Generale.

E’ così che finisce un soggetto della ricchezza di una città messa nelle mani di avidi speculatori senza dignità di impresa, senza criteri etici, passione, responsabilità e lungimiranza.
Hans Kung: “Per essere una grande personalità imprenditoriale è necessario possedere –oltre all’intelligenza, alla capacità analitica e alla volontà di affermarsi- uno sguardo che va oltre la conoscenza del proprio settore e la competenza nella propria disciplina, e comprende la realtà nel suo insieme, la capacità di comprendere contesti più ampi, la sensibilità per gli interrogativi fondamentali dell’uomo e convinzioni etiche profondamente radicate e ben meditate”.

Tutto ciò non sembra abbia abitato, né palesava di avere Alberto Guareschi.

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