Home » Sport » Parma Calcio » Donadoni: “Non giochiamo per i soldi, domani scenderemo in campo gratis”

Donadoni: “Non giochiamo per i soldi, domani scenderemo in campo gratis”

La sala stampa del centro sportivo è gremita. Roberto Donadoni arriva puntuale, si accomoda e sorride. O forse che sorrida è un’impressione, perchè per la prima volta dopo settimane in cui si è discorso solo di carte bollate, denuncie soldi scioperi, aule di tribunale e tavoli per la salvezza, si torna a parlare di calcio.

Anche se a tenere banco è in gran parte la polemica, il decreto salva Parma, la decisione di scendere in campo nonostante tutto.

Oggi alcune testate hanno evidenziato subito che ci sono i soldi e domani si gioca. E’ la dimostrazione che hanno capito l’opposto di ciò che vogliamo dire – precisa il tecnico. Non sono i soldi che ci interessano. Non mi è piaciuto leggere che i giocatori escono da Collecchio col Ferrari quindi possono anche non venire pagati: ho detto che io posso averne anche sette di Ferrari, e se ce le hai vuol dire che lavori e ti guadagni i soldi. Credo che polemiche di questo tipo lascino il tempo che trovano. Il Presidente Tavecchio ha detto delle cose importanti, l’importante non sono i 5 milioni, ma le garanzie che ci ha detto che proverà a portare avanti, perchè se siamo arrivati a questo tipo di situazione vuol dire che c’è qualcosa che non funziona. Il fatto che si evidenzi solo l’aspetto economico vuol dire che non si è capito il senso vero del discorso”

Garanzie, dunque… Garanzie a termine, come a termine è la scelta di andare in campo. Il Parma vive alla giornata, un passo alla volta. “Noi andiamo avanti giorno dopo giorno, questa è una situazione dove non abbiamo assolutamente la capacità di poter pensare più in là. Abbiamo sempre cercato di allenarci, e domani scenderemo in campo anche se io come allenatore devo per forza sottolineare che questa squadra negli ultimi due mesi ha avuto una caduta importante dovuta a tutti questi problemi. Mettere in campo una squadra non significa usare degli automi, perchè non sono dei robot. Hanno sentimenti, emozioni, e tutto ciò che è accaduto fa sì che siamo in difficoltà. Non è facile per nessuno di loro andare in campo e dare il meglio di sè stessi”.

E domani arriva l’Atalanta, in crisi di risultati, con Edi Reja appena subentrato a Stefano Colantuono: “Noi abbiamo tutti i timori fuorché quello di affrontare undici avversari. Lavoriamo per andare in campo ed affrontare una squadra che vorrà batterci, ma noi vogliamo dimostrare le nostre capacità“ – taglia corto il tecnico.

E si torna a parlare di denaro, decreti. E l’impressione è che più che un salva Parma questo sia un salva serie A.E’ chiaro che qualsiasi cosa che si fa uno può recepirlo come una toppa, ma è inevitabile che dall’oggi al domani non si possa stravolgere tutto. Almeno tre quarti delle squadre di Serie A sono indebitate per parecchi milioni di euro. Non si può risolvere questo in pochi giorni, serve tempo. E’ chiaro però che vanno messi dei paletti fermi, e soprattutto bisogna essere rispettosi delle norme. Qui non si tratta di schierarsi nel partito di chi dice che il Parma deve sopravvivere o deve morire. Qui si tratta di usare questa situazione per far sì che non si ripetano più queste cose. Il Parma è messo male come altre squadre, bisogna far sì che questo si risolva nel più breve tempo possibile e non si ripeta. Poi non so quanto ci vorrà, ma il Parma non sta beneficiando di niente, è in una situazione drammatica dalla quale bisogna cercare di venirne fuori, e poi cercare di creare un sistema che non porti più ad una situazione come quella del Parma. Bisogna mettersi a tavolino e ragionare. Ieri ho accennato al discorso dell’allenatore della Nocerina, noi vogliamo dare voce a squadre delle categorie inferiori che stanno come noi ma non hanno voce in capitolo, non si possono verificare queste situazioni. A volte si ha la sensazione di essere sotto ricatto, ma ci facciamo del male da soli. Bisogna operare tutti in un senso che sia per il bene comune e non per la convenienza di qualcuno. Com’è possibile oggi che i giocatori abbiano così poco peso specifico?.

Se ho mai pensato di mollare? Se sono qui è perchè ho fatto questa scelta, quindi tutti i discorsi a ritroso non hanno senso. Non dico di essere felice di essere qui, ma sono convinto di quello che sto facendo e voglio portare avanti questo ragionamento per il bene di tutti e non solo del Parma. Oggi siamo riusciti a sistemare alla bene e meglio il nostro Centro Sportivo rendendo abitabili le camere e rendere possibile il ritiro, come la cucina ed il ristorante. Stiamo dandoci una mano per far sì che i ragazzi del Settore Giovanile possa mangiare qui, c’è gente che da mesi non percepisce stipendio ma sta facendo il possibile anche per questo ed è per una questione di dignità”.

Cosa pensa dei suoi ex dirigenti? “Ghirardi e Leonardi indagati ma non ufficialmente? Leggerlo sui giornali quando ancora non c’è niente di ufficiale non mi sembra corretto. Che queste notizie le sappiano prima i giornalisti mi sembra un po’ esagerato. Un giudizio sul lavoro dei due? Se il Parma è in questo stato ha commesso degli errori. Verranno stabilite le colpe e verranno pagate, ma non sono io che devo decido di questo. Lugaresi? Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Basta così, non devo rispondere a nessuno. Certamente non vado a dire ai quattro venti ciò che penso. Se ho necessità prendo in mano il telefono e gli dico personalmente ciò che ho da dirgli. Le dimissioni di Leonardi? Non mi faccio nessuna idea, è una scelta che ognuno è libero di fare e poter fare, non sto a sindacare su ciò che può essere una decisione presa da un’altra persona. Se Leonardi ha fatto una scelta del genere l’avrà maturata e darà lui le sue spiegazioni”.

I tifosi vi chiedevano di non giocare…“Come ho detto a qualcuno che ci aspettava dopo la riunione, sicuramente la chiave economica sarà quella che farà fare i commenti in un senso o nell’altro, e ancora non si è capito che non sono i soldi. Anche se ripeto che fanno comodo a tutti i soldi, ma non è quello che ci fa decidere se giocare o non giocare. Adesso è arrivato il momento in cui la cosa più giusta da fare è quella, ma noi giochiamo ancora gratis domani, perchè finchè non la società fallirà non ci sarà nulla. Fino al 19 marzo giocheremo comunque gratis come abbiamo fatto in questi sette mesi“.

Ma quanto sarà difficile andare in campo domani? “Se i giocatori hanno fatto una scelta di questo genere vuol dire che si sentono di poter scendere in campo. Gennaio e febbraio sono stati devastanti da un punto di vista psicologico, mentale. Dovremo essere forti per combattere quest’aspetto. Manenti? Non ci interessa più di parlare con nessuno, ci interessano solo i fatti. Manenti ha detto che vorrebbe tenermi come allenatore anche l’anno prossimo? Non è un discorso che mi interessa affrontare, mi interessa pensare a far sì che questa squadra affronti il resto del campionato con la massima dignità. Un’idea su Manenti me la farò quando sarà il momento opportuno”.

Intanto pensiamo al campo, all’Atalanta, a domani. “Gli infortunati? Coda sta molto meglio, ha grande voglia, è sulla via del recupero totale. Mi dispiace che non ci sia Jorquera, che ha avuto un piccolo imprevisto che l’ha tenuto fermo per qualche giorno. Lila invece è completamente recuperato, ed è uno generoso e cerca di spingere sempre. Anche lui è a disposizione“.

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*